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“I centomila motivi” per cui è necessaria la prevenzione andrologica dell’adolescente

“I centomila motivi” per cui è necessaria la prevenzione andrologica dell’adolescente

Aldo Franco De Rose Specialista in Urologia e Andrologia, Presidente dell’Associazione Andrologi Italiani (ASSAI)

Nell’ultimo ventennio la prevenzione andrologica dei giovani, dai 14 ai 18 anni, si è ridotta drasticamente. In passato, la visita di leva, pur con dei limiti, aveva rappresentato un buon screening di massa. Oggi, purtroppo, si va dal medico/andrologo, dall’urologo solo nel momento in cui è presente qualche disturbo ai genitali, senza sapere che alcune patologie possono mettere in pericolo la funzione riproduttiva e sessuale perché sono asintomatiche. 

Ecco, quindi, i “centomila motivi” per cui sarebbe necessaria una visita di prevenzione andrologica. 

Anomali dei genitali e disturbi sessuali 

Iniziamo dalle difficoltà a scoprire il glande a causa del prepuzio ristretto a riposo (fimosi) o solo in erezione (parafimosi). In questi casi è necessario l’intervento di circoncisione che, in Italia, non viene dispensato per motivi religiosi, ma che può essere eseguito per patologia. Spesso si tratta di un disturbo banale che però, in molti casi, viene risolto addirittura dopo il matrimonio. 

Altra anomalia è l’incurvamento congenito del pene: per ogni cento maschi nati vivi, uno presenta la curvatura del pene: questa può essere ventrale, laterale e raramente dorsale e rappresenta un problema medico solo se supera i 30°. In questi casi è necessaria la correzione chirurgica (corporoplastica) in quanto ostacola i rapporti sessuali e può causare dolore.

In altri rarissimi casi, meno dell’1%, il giovane, anche in condizioni fisiche perfette, potrà lamentare difficoltà a raggiungere l’erezione o lamentare eiaculazione precoce. Quasi sempre si tratta di problematiche legate all’ansia di prestazione per cui, ancora prima di prescrivere l’utilizzo di farmaci, sarebbe corretto e opportuno richiedere l’intervento dello psico-sessuologo. 

“La sindrome da spogliatoio” e l’immagine corporea

L’insoddisfazione per le dimensioni del pene è conosciuta come “sindrome da spogliatoio” e si verifica durante le prime attività sportive, in particolare durante la doccia. Non si tratta di un disturbo frequentissimo ma nemmeno molto raro, e spesso non si tratta nemmeno di un disturbo vero e proprio. Ma ecco cosa succede. Attraverso “una sbirciatina”, si valutano le dimensioni del pene e l’immagine corporea dei compagni più in generale. Inizialmente ci si affida al web per cercare la risposta ai propri dubbi, ma spesso le informazioni non aiutano, confondono, causando isolamento e rifiuto a continuare l’attività sportiva. Altre volte, si preferisce evitare di fare la doccia in pubblico, e a livello familiare si diventa più silenziosi, trascorrendo maggior tempo in camera propria e rinunciando alle uscite serali nei weekend. 

Generalmente, quando si cerca il conforto nei genitori, ci si confida con la madre mentre il padre viene spesso identificato con il “problema”. Nella maggior parte dei casi, tutto ciò di cui si ha bisogno è una “soddisfacente rassicurazione”, basata su dati scientifici riguardanti le dimensioni reali del pene, senza però mai sminuire l’importanza del problema. Altre volte, è importante far capire che il disturbo non dipende dalle dimensioni del pene, che sono normali, ma dall’aumento del grasso sovra pubico che, in caso di aumento di peso, tende a “nascondere” l’organo genitale. Rarissimamente gli interventi di falloplastica hanno soddisfatto il giovane paziente. Motivo per cui oggi vengono quasi sempre sconsigliati. 

Raro ma non rarissimo è anche l’aumento delle mammelle nell’adolescente. Spesso è il grasso e quindi l’eccesso di peso a determinare la pseudoginecomastia, altre volte è presente una vera e propria ipertrofia della ghiandola mammaria (ginecomastia). Indagate eventuali patologie endocrine o tumorali, l’intervento chirurgico consente comunque di risolvere il problema. 

Dolore ai testicoli

I dolori ricorrenti ai testicoli spesso si risolvono spontaneamente e sono dovuti alla mancata fissazione, sin dalla nascita, dei testicoli stessi ai tessuti interni dello scroto (gubernaculum testis). Da qui il nome di “testicoli in ascensore”, in quanto vanno su e giù: questi, durante la discesa o la risalita, possono però ruotare su se stessi e determinare una sofferenza momentanea dei vasi del funicolo (subtorsione) con dolori di lieve entità o una sofferenza permanente (torsione del testicolo) con forte dolore: quest’ultima rappresenta una situazione di emergenza che richiede l’ intervento tempestivo (non più di 7 ore dall’insorgenza del dolore) per derotare e fissare il testicolo nella giusta posizione. Nel caso di subtorsioni ricorrenti è necessario l’intervento.

