A volte pensare ai placidi plantigradi che ricordiamo per i cartoni animati o per i film degli eroi della giungla ci può insegnare anche a riflettere sull’oggi. Soprattutto, in chiave di sanità e benessere, pensare agli elefanti in occasione della Giornata Mondiale dell’elefante che si celebra domani diventa un’occasione per ritornare sul concetto di “One Health”, ovvero dell’interazione continua tra uomo, ambiente e animali. Si tratta di un rapporto costante, anche se non sempre visibile che impatta sulla nostra salute. Se pensiamo solamente al fatto che ci sono voluti migliaia di anni (dalla comparsa dell’uomo fino al 1800) affinché la popolazione mondiale raggiungesse il miliardo di individui, e che ci sono voluti solo un paio di secoli per raggiungere i 7,8 miliardi di oggi, comprendiamo bene come l’equilibrio tra uomo e natura si sia alterato in un tempo relativamente brevissimo. Infatti, sul fronte ambientale, si osserva come in molte aree si soffre di scarsità d’acqua e in tantissimi Paesi si vive in contesti che superano i limiti di inquinamento atmosferico stabiliti dell’OMS mentre gli effetti del cambiamento climatico sono sempre più tangibili. Alla luce di tali problematiche si comprende bene come risulti fondamentale ragionare su un modello olistico di salute basato sull’integrazione di discipline diverse e sul riconoscimento che la salute umana, la salute animale e la salute dell’ecosistema sono interdipendenti. Ecco, la Giornata mondiale dell’elefante può aiutarci a riflettere proprio su questo. E a fare la nostra parte, in chiave di “Planetary Health”. Come? Ad esempio, seguendo bene le indicazioni sull’uso degli antibiotici, ad evitare il fai da te ma assumendoli solamente su prescrizione medica e per tutto il periodo indicato.

Attraverso consigli pratici e informazioni chiare, ci dedichiamo a educare e guidare verso scelte di vita quotidiana consapevoli, promuovendo un benessere semplice e duraturo.