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Alitosi: come nasce e come affrontarla quotidianamente

Alitosi: come nasce e come affrontarla quotidianamente

Le ultime ricerche dicono che l’alito cattivo, o meglio l’alitosi, potrebbe anche per qualche persona essere figlio della predisposizione genetica, o meglio, ci sarebbero persone, in realtà molto poche, che pur facendo attenzione all’alimentazione e all’igiene orale sarebbero particolarmente predisposte a sviluppare un alito difficilmente sopportabile per gli astanti.                                         

A segnalare questa situazione è una ricerca apparsa su Nature Genetics, condotta dagli esperti dell’Università Radboud. Gli scienziati hanno preso in esame un gruppo di persone facenti parte di nuclei familiari: la loro caratteristica comune era quella di avere un alito ricco di metantiolo, un gas che contiene zolfo. Normalmente, questa sostanza viene infatti espulsa attraverso il metabolismo, ma in alcuni casi questa “pulizia” non avverrebbe in portando, quindi, alla presenza della sostanza nel respiro. Studiando il Dna di questi individui si è visto che esisteva una particolare mutazione genetica in grado di bloccare la proteina che ha il compito di trasformare ed eliminare il metantiolo. Insomma: a volte anche il patrimonio genetico può essere all’origine dell’alito insopportabile. Ma si tratta solo di rarissimi casi

Che cosa è l’alitosi

L’alitosi è una condizione in cui l’alito mantiene in maniera persistente o quasi un odore cattivo e sgradevole.

Le cause dell’alitosi

La principale causa dell’alitosi è l’igiene della bocca. Chi vuole contrastare l’alitosi deve innanzitutto avere molta cura dell’igiene orale. In particolare, occorre affrontare l’infiammazione dei tessuti che circondano i denti, ovvero la parodontite. L’alitosi, infatti, è legata alla presenza di specifici fattori: alterazioni del microbiota della bocca con elevato numero batteri del cavo orale che producono zolfo, presenza di residui di cibo tra denti e gengive, placca batterica e tartaro che si accumulano sopra e sotto le gengive, oltre ovviamente alle classiche carie

Ma non basta: a creare infiammazione e di conseguenza alito cattivo, possono contribuire anche fattori non legati direttamente alla salute della bocca

Nella genesi del problema a volte possono entrare in gioco l’infiammazione delle tonsille, e problemi legati ad eccessive secrezioni del naso come può avvenire in caso di rinite o sinusite.

Anche lo stomaco può essere una causa dell’alitosi: la cattiva digestione con conseguente dispepsia o addirittura un transito lento degli alimenti nel tubo digerente possono facilitare l’insorgenza di alito cattivo. 

L’alitosi poi può presentarsi in casi di stitichezza o anche se si mangia in modo troppo veloce.

Quali alimenti possono favorire l’alitosi e quali invece la contrastano? 

In caso di alitosi, ovviamente, occorre fare attenzione all’alimentazione cercando di evitare gli alimenti che più possono indurre un rallentamento della digestione: si tratta, in primo luogo, dei cibi molto grassi, dei salumi e di altri piatti particolarmente elaborati che possono facilitare una prolungata permanenza dei cibi nello stomaco. Attenzione va prestata anche ai cibi fritti, sempre per lo stesso motivo, oltre che ai dolci molto elaborati: non sempre il piacere del palato si traduce in un alito fresco. Ricordate che frutta (meglio se cotta), verdura e legumi, possono aiutare contro l’alitosi. E gli alimenti integrali agevolano l’intestino combattendo la stitichezza che può favorire l’alitosi. 

Sul fronte dei cibi che invece possono creare problemi diretti all’alito, oltre al classico e temutissimo aglio ed alle comuni cipolle, si consiglia anche di fare attenzione a vegetali fibrosi come i porri, o alle spezie, specie se particolarmente piccanti. 

Sul fronte delle contromisure, oltre a puntare su salvia e menta fresca per rigenerare l’alito, ci sono alcuni frutti che possono aiutare a migliorare l’alito: è il caso, ad esempio, delle mele che contrastano l’azione dei derivati dello zolfo eventualmente prodotti in bocca, o delle fragole. Un ultimo consiglio: il latte può aiutare a eliminare l’alito cattivo di chi ha avuto un pranzo particolarmente impegnativo, e magari ricco di aglio. Secondo gli scienziati dell’Università Statale dell’Ohio, che hanno pubblicato qualche tempo fa uno studio in proposito, il latte riduce in modo significativo i livelli di composti sulfurei che danno all’aglio il suo sapore e il forte odore.

Come prevenire e curare l’alitosi (definitivamente)

Prima di tutto, ricordate che le visite di controllo regolari del dentista sono fondamentali per il benessere della bocca. E non si debbono “saltare” questi appuntamenti, e non solo per combattere l’alito cattivo ma per tenere in salute bocca e denti. 

Detto questo, le buone abitudini possono aiutare chi fa i conti con l’alitosi. 

Per prevenire le cause dell’alitosi legate alla salute dalla bocca ricordiamo alcune semplici regole. 

  • Occorre lavare i denti almeno tre volte al giorno con spazzolini adeguati, che devono essere cambiati almeno tre volte l’anno, con il dentifricio giusto. Utili sono anche gli spazzolini elettrici rotanti. 
  • Inoltre, non bisogna mai dimenticare di usare gli scovolini per detergere gli spazi tra dente e dente e tra gengiva e dente e il filo interdentale per rimuovere ulteriormente i residui di cibo e placca. 
  • Infine, i diversi collutori vanno impiegati, su consiglio del dentista, in base alle necessità. 
  • È sempre buona regola masticare lentamente e fate bocconi piccoli anche perché alito cattivo può nascere anche dai pasti troppo veloci. 

Per il resto, per contrastare l’alitosi – oltre all’alimentazione – potete puntare sulle soluzioni naturali: alcune ricette consigliano un cucchiaino di miele mescolato con una goccia di olio essenziale di ginepro, o la masticazione di semi di aneto o ancora i gargarismi a base di tintura di mirra.

Inoltre, è possibile affrontare con i farmaci di automedicazione eventuali problemi che possono legarsi ad un’alitosi temporanea, come ad esempio la stessa infiammazione della bocca, la digestione lenta, l’acidità di stomaco o le riniti e altre infiammazioni delle alte vie respiratorie.