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“Mal di reni”: come nasce e si riconosce

mal di reni
Tempo di lettura: 3 minuti

Quando si sente dolore in corrispondenza dei reni le mani si portano verso la parte posteriore dei fianchi, quasi a tentare di lenire il dolore. A volte il fastidio nasce a destra, in corrispondenza dei fianco e della parte inferiore delle coste, altre volte, invece, si sviluppa in prossimità del rene sinistro. Proprio la presenza di un dolore su un lato può essere una elemento utile a comprendere che il problema nasce dai reni. 

Le cause del “mal di reni”

Il mal di reni non è facilissimo da riconoscere a meno che non si sia già fatta esperienza di una colica renale. Questo perché il dolore, che solitamente è forte ed esordisce in modo improvviso, può essere in parte differente, con spasmi e fitte, che si ripetono oppure mantenersi stabile.

In alcuni casi compare quando si fa uno sforzo, mentre in certe situazioni si manifesta anche a riposo. A far pensare ad una possibile colica renale può essere il fatto che si sente dolore anche nella parte bassa dell’addome, a destra o a sinistra dove è presente il calcolo e magari il dolore si accompagna alla presenza di uno stato di malessere generale, che in certe circostanze può generare anche disturbi non direttamente collegati, come la nausea. Negli uomini il dolore può anche irradiarsi fino al testicolo e nella donna fino alla regione vaginale.

In ogni caso proprio la calcolosi – vale a dire la presenza appunto di calcoli  – è una delle principali cause di mal di reni. I calcoli, che possono essere descritti come “sassolini” di diversa dimensione, provocano dolore specialmente se si spostano dal rene, dove di solito non danno “segni” della loro presenza perché hanno più spazio e non entrano a contatto con le pareti dei muscoli, all’uretere dove la loro presenza crea dolore e può anche ostacolare la minzione, rendendola dolorosa e, a volte, bloccandone il flusso. 

I calcoli, che a seconda dei casi vengono nel tempo espulsi naturalmente o devono essere rimossi, sono in generale fatti di ossalato di calcio. Per questo un ruolo importante, in termini di prevenzione, è giocato dall’alimentazione specie se già ci sono stati episodi di coliche e si conosce la presenza di calcoli, individuabili in quasi sette casi su dieci.

La dieta punta a limitare l’escrezione con le urine dei sali che facilitano la formazione dei calcoli stessi. Oltre a bere molta acqua, preferendo quelle a ridotto contenuto di sodio e calcio, è utile assumere acido citrico, contenuto ad esempio nel limone: la sua presenza riduce i rischi di calcolosi.

Dolore lombare: attenzione alla postura

A volte, infine, anche se fanno male i lombi, magari in corrispondenza del rene destro, di quello sinistro o entrambi, il dolore non dipende dai reni ma piuttosto da problemi della schiena (qui la scheda disturbo) e dei muscoli che circondano la colonna vertebrale.

In caso di lombalgia, se il medico non rileva alterazioni della colonna o dei dischi intervertebrali, situazioni che potrebbero essere all’origine del dolore, si tratta di disturbi di natura muscolare che possono essere gestiti facendo ricorso a farmaci di automedicazione ad azione antinfiammatoria o capaci di aiutare il rilassamento dei muscoli.

In ogni caso, bisogna sempre agire in chiave preventiva e fare attenzione alle posizioni non corrette che possono – anche in assenza di problemi strutturali al sistema muscolo-scheletrico – favorire la genesi di contratture muscolari.

Occhio a sedie, poltrone, letti troppo morbidi e abitudini sbagliate, come restare, anche perché condizionati dalla propria attività di lavoro, troppo tempo nella stessa postura (seduti o in posizione eretta). Attenzione anche ai movimenti scorretti, ad esempio a sollevare pesi in modo sbagliato.

Modificare la propria posizione, quando si lavora e, in generale un regolare esercizio fisico possono aiutare a limitare il rischio di tensioni muscolari la cui comparsa è comunque anche legata a fattori di stress.

La tensione emotiva può favorire la comparsa di contratture dal collo alla zona lombare. La schiena, infatti, è una delle parti del corpo più interessate da dolori, associati sia a condizioni fisiche che a fattori psicologici. A volte, il disturbo fisico è addirittura assente e il dolore deriva da agenti stressanti di tipo psico-sociale. 

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