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Afte

Sinonimi: glossite, stomatite

Definizione

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Il termine corretto è “stomatite aftosa” ed è un’infiammazione che si crea all’interno della bocca e porta ad un intenso arrossamento della mucosa, che spesso si accompagna a lesioni ulcerose dolenti e alla comparsa di afte. A volte interessa anche la lingua, e in questo caso viene definita glossite. La stomatite aftosa, cioè caratterizzata dalla presenza di afte, è particolarmente frequente e caratterizzate dalla presenza di queste piccole lesioni che si distribuiscono dalle labbra alla parte interna delle guance fino alla lingua. In genere i disturbi principali sono il bruciore e il dolore, che si incrementano con il contatto diretto con gli alimenti. In genere i fastidi tendono a manifestarsi in presenza di un’igiene orale poco soddisfacente, per cui proprio questo elemento va seguito con attenzione nelle persone che spesso lamentano la comparsa di afte.

Trattamento

La parola d’ordine è una sola: prevenzione. Per giocare d’anticipo sulle stomatiti, in particolare se legate alle afte, occorre innanzitutto avere un’accurata igiene orale e sottoporsi a regolari controlli da parte del dentista. Ovviamente, in questo percorso di salute della bocca è importante anche lavare regolarmente i denti più volte al giorno, curando anche di pulire la parte superiore della lingua. Una volta fatti propri questi comportamenti, un aiuto importante in termini di profilassi e terapie delle stomatiti aftose può venire dai farmaci di automedicazione. Ne esistono molti a disposizione con azioni diverse. Per la disinfezione della bocca si possono impiegare antisettici e disinfettanti del cavo orale (ad esempio acido salicilico in associazione con rabarbaro, cetilpiridinio, clorexidina, alcool benzilico in associazione con sodio benzoato, alcool diclorbenzeico in associazione, povidone-iodio, tirotricina in associazione, dequalinio, tibenzonio). Mentre per contrastare l’infiammazione e il dolore si può fare ricorso anche su farmaci come benzidamina, flurbiprofene, lidocaina e triamcinolone. Tutti questi medicinali, ampiamente sperimentati, possono essere somministrati localmente: occorre ricordare che i disinfettanti non debbono essere impiegati per periodi prolungati e che i colluttori contenenti clorexidina possono causare pigmentazione dei denti. In molti casi è consigliabile anche un’integrazione con vitamina C, anche attraverso farmaci a base di acido ascorbico, che può aiutare a combattere l’infiammazione e soprattutto a limitare il rischio di recidive future.

Buone abitudini

La stomatite aftosa, quella situazione che volgarmente viene definita comparsa di afte, non è prerogativa soltanto di bambini e adolescenti, ma può colpire anche gli adulti. Per avere una diagnosi precisa, se il quadro si ripresenta, è sempre meglio consultare il proprio odontoiatra. Per quanto riguarda gli adulti, mai dimenticare che la comparsa di afte può essere facilitata dalla predisposizione familiare, dai cambiamenti ormonali, dai traumi locali, da stress e depressione oltre che dall’ipersensibilità verso alcuni alimenti o alcuni conservanti. Inoltre la comparsa delle classiche ulcere potrebbe anche rappresentare un segnale d’allarme che può indirizzare verso quadri complessi, come ad esempio il deficit di vitamina B12, acido folico e ferro, o ancora far sospettare una possibile celiachia. Va ricordato che anche l’utilizzo cronico di alcuni farmaci, come ad esempio gli antinfiammatori non steroidei (Fans) utilizzati per il trattamento di infiammazione e dolori articolari oppure i beta-bloccanti impiegati per la cura di problemi cardiovascolari potrebbe associarsi alla comparsa delle afte. Per quanto riguarda l’alimentazione, quando le afte non sono particolarmente grandi conviene limitare l’utilizzo di alimenti particolarmente irritanti o acidi come il cioccolato, il formaggio stagionato, la frutta acerba o acida, i pomodori (salsa di pomodoro fresco compresa) e magari evitare aceto, vino e birra.

Realizzato in collaborazione con SIMG - Società italiana di medicina generale e delle cure primarie