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Ciao, sono bollino!

Farmaci di automedicazione

L’unica ricetta è l’attenzione

A chi non è mai capitato, nel corso della propria vita, di aver a che fare con quei piccoli fastidi, come un po’ di tosse, un raffreddore, una piccola contusione, un arrossamento degli occhi, un’indigestione (qui sintomi, rimedi e prevenzione) o un mal di testa, che tante volte disturbano il normale svolgimento delle nostre attività quotidiane?

Sono quelli che comunemente chiamiamo disturbi lievi o passeggeri, che conosciamo bene, che sappiamo non essere collegati a patologie serie, e che possiamo affrontare efficacemente da soli e, se necessario, con il consiglio del farmacista o del proprio medico di famiglia.

In caso di piccoli disturbi si può ricorrere all’automedicazione, che ci viene in aiuto con farmaci appositamente formulati, chiamati appunto “di automedicazione”, da banco o OTC (dall’inglese Over The Counter, che significa sul banco). Riconoscibili grazie al bollino rosso, che riporta la scritta “Farmaco senza obbligo di ricetta”, sono vendibili anche senza prescrizione medica perché, nel loro impiego ampiamente diffuso, si sono dimostrati sicuri, efficaci, facili da utilizzare ed hanno ricevuto un’apposita autorizzazione da parte dell’autorità sanitaria. 

In Italia, a differenza degli altri paesi europei, esiste una doppia classificazione per i farmaci senza obbligo di prescrizione:

  • OTC (dall’inglese Over The Counter): farmaci senza obbligo di prescrizione medica, pubblicizzabili e con accesso diretto allo scaffale – c.d. self service (Classe C-bis).
  • SOP: farmaci senza obbligo di prescrizione medica: pubblicizzabili e non direttamente accessibili allo scaffale (behind the counter)(Classe C).

Dal 2006, in seguito alla liberalizzazione della distribuzione dei farmaci senza obbligo di prescrizione, questi farmaci sono acquistabili in farmacia ma anche nelle parafarmacie e nei corner salute della Grande Distribuzione Organizzata (GDO) purché alla presenza di un farmacista. I farmaci senza obbligo di prescrizione rappresentano il 15,3% delle confezioni di farmaci dispensate in Italia (poco più di 277 milioni) per un giro di affari di quasi 2,5 miliardi di euro, pari al 14,8% della spesa farmaceutica territoriale (Fonte: IQVIA, dicembre 2018). 

Come assumi un farmaco

I farmaci o medicinali possono avere diverse formulazioni (compresse, bustine, sciroppi, creme, supposte, etc.) a seconda del principio attivo (qui la lista) contenuto, in base alla loro indicazione terapeutica e all’uso.
Il principio attivo è il cuore di un farmaco e cioè quella sostanza (chimica, vegetale, biologica) che è in grado di agire/interagire con il nostro organismo/organo ed esercitare un’attività farmacologica specifica.

I farmaci possono quindi, a seconda della loro formulazione, essere assunti con modalità differenti scegliendo la più idonea in funzione del distretto/organo che si deve trattare.

Tutti i farmaci per poter raggiungere il distretto/organo interessato devono essere assorbiti dall’organismo (bocca, naso, tratto gastrointestinale, retto, cute, etc.) passare nel sangue per essere poi trasportati nella giusta sede dove potranno esercitare il loro effetto terapeutico specifico.

A seconda del medicinale, della sua formulazione e della modalità di somministrazione, l’effetto terapeutico di un farmaco e quindi la risoluzione del disturbo, potrà verificarsi in tempi diversi.

Per questo è sempre importante  scegliere caso per caso la modalità di somministrazione più idonea per ogni farmaco. Se il problema interessa l’intero organismo oppure una zona non raggiungibile facilmente (ad esempio se si accusa una forte debolezza,  un dolore addominale, un mal di testa) conviene impiegare farmaci da assumere per bocca o per via rettale (c.d. modalità sistemica). Con questa via di somministrazione, infatti, il principio attivo viene assorbito dal tubo digerente e passa nel sangue per essere trasportato in tutto il corpo. Ovviamente l’effetto di questi farmaci (compresse, capsule, bustine, supposte, sciroppi, a volte fiale) non è immediato, perché occorre tempo per l’assorbimento. 

prodotti “topici” (creme, pomate, unguenti, gel, latte, tinture, cerotti transdermici, spray,  aerosol, colliri, lavande, ovuli) vanno, invece, impiegati quando il disturbo è ben localizzato (ad esempio c’è una leggera infiammazione della congiuntiva, il naso cola  oppure si scopre un livido o si ha un dolore per un trauma). In questo modo l’efficacia del farmaco è generalmente più rapida rispetto ad una somministrazione per via sistemica ma limitata alla zona trattata.

