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Dolore durante il rapporto sessuale, cosa bisogna sapere?

Dolore durante il rapporto sessuale, cosa bisogna sapere?

Gli esperti la chiamano dispareunia. Si tratta del dolore della donna durante il rapporto sessuale che tende a diffondersi al basso ventre. È una problematica che si associa a un coacervo di situazioni e sensazioni derivanti però da condizioni molto diverse tra loro che derivano da cause varie che possono anche sommarsi tra loro. La diagnosi sull’origine del problema va ovviamente posta dal medico. Ma è certo che saperne di più può aiutare le tante donne che affrontano la situazione dato che il problema è molto diffuso: si parla di percentuali che superano il 10% in età fertile e possono arrivare vicine al 40% dopo la menopausa. 

Quando il dolore dipende dal corpo

C’è una prima, grande divisione da fare quando si parla di dispareunia. E deve essere il medico a definire se il dolore è di tipo psicosomatico e cioè frutto di un semplice “trasferimento” di un ridotto coinvolgimento (se non addirittura una sensazione di fastidio e di mancanza di desiderio) nel rapporto che si consuma o piuttosto il sintomo che accompagna vere e proprie condizioni patologiche organiche. Lo stress può diventare un fattore chiave nella genesi del disturbo, soprattutto quando la causa è di natura prevalentemente psicologica.

Più complessa è la definizione delle cause che potenzialmente, da sole o associate tra loro, possono entrare in gioco nella dispareunia di natura organica. Nelle forme che si caratterizzano per un dolore non profondo durante il rapporto, magari associato a perdita di sangue, possono avere un ruolo importante le infiammazioni, spesso di natura infettiva. Si va dalle classiche infiammazioni della vulva o della vagina fino a quelle che interessano le ghiandole di Bartolino, che si trovano nell’area più esterna dell’apparato genitale. Questo quadro può essere anche determinato dalla distrofia dei tessuti della vulva e della vagina che si può riscontrare dopo la menopausa. Quando, invece, si ha la sensazione di un dolore profondo, all’utero e alle ovaie durante il rapporto, quindi con coinvolgimento di organi interni, il medico può sospettare la presenza di fibromi, o di cisti ovariche, o ancora di endometriosi o addirittura di malattie dell’intestino o infezioni urinarie. L’elenco sarebbe lunghissimo, ed ovviamente solo il curante può, una volta identificato e circoscritto il problema, spiegare cosa fare e come comportarsi. 

Altri fattori scatenanti

Le malattie a trasmissione sessuale, nelle loro diverse forme, sono tra le più comuni forme di dispareunia.  Diversi virus e batteri, oltre a miceti possono, infatti, svilupparsi proprio nelle aree più esterne delle vie genitali femminili, determinando una serie di disturbi che vanno correttamente inquadrati dal medico. I sintomi, nella donna, si possono manifestare in modo diverso: possono essere presenti una secrezione bianco/giallastra vaginale (leucorrea), un prurito o bruciore vulvare, un più generale dolore pelvico e appunto il dolore durante i rapporti sessuali. Detto che per queste patologie occorre sempre il consulto del medico per l’eventuale terapia, bisogna anche ricordare che a volte una dispareunia occasionale può essere legata anche ad infezioni fungine meno preoccupanti e più facilmente gestibili rispetto alle più temute infezioni trasmissibili per via sessuale. È il caso della candidosi, con le classiche perdite biancastre sulla parete vaginale, l’irritazione vulvare e il calo della secrezione vaginale stessa, con conseguente fastidio al rapporto. Per il trattamento dell’infezione si può puntare, nelle forme lievi su ovuli, lavande ad azione antisettica e antimicotica che aiutano a contrastare la replicazione fungina e quindi a distruggere il micete. Se il quadro peggiora  è sempre meglio chiedere informazioni al proprio ginecologo, sia per una diagnosi precisa sia per le indicazioni sulle norme da seguire per contrastare il quadro. 

Come si affronta la dispareunia

Vista la complessità del quadro e le varie cause organiche che potenzialmente potrebbero essere chiamate in causa, la terapia della dispareunia va indicata caso per caso dal medico curante. In alcuni casi sono necessari anche esami specifici, magari per valutare lo stato di salute degli organi genitali o per individuare eventuali infezioni che possono spiegare il sintomo. Per questo in presenza di una componente organica che spiega la problematica, il trattamento mira alla rimozione della causa scatenante, quale essa sia.

Diversa è la situazione se non si trovano elementi in grado di spiegare il dolore durante il rapporto e quindi si punta su un potenziale fattore psicologico: ovviamente il trattamento va mirato anche in questo caso. Sul fronte della prevenzione, bisogna sempre cercare di limitare stress ed ansia che possono, comunque, amplificare la portata del fastidio agendo anche sul sistema immunitario e quindi favorendo lo sviluppo di infezioni. In chiave preventiva, in questo senso, oltre ad una sana igiene sessuale e all’impiego del profilattico come protezione e “barriera” per le malattie infettive, bisogna avere la massima attenzione all’igiene intima. Ricordate che l’impiego dei giusti detergenti può essere basilare per creare un ambiente in cui più difficilmente trovano spazio possibili agenti infettivi.