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In viaggio nel tempo, in cerca dello speziale

In viaggio nel tempo, in cerca dello speziale
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Sin dal medio evo gli speziali, antesignani dei moderni farmacisti, erano tanti e sempre ricercati. I più famosi venivano chiamati a corte, da re, principi e nobili per la loro capacità di portare sollievo e cura grazie alle virtù terapeutiche dei loro preparati, che nascevano da una profonda conoscenza del mondo della natura e da una vera e propria arte nel miscelare tra loro elementi differenti. Per essere speziale, infatti, occorreva conoscere le proprietà di erbe, animali e addirittura minerali e sapere in che modo esse potevano influire positivamente sulle malattie.

Fondamentale era poi sapere  le modalità di estrazione dei principi attivi contenuti nei diversi elementi disponibili in natura, le varie miscele e mescolanze possibili e utili rispetto ad un effetto terapeutico atteso e  i processi di preparazione per la creazione di medicamenti che potremmo considerare come i predecessori dei moderni farmaci.

Come accadeva per gli artisti,  si diventava speziali frequentando la bottega di chi conosceva questa specifica arte e che quindi ne tramandava le conoscenze e i segreti ai più giovani. Come in una farmacia moderna, nella bottega dello speziale quindi c’era il “maestro” che dava indicazioni ad altri sulla preparazione delle varie terapie da consegnare a chi ne aveva bisogno rispetto a uno specifico problema di salute.

Essere speziali, in ogni caso, significava soprattutto preparare medicamenti in accordo, come accade oggi per certe preparazioni galeniche oltre che per i farmaci con obbligo di prescrizione, con i medici. A volte infatti le erbe e le spezie erano preparate proprio perché il medico scegliesse poi come applicarle.

Ma lo speziale non si limitava a mettere la sua arte a disposizione solo per la cura delle malattie ma la guida di questo specialista era molto utile anche per le massaie che volevano preparare piatti prelibati o magari individuare profumi che potessero aumentarne la capacità attrattiva, e addirittura per i pittori, visto che dallo speziale si potevano acquistare anche i colori. Insomma: il progenitore del farmacista era un profondo conoscitore dei segreti delle componenti naturali utili per la salute, e non solo.

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