Ecco un piccolo aiuto per meglio capire come sono predisposte e come vanno impiegate le diverse preparazioni:

  • AEROSOL/SPRAY: applicazione di sostanze liquide che vengono disperse in gas attraverso l’impiego di particolari strumenti (nebulizzatori) e trasmesse attraverso l’apparato respiratorio. In altri casi le formulazioni nebulizzate possono anche essere applicate sulla cute (p.es. in caso di un trauma).
  • CAPSULE: preparazioni che prevedono l’immissione del farmaco in un contenitore di gelatina o altre sostanze biodegradabili. Con questa forma si evita che il principio attivo venga “distrutto” nello stomaco e giunga integro nell’intestino per essere assorbito.
  • CEROTTI TRANSDERMICI : sistemi per l’applicazione cutanea di farmaci che vengono rilasciati sulla pelle per diverse ore e vengono lentamente assorbiti.
  • COLLIRIO: soluzione acquosa di farmaco da applicare sul globo oculare.
  • COMPRESSE: preparazione farmacologica in cui il farmaco viene prima polverizzato e poi “modellato” in forma di compressa.
  • COLLUTORI: soluzioni acquose diluite o sospensioni utilizzabili per la disinfezione del cavo orale o delle prime vie digestive e respiratorie.
  • CREME/GEL: soluzioni ricche in acqua che evaporando, rilasciano la sostanza attiva sulla cute.
  • FIALE/ FIALOIDI: nelle fiale la sostanza attiva, assieme ad altri principi, viene preparata in forma liquida. Possono essere somministrate per aerosol, in vena, nel tessuto muscolare o anche nel sottocutaneo. In ogni confezione sono riportate le vie di somministrazione indicate. In genere le vie di somministrazione sopra indicate vengono prescritte dal medico. Esistono, tuttavia, anche formulazioni in fiale (c.d. fialoidi) disponibili come farmaci senza obbligo di prescrizione, da assumere per via orale.
  • LATTE: sospensione di grasso in liquido per applicazione cutanea. 
  • OVULI: contengono al loro interno il principio attivo e possono essere inseriti direttamente all’interno della vagina, dove la sostanza curativa viene rilasciata ed assorbita grazie ai numerosi vasi sanguigni presenti. In genere l’assorbimento è lento e prolungato.
  • LAVANDE: soluzione liquide che possono essere immesse direttamente all’interno della vagina, con obiettivi terapeutici diversi.
  • POLVERI: prodotti in bustina a base di principi attivi polverizzati che possono essere assunti sciolti in acqua oppure applicati sulla pelle.
  • POMATE/UNGUENTI: prodotti farmaceutici molto grassi in cui sono presenti sostanze attive. Vengono applicate sulla cute integra o su lesioni in cui non sia presente sangue.
  • SCIROPPO: soluzione a base acquosa in cui sono frammisti farmaci attivi e sostanze dolcificanti. Con questa preparazione è possibile somministrare anche a pazienti “difficili” come i bambini preparazioni farmaceutiche poco gradevoli al gusto.
  • SOSPENSIONE: speciale preparazione in cui il farmaco in polvere viene disperso in un liquido incapace di scioglierlo (c.d. bustine).
  • SUPPOSTE: preparazioni in cui la sostanza attiva viene predisposta assieme ad altri eccipienti che la rendano somministrabile per via anale ad essere assorbita dai capillari intestinali.
  • TINTURE: soluzioni a base di sostanze vegetali unito ad alcol o etere per giungere al principio terapeutico attivo. Nelle tinture il farmaco rimane in concentrazione molto elevata e va somministrato con attenzione.
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