Il varicocele 

Per prevenire problemi di fertilità, è importante monitorare il varicocele, una condizione caratterizzata dalla dilatazione delle vene del funicolo spermatico. Questa patologia si manifesta principalmente sul lato sinistro in circa il 92% dei casi e, spesso, al tatto, le vene dilatate del funicolo, posizionate sopra il testicolo, possono essere percepite come “vermicelli”, specialmente quando ci si trova in piedi (ortostasi). Il varicocele ha una incidenza del 25-30% nella popolazione maschile ed è quasi sempre asintomatico. Tuttavia, rappresenta la causa più frequente di infertilità per cui, quando presente, è necessario eseguire l’esame del liquido seminale (spermiogramma) e l’EcocolorDoppler dei testicoli e dei funicoli spermatici per studiare la morfologia e le dimensioni del testicolo, nonché l’origine e la direzione del reflusso venoso. Indispensabile questo ultimo per decidere il tipo di intervento da eseguire. In caso di alterazioni della motilità, morfologia o riduzione del numero degli spermatozoi, è consigliabile l’intervento (legatura micirochirurgica o sclerotizzazione delle vene spermatiche). In fase adolescenziale e fino ai 35 anni il miglioramento dei parametri seminali si ottiene in circa il 75% dei casi. Se lo spermiogramma risulta normale, è consigliabile sottoporsi a un controllo annuale e intervenire solo se vengono riscontrate anomalie negli spermatozoi.

L’importanza dell’autopalpazione del testicolo

Il tumore del testicolo rappresenta la neoplasia più frequente del maschio, dall’adolescenza ai 45 anni. Questo tumore costituisce l’1% di tutti i tumori e il 3% dei tumori urologici. Importante quindi l’autopalpazione periodica, soprattutto per coloro che da bambini sono stati sottoposti a terapia medica o chirurgica per testicoli ritenuti (criptorchidismo). L’autopalpazione deve essere eseguita con le due mani: una provvederà a mantenere il testicolo fermo mentre le dita dell’altra, mediante una modesta pressione, ne apprezzeranno la consistenza: questa deve essere considerata sospetta qualora sia presente qualche differenza tra una zona e l’altra o si percepisca un piccolo nodulo. La diagnosi precoce consente un trattamento chirurgico altrettanto precoce, assicurando la guarigione completa nel 95-98% dei casi. 

Malattie sessualmente trasmissibili (MST), patologie e ruolo del profilattico

Una delle patologie più frequenti del giovane sono le prostatiti, cioè l’infiammazione della prostata. Queste posso essere conseguenti a disordini alimentari ma soprattutto all’assunzione di alcolici, superalcolici o cibi molto piccanti. Più spesso però le infiammazioni prostatiche sono causate da malattie sessualmente trasmissibili come clamidia e gonorrea. I disturbi più frequenti sono urgenza minzionale, minzione difficoltosa con bruciori, secrezioni uretrali (uretriti) e febbre; nei casi estremi, anche difficoltà a stare seduti. Tutte le infiammazioni che interessano la prostata e di conseguenza le vescicole seminali o gli epididimi (epididimite) alterano la morfologia dello spermatozoo e il loro movimento. In rari casi sono possibili anche ostruzioni degli epididimi o dei dotti eiaculatori con compromissione della fertilità. 

Altre infezioni sessualmente trasmissibili includono candidosi, herpes virus e sifilide. Queste condizioni colpiscono spesso il glande, causando gonfiore, infiammazione e dolore, accompagnati da secrezioni come balanite e uretriti. In alcuni casi, possono verificarsi anche condilomi (o verruche) causati da infezioni da papilloma virus, o sifilomi, le lesioni caratteristiche della sifilide provocate dal Treponema Pallidum. Queste infezioni sono frequenti in caso di rapporti non protetti con alto rischio di trasmissione al partner.  Proteggersi dalle infezioni da HPV e quindi dai condilomi, significa anche proteggersi dalla potenziale insorgenza del tumore al pene che in Europa ha una incidenza di un caso ogni 100 mila abitanti. Al contrario, in paesi come India, Brasile e Uganda rappresenta il 15-20% di tutte le patologie tumorali.

Motivo in più perché la vaccinazione contro HPV inizi molto presto anche nei maschi, almeno dai 12-13 anni e prosegua fino ai 40 anni. Ma nonostante tutti questi pericoli, proprio nei confronti del vaccino, tra giovani e genitori, c’è ancora tanta diffidenza e la conseguenza di tantissime nuove infezioni da HPV. 

Il consiglio principe è dunque uno solo: per la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili è necessario utilizzare il profilattico. Attualmente, ad eccezione del vaccino contro l’HPV, non esiste alcun farmaco o crema in grado di fornire protezione contro queste infezioni. Inoltre, si è verificato un aumento delle infezioni da HIV, mentre per la sifilide si è registrato un aumento del 200% negli ultimi 4 anni.

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