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Mal di montagna, come si manifesta e come si affronta

Mal di montagna, come si manifesta e come si affronta
Tempo di lettura: 3 minuti

Sono tanti i volti dei problemi legati al brusco cambio di quota, quando si passa, in poche ore, dalla pianura o dal mare alle località montane. Prendere sonno e riposare normalmente diventa un’impresa. Ci si sente agitati. A volte, compaiono anche fastidiosi mal di testa.  

Insomma: il mal di montagna è un potenziale nemico che va conosciuto, anche per affrontare al meglio la situazione, sia con le giuste regole di prevenzione sia con i farmaci di automedicazione che, caso per caso e in base al disturbo, aiutano a controllare i sintomi legati all’altezza. Ricordando che a rischio sono soprattutto le persone che hanno maggiori difficoltà ad adattarsi alle situazioni ambientali che mutano rapidamente, ovvero gli anziani e i bambini.

Perché in montagna compaiono i disturbi

L’altitudine può giocare brutti scherzi. I problemi sono legati, in primo luogo, alla possibile carenza relativa di ossigeno nell’aria che si respira sui monti, quando le quote si fanno alte. Sia chiaro: normalmente il dislivello non provoca fastidi particolari in chi sta bene. I problemi compaiono soprattutto quando il cambio di altitudine è molto rapido e improvviso e se la quota è particolarmente elevata oppure quando, ad alta quota, si fanno sforzi fisici intensi senza la dovuta acclimatazione.

In questi casi la testa comincia a girare e arriva anche un senso di pesantezza alla nuca. Il cuore prende a battere a gran velocità e l’eco del suo battito si sente in gola. Anche la respirazione può diventare affannosa, soprattutto in caso di affaticamento.

Per fortuna, si tratta di segnali d’allarme che arrivano molto presto e quindi, in caso di sforzo fisico, danno modo di fermarsi abbassando la richiesta di ossigeno, che cresce quando il corpo è in movimento. L’organismo insomma ha bisogno di tempo per “orientarsi” e adattarsi a una minore disponibilità di ossigeno. E questa fase di adattamento può proseguire per diversi giorni, specie in bambini e anziani. Per loro, oltre ai fastidi di cui abbiamo parlato, nelle prime ore in montagna possono manifestarsi anche sensazioni di malessere più generalizzate. Ad esempio un’incomprensibile euforia, nervosismo e soprattutto la difficoltà a prendere sonno, con un ritardo anche di qualche ora sull’orario abituale del riposo. Per fortuna, anche questa forma di insonnia è destinata ad autolimitarsi in poco tempo. 

Mal di montagna: come comportarsi con i bambini?

Per i più piccoli e gli adulti sensibili alle variazioni di altitudine, l’acclimatazione alle quote superiori ai 1500-1800 metri è fondamentale anche perché c’è il rischio che i più piccoli non siano in grado di spiegare chiaramente il loro stato di malessere riuscendo unicamente a piangere disperatamente e lungamente. Come comportarsi? La prima regola è salire in montagna con calma, spezzando il viaggio e facendo delle soste a diverse altitudini così da rendere più graduale la differenza di altezza. Molto importante, soprattutto per bimbi molto piccoli è fare in modo, soprattutto nei tratti di salita più impegnativi che “ciuccino” (l’uso del succhiotto o di un biberon di acqua può aiutare) così da evitare “contraccolpi” alle orecchie per lo sbalzo di pressione. Inoltre, una volta arrivati, è importante far acclimatare il bambino.

Sono da evitare, nei primissimi giorni, le ascensioni e gli sbalzi di altezza anche in quota da parte di bambini molto piccoli o affetti da una malattia virale respiratoria. Una salita in funivia, ad esempio, può creare problemi ai bambini che sono alle prese con una rino-faringite. Questo avviene perchè la tuba di Eustachio (condotto che mette in contatto l’orecchio con le vie respiratorie) . che ha la funzione di mantenere una pressione uguale all’interno e all’esterno della membrana timpanica – proprio a causa della presenza di muco nelle vie respiratorie, non riesce a svolgere correttamente sua funzione di equilibratore della pressione con l’orecchio medio. Di conseguenza, le orecchie possono arrivare a fare male. Inoltre, specie in caso di bimbi molto piccoli, sarebbe meglio limitare il trasporto in carrozzina con tempo freddo o quando il bambino dorme profondamente, poiché la circolazione negli arti inferiori potrebbe essere compromessa. 

Altri consigli utili (per tutte le età)

Anche gli anziani, come i bambini possono risentire maggiormente dello sbalzo di quota che può manifestarsi con mal di testa, senso di ottundimento, orecchie chiuse, disturbi del sonno. Valgono per loro gli stessi consigli: salire in quota con calma concedendosi qualche tempo per adattarsi alla situazione. Senza ovviamente dimenticare (a tutte le età), di vestirsi in modo adeguato comprendo naso e gola e di proteggere la pelle contro i raggi ultravioletti con una crema solare a indice di protezione elevato. Per gli occhi meglio indossare sempre occhiali da sole di qualità. Anche ad alta quota.