Così il vento “impatta” sulla nostra salute
Oggi, 15 giugno, si celebra la Giornata dedicata al vento, elemento atmosferico che, con le sue folate, a volte ci rinfresca e, a volte, ci disturba, quando magari programmiamo una giornata sulla spiaggia o una gita in montagna. Ma Eolo, questo era il nome del Dio del vento per i greci, non è solo un manifestazione atmosferica più o meno estrema e fastidiosa.
Per alcune persone sensibili alle variazioni meteorologiche e che soffrono delle cosiddette anemopatie (dal greco anemos = vento + patheia = malattia), il vento può diventare un fattore in grado di accentuare alcuni fastidi come l’insonnia. Inoltre, il vento può addirittura creare “giochi” elettrici che favoriscono ansia e agitazione.
Non ci credete? Pensate agli effetti dei cosiddetti venti di caduta, come il Phoen, il vento caldo che spira da nord sulla pianura Padana. Questi venti possono influire sui soggetti più sensibili rendendoli maggiormente soggetti a irritazione e stress.
In questo caso, i disturbi più tipici sono un aumento della tensione emotiva e un inspiegabile stato di agitazione che, per altro, interessa sovente i bambini. Il motivo è da ricercare proprio nel fatto che le anemopatie vengono precedute e accompagnate da mutamenti del campo elettrico atmosferico, capaci di interferire con l’organismo umano, creando dei fastidi.
Ad esempio i venti caldo-secchi nell’attrito contro gli ostacoli montuosi, come appunto accade per il Phoen, acquistano una elevata carica positiva. In questo senso, quindi, si spiega anche la maggior difficoltà a prendere sonno quando spira questo vento.
Se invece si pensa alla sindrome da scirocco, il vento caldo che viene dal Sahara, è il cuore a risentirne di più: chi è sensibile può avere più facilmente palpitazioni e una accelerazione dei battiti, soprattutto se la tiroide tende a lavorare troppo. Esiste anche una variante “francese” di questo fenomeno, legata al cosiddetto Vent du Midi, che interessa soprattutto i bambini rendendoli più agitati e mettendoli in difficoltà quando è l’ora di riposare. Infine, a volte, ci può essere addirittura, sia pure se raramente, una vera e propria “febbre da vento” nei più piccoli. Consoliamoci comunque con un aspetto positivo: il vento ripulisce l’aria, specie se sbuffa da nord e ci aiuta a difenderci dall’inquinamento, anche in questa stagione, aiutandoci a respirare meglio.
Attraverso consigli pratici e informazioni chiare, ci dedichiamo a educare e guidare verso scelte di vita quotidiana consapevoli, promuovendo un benessere semplice e duraturo.