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Non fatevi mancare la vitamina C

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Non fatevi mancare la vitamina C
Ricordate il grande navigatore James Cook? Riuscì a superare  il Circolo Polare Artico e l’Antartico e si organizzò per far fronte ad un problema di salute dell’equipaggio. C’era infatti bisogno di alimenti che consentissero di ovviare alla mancanza di cibi freschi e quindi al possibile rischio di carenza di vitamina C e all’insorgenza di scorbuto nell’equipaggio, visto che non era previsto lo sbarco in porti in cui fare rifornimento. Per questo le navi portavano nelle stive veri e propri “barili” pieni di crauti e, lungo le sponde, cavoli legati ai bordi, che così si mantenevano freschi grazie all’umidità marina. La storia di Cook da sola esprime completamente il valore di un componente invisibile nella nostra alimentazione, qual è appunto la vitamina C. In questo periodo, visto l’avvicinarsi di giornate più fredde e dell’attacco dei virus tipici del periodo invernale e portatori di tosse, raffreddore e mal di gola, è di grande attualità il ruolo di questo componente della nostra nutrizione per mantenerci in salute. E allora, a partire dall’“identikit” della vitamina C e dalle sue funzioni all’interno dell’organismo, cerchiamo di capire come fare in modo di sfruttarne al meglio i benefici che offre al nostro benessere.
La vitamina C o acido ascorbico, è stata isolata per la prima volta in forma cristallina dal succo di limone da biochimici americani nel 1932. L’acido ascorbico è necessario nella dieta di pochi vertebrati: l’uomo, il pipistrello indiano della frutta e alcuni pesci. Certi insetti e altri invertebrati necessitano a loro volta di acido ascorbico, ma la maggior parte degli organismi superiori e delle piante sono in grado di sintetizzare la vitamina C a partire dal glucosio. La vitamina C viene assorbita nell’intestino ed eliminata con le urine. Svolge importanti funzioni in numerose reazioni enzimatiche di ossido-riduzione (reazioni durante le quali avviene la cessione di elettroni – ossidazione – da parte di una o più molecole e contemporaneamente acquisto di elettroni – riduzione – da parte di altre molecole). Le proprietà riducenti e la capacità di reagire con i radicali liberi sono alla base delle sue funzioni biologiche. Per questo la vitamina C è coinvolta in numerosi e importanti sistemi biochimici, come ad esempio la sintesi del collagene, il nostro tessuto di sostegno, che senza vitamina C non potrebbe avvenire. La vitamina C favorisce  inoltre l’assorbimento del ferro e previene l’accumulo di istamina (sostanza che controlla le diverse reazioni allergiche) e contribuisce sia alla sua degradazione sia alla sua eliminazione, prevenendo la risposta allergica e/o favorendone la risoluzione. Infine è fondamentale per il buon funzionamento delle cellule del sistema immunitario  (questo è il motivo per cui, ad esempio in caso di sintomi da raffreddamento si consiglia di bere spremute d’arancio) e ha un effetto protettivo sulla mucosa gastrica. È stato infatti  riscontrato che in pazienti con gastrite  affetti da Helicobacter Pylori (microrganismo potenzialmente patogeno del tratto gastroenterico coinvolto nella genesi dell’ulcera) i livelli di vitamina C nello stomaco sono, non solo al di sotto della media, ma inversamente proporzionali alla gravità della patologia. Pe assumere la vitamina C nelle giuste quantità ricordate che è particolarmente abbondante non solo negli agrumi ma anche nei pomodori ma è comunque presente in numerosi altri alimenti. Il contenuto di vitamina C però diminuisce notevolmente a causa della cottura e del tipo di conservazione (l’acido ascorbico è resistente al calore, ma si perde nei liquidi di cottura e si ossida in presenza di ossigeno). Insomma: non rinunciamo alla buona tavola per la salute, e non facciamoci mancare la vitamina C. Il nostro corpo ne beneficerà.