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Disturbi del sonno

Sinonimi: insonnia

Definizione

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I disturbi del sonno sono particolarmente diffusi e possono legarsi a cattive abitudini, a tensione, a mutamenti improvvisi dei ritmi sonno-veglia capaci di mettere a disagio l’intero sistema di controllo di questa funzione. Ad esempio possono essere a rischio le persone che frequentemente si sottopongono a viaggi aerei che attraversano diversi fusi orari, chi ha un periodo di studio o lavoro particolarmente stressante, chi ha problemi emotivi o anche chi è particolarmente stanco. Anche questa condizione, infatti, può influire sulle capacità di “cadere” tra le braccia di Morfeo. I sintomi possono essere diversi da persona a persona. C’è chi ha difficoltà a prendere sonno o anche chi si sveglia nel cuore della notte e non riesce a riprendere a dormire. Purtroppo le ripercussioni di queste alterazioni possono essere anche pesanti da sopportare. Si va dalla sonnolenza fino al mal di testa e ad una sensazione generale di malessere, passando per irritabilità, riduzione dell’appetito, problemi di vigilanza, di capacità di concentrazione e di memoria.

Trattamento

La prima regola è seguire semplici norme di igiene del sonno come quelle elencate nella seguente sezione “buone abitudini”. Un aiuto può venire anche dai farmaci di automedicazione, ad azione blandamente sedativa, come ad esempio quelli a base di valeriana. La sostanza può essere presente da sola nelle confezioni dei farmaci oppure anche in associazione con altri principi naturali che hanno un effetto del tutto simile, come avviene ad esempio per la passiflora. La valeriana, infatti, ha dimostrato di limitare la fase di induzione del sonno, aiutando chi vuole riposare a prendere sonno, e anche di migliorare la qualità del riposo, riducendo i possibili risvegli notturni. Ovviamente questi prodotti, seppur raramente, possono anche avere ripercussioni sull’attività giornaliera, come ad esempio una modesta riduzione dell’attenzione e quindi della capacità di guidare. Inoltre, pur trattandosi di principi attivi naturali, possono interagire con altri farmaci, siano essi prescritti dal medico oppure di automedicazione. Infine, è sempre meglio evitare l’assunzione di alcolici in concomitanza con questi medicinali: l’alcol può amplificarne gli effetti.

Buone abitudini

Sono tanti i consigli da seguire se si vuole un buon riposo. Ad esempio è importante cercare di coricarsi sempre alla stessa ora, perché l’organismo si adatta ai ritmi che imponiamo. Il letto va utilizzato solo per dormire. Quindi, se non si riesce a prendere sonno, conviene piuttosto alzarsi. Rumore e temperatura possono influire sul sonno. Una temperatura eccessivamente elevata – molto più che un clima freddo – rende difficile il riposo. L’ideale è mantenere la camera da letto intorno ai 20-22 gradi, ricordando che anche coperte e lenzuola contribuiscono a creare il microclima. Per l’alimentazione, oltre a rispettare il ritmo dei pasti, la sera è consigliabile evitare piatti troppo elaborati e ricchi di grassi, lasciando invece spazio ai carboidrati come ad esempio la pasta o il riso, a dosi ridotte e con condimenti leggeri. Altra regola: gli alcolici possono dare una sensazione di sonnolenza, ma l’alcol non va assolutamente usato come sonnifero. Conviene poi evitare bevande contenenti caffeina e in generale evitare tè, caffè o cola la sera. Per chi ama l’attività fisica, infine, sarebbe meglio evitare sforzi intensi pochi minuti prima di dormire. C’è il rischio di avere un’eccessiva stimolazione dell’organismo che rilascia sostanze legate allo sforzo e può quindi avere effetti “eccitanti”, per cui prendere sonno normalmente diventa molto più difficile.

Realizzato in collaborazione con SIMG - Società italiana di medicina generale e delle cure primarie