Panettone, più torrone, più capitone, più cenone, uguale a indigestione
Pensare di non esagerare a Natale è davvero un’utopia. Il clima di festa, l’ambiente gioioso, il desiderio di rimanere a lungo a tavola ad assaggiare leccornie varie insieme a parenti e amici rappresentano meccanismi che davvero rendono difficile mantenersi parchi. Per questo ricordare questo antico motto, che in sintesi ci propone la necessità di fare attenzione a non esagerare con piatti particolarmente elaborati e “pesanti” per lo stomaco e le vie digestive, diventa una sorta di monito che vale non solo per cenone e pranzo di Natale, ma anche per le tante sere delle vacanze. Il problema è che tra Pandolci, ravioli, tacchini e chi più ne ha più ne metta, con le feste di Natale comincia per il nostro organismo una vera “overdose” di cibo. Come limitare i rischi di fastidiosi sovraccarichi e di conseguenti chili di troppo da scontare a gennaio? Il primo consiglio è ricordare che Natale dura solo un giorno, così come Capodanno. E le altre giornate debbono servire per recuperare, tenendosi molto leggeri. Per il resto, qualche segreto per limitare i danni esiste. Ad esempio, qualche minuto prima di mettervi a tavola preparate una tisana di carciofo al posto del tradizionale aperitivo o almeno fate in modo che questo sia amaro e poco alcolico. Così facendo metterete in moto un sistema che permette di limitare l’assorbimento dei grassi presenti negli immancabili intingoli. Il motivo? Una tisana dal sapore amaro fa svuotare la cistifellea prima che ad essa giunga lo stimolo rappresentato dal riempimento dello stomaco. Seconda regola: non esagerate con il sale che, oltre a far aumentare la pressione arteriosa, può facilitare l’accumulo di liquidi localizzati soprattutto sulle cosce e alle caviglie. Contromisura? Bevete molta acqua per aiutare il corpo a disfarsi dai liquidi di troppo. Infine, piuttosto che creme e sughi troppo elaborati, ricordate di sostituire, per quanto possibile, i grassi con le erbe profumate, leggere e gustose. Spezie come timo, maggiorana o anche rosmarino e basilico possono benissimo dare soddisfazione all’olfatto e al gusto, senza far mancare molto al palato.
Più in generale, comunque, sarebbe importante ridurre le portate più ricche di grassi, come la pasta e le carni molto elaborate, lasciando invece spazio a pesce, frutta e verdura: queste ultime debbono essere anche nelle feste padrone della tavola, sia sotto forma di crudités che come complemento ideale delle portate, anche perché si tratta di alimenti che creano massa nello stomaco senza introdurre grandi quantitativi calorici, e quindi aiutano a sentirsi sazi senza appesantire. Per il resto, ricordate che lo zampone, come il cotechino, contiene all’incirca un terzo di carni suine magre, un terzo di cotenna depilata e un terzo di grassi di maiale. Quindi andrebbe benissimo come piatto unico, meglio se insieme alle lenticchie: pensate solo che un etto di questo salume da cuocere dà quasi 400 calorie e magari si digerisce a fatica quando vi mettete a tavola. Occhio anche all’anguilla: ha una delle carni più grasse, con il 23,7 per cento di grassi. E magari al cappone, pollo maschio castrato in età giovanile: a differenza degli altri suoi simili, presenta maggiori quantità di grasso. Se a questo aggiungete che le modalità di preparazione sono sempre molto prodighe di condimenti, il rischio di un eccesso calorico è dietro l’angolo.
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