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Processionaria, biologia ed effetti su uomo, ambiente e animali

Processionaria, biologia ed effetti su uomo, ambiente e animali
Tempo di lettura: 3 minuti

Processionarie. In molti casi, i dialetti vanno a sostituire il nome ufficiale di questi lepidotteri. Ma certo, a prescindere dalla denominazione, non dovrebbero esserci difficoltà particolari a riconoscerle. Perché questi insetti si mettono in fila, fino a formare lunghe catene. A volte, soprattutto per i bambini e gli animali domestici, possono risultare curiose. E magari si rischia di entrare in contatto con loro. Un contatto da evitare, perché certo non fa bene alla salute. 

Cos’è la processionaria e perché può essere pericolosa

Spesso si rimane affascinati dalla capacità delle processionarie di creare vere e proprie colonne, e tutti, soprattutto i bambini, rimangono colpiti dai loro movimenti lenti e sincronizzati tanto da desiderare di toccarle. Ne esistono di diversi tipi, ma in Italia due sono particolarmente diffuse. Una è la processionaria del pino, o Thaumetopoea pityocampa, l’altra è la Thaumetopoea processionea, meglio nota come processionaria della quercia. La diffusione di questi insetti può essere particolarmente pericolosa per gli alberi, visto che fanno i nidi sui rami attaccandone le foglie con effetti altamente distruttivi per le pinete, poiché le priva di parte del fogliame dato che le larve possono nutrirsi degli aghi di pino. In tutti i casi la diffusione di questi lepidotteri porta gli alberi interessati dal processo ad essere indeboliti e quindi più soggetti ad attacchi di altri potenziali “nemici”. La processionaria è quindi molto pericolosa per l’ambiente, ma non solo. Particolare attenzione deve essere posta anche dall’essere umano e dagli animali domestici che l’accompagnano.

Gli effetti del contatto da processionaria sull’uomo

Quando si entra in contatto con la processionaria si parla volgarmente di “puntura”. Il pericolo per l’uomo è rappresentato dalle larve, prima che queste provvedano ad “interrarsi” nella stagione fredda. Il motivo? I peli urticanti della processionaria allo stato larvale sono velenosi. Questi peli si separano dal dorso della larva sia quando la si tocca (i bambini per giocarci e i cani per annusarla) ma anche per l’azione del vento. Ovviamente il livello di gravità della reazione derivante dal contatto dipende dalla reattività dell’organismo: nelle forme più serie, in individui predisposti, si possono avere gravi reazioni allergiche. In tutti i casi dopo il contatto, in particolare nei bambini, si possono verificare le classiche manifestazioni della dermatite da contatto con arrossamenti, prurito e, in qualche caso, anche dolore. A volte, e si possono avere anche vere e proprie crisi di orticaria.

Cosa fare in caso di “puntura” di processionaria? Se la pelle reagisce al contatto mostrando i segni di una dermatite, prima di tutto occorre lavarla con acqua e sapone, dopodiché è necessario applicare una terapia topica con farmaci di automedicazione ad azione antistaminica, per ridurre l’intensità della reazione. Inoltre, se il bambino si tocca gli occhi, questi vanno sottoposti a un attento lavaggio con acqua corrente per alcuni minuti. In seguito, si può puntare su un collirio ad azione antistaminica e decongestionante, disponibile tra i farmaci di automedicazione in assenza di indicazioni specifiche, per ridurre il livello di infiammazione.

I pericoli della processionaria per gli animali

Reazioni simili, potenzialmente e più frequentemente più gravi, possono esserci anche e soprattutto per gli animali di compagnia, in particolare i cani. Per loro, come per i bambini, occorre prestare attenzione soprattutto nelle pinete e nei querceti, come del resto anche in vicinanza di altre piante, come noccioli, castagni betulle o faggi.  Per i cani in particolare, il rischio è particolarmente elevato anche perché gli animali possono annusare e provare ad addentare le processionarie in movimento. Questo comporta il contatto diretto dei peli urticanti con le mucose, quindi le processionarie possono anche agganciarsi all’animale inducendo reazioni molto intense e dolorose. Ovviamente, se la parte del corpo colpita è appunto una mucosa, la reazione può risultare potenzialmente letale.

Cosa fare se si identifica un nido di processionarie

Se le farfalle non creano problemi, questi insetti allo stato larvale possono quindi essere pericolosi per l’ambiente, la salute umana e quella animale. Nel caso si identifichi un nido in prossimità della fila di larve, i proprietari delle piante infestate possono ricorrere a trattamenti mirati curando di proteggere bene la pelle, quindi impiegando guanti e altri indumenti protettivi. È sempre comunque importante avvisare il Comune di residenza per trattamenti mirati.