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Le processionarie: quella lunga fila che fa paura

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Le processionarie quella lunga fila che fa paura
I nomi dialettali sono molti. Ma in tutta Italia sono conosciute come processionarie. Sono quegli animali, appartenenti alla famiglia dei lepidotteri, che si mettono in fila, l'uno dopo l'altro, per formare lunghe catene.
Spesso si rimane affascinati dalla loro capacità di creare vere e proprie colonne, tanto che tutti, ma soprattutto i bambini, si rimane colpiti dai loro movimenti lenti e sincronizzati e si è portati ad andare a toccarli.
E' un rischio da evitare, soprattutto in questo periodo di grande diffusione di questi animali.  I pericoli sono maggiori per gli animali da compagnia, in particolare i cani, e per i più piccoli, che possono avere reazioni allergiche da contatto o da inalazione o addirittura vere e proprie forme di anafilassi, con difficoltà respiratorie. Sul fronte della occorre fare attenzione soprattutto nelle pinete e vicino alle querce anche se le processionarie  possono trovarsi pure vicino ad altre piante come i larici, i noccioli, i castagni, i faggi, le betulle.
Ma come mai ci sono questi rischi? I peli urticanti  della processionaria allo stato larvale sono velenosi. In particolare, i peli dell'insetto si separano dalla larva che li porta sul dorso sia toccandola (i bambini ci giocano e i cani l'annusano) o anche sotto l'azione del . Il contatto può dar luogo a reazioni diverse come dermatiti o vere e proprie crisi di . Se la pelle reagisce, prima di tutto occorre lavarla con acqua e sapone poi è necessario applicare una terapia topica (spesso creme o simili) ad azione antistaminica. Video disturbi Dermatite da Contatto
Se il bambino si tocca gli occhi questi vanno sottoposti ad un attento lavaggio con acqua corrente per alcuni minuti, poi si può far ricorso ad un collirio di per lenire l'infiammazione. Inoltre, se inalati, i peli urticanti irritano le vie respiratorie, con starnuti, mal di , difficoltà nella deglutizione.
Sempre meglio, soprattutto se lo sventurato contatto riguarda i bambini, recarsi dal farmacista o chiedere consiglio al proprio di fiducia.