Influenza e virus di stagione: come prepararsi

Redazione Semplicemente Salute
Tempo di lettura: 13 MIN
Influenza e virus di stagione: come prepararsi

I virus parainfluenzali girano già da tempo, così come le varianti di Sars-CoV-2 che non ci hanno mai abbandonato e con i primi freddi hanno “riacceso” la propria diffusione. In tutto ciò, l’influenza stagionale comincia a farsi vedere con previsioni che non lasciano certo tranquilli. Conoscerne sintomi, durata, possibili complicanze e strategie di prevenzione aiuta a gestirla al meglio e a ridurre i rischi.

Virus di stagione, quali sono e come circolano

Con il mese di dicembre ormai alle porte e le vacanze di fine anno in arrivo, c’è il rischio che gli incontri, i brindisi, i saluti in ufficio e in famiglia diventino un vero e proprio detonatore per i malesseri legati ai virus respiratori. Occorre quindi prepararsi per tempo, sia in chiave di prevenzione possibile (la vaccinazione è fondamentale) sia per affrontare al meglio i sintomi delle infezioni di stagione.

I virus della stagione fredda sono tipicamente i virus dell’influenza e i virus “cugini”, che si trasmettono velocemente da un individuo a un altro con la complicità delle basse temperature e gli incontri ravvicinati in ambienti chiusi. A preoccupare, in particolare quest’anno, è la possibile co-circolazione di diversi virus respiratori, come virus influenzali (ceppi A H1N1 e B Victoria), virus respiratorio sinciziale (RSV), SARS-CoV-2 e rhinovirus.

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Capire da quali virus siamo stati colpiti, è possibile?

Lasciando un attimo da parte l’influenza, dal punto di vista clinico, distinguere tra questi virus basandosi solo sui sintomi è spesso difficile per i cittadini. Tuttavia, esistono alcune caratteristiche peculiari che possono aiutare.

  • Il virus respiratorio sinciziale, metapneumovirus e gli altri virus respiratori possono dare sintomi simili a quelli influenzali, ma di solito meno marcati e più graduali. Possono presentarsi congestione nasale, tosse lieve o sintomi gastrointestinali.
  • I rhinovirus e altri virus minori spesso causano sintomi più lievi e localizzati, quasi sempre a carico della mucosa nasale come naso chiuso o lieve malessere.
  • Il virus SARS-CoV-2, responsabile di Covid-19, può presentarsi con sintomi molto variabili, che possono includere quelli respiratori, sistemici e gastrointestinali. L’unico modo sicuro per confermare un’infezione da Covid-19 è il tampone, soprattutto per soggetti fragili o con comorbidità. È importante sottolineare che, sebbene le varianti influenzali previste per la prossima stagione e quelle di SARS-CoV-2 siano generalmente meno patogene rispetto al passato, continuano a rappresentare un rischio significativo per anziani e persone con patologie croniche, che quindi vanno preservati con ancor maggior attenzione.

I virus influenzali negli anziani e nelle persone fragili

Più in generale, negli adulti e negli anziani occorre una specifica attenzione. Il Virus Respiratorio Sinciziale (RSV) ad esempio, può tendere a comportarsi come una normale influenza, con il rischio di complicanze batteriche. Se la febbre o i sintomi respiratori persistono oltre tre o quattro giorni, può insorgere una sovrainfezione, tipicamente da pneumococco o streptococco pneumoniae che, in inverno, trova terreno più favorevole grazie alla sinergia con i virus influenzali.

Negli anziani, è quindi particolarmente importante osservare segnali come un aumento della frequenza cardiaca o confusione mentale, poiché possono indicare condizioni più gravi. Il Covid-19, poi, può manifestarsi in modi molto variabili, a volte con sintomi lievi simili a un semplice raffreddore, ma nelle persone fragili può avere conseguenze severe. Per questo è consigliabile fare un tampone in presenza di sintomi respiratori e mantenere comportamenti protettivi, come l’uso della mascherina, soprattutto quando si entra in contatto con anziani o persone vulnerabili anche perché alcune persone possono essere asintomatiche ma comunque contagiose.

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L’influenza stagionale: i sintomi e il contagio

L’influenza vera e propria si manifesta con un inizio brusco della febbre, almeno un sintomo respiratorio (come tosse, raffreddore o mal di gola) e almeno un sintomo sistemico, come dolori muscolari, malessere generale o senso di “bastonatura”. Questi sintomi sono particolarmente evidenti negli adulti, mentre nei bambini piccoli e negli anziani la febbre può essere meno intensa o, addirittura, assente.

Ma come riconoscere l’influenza stagionale dal Covid-19? Secondo gli esperti, l’influenza si può più facilmente riconoscere in seguito all’insorgenza brusca della febbre, subito elevata, un sintomo generale e un sintomo respiratorio. Se una persona presenta questi tre elementi contemporaneamente, è probabile che abbia l’influenza, anche se per una conferma definitiva è consigliabile effettuare un tampone.

Detto questo, il rischio di avere un numero elevato di casi, con conseguente possibile incremento delle complicanze, è comunque elevato. Il ritorno alla normalità dopo il periodo della pandemia ha favorito una maggiore interazione tra le persone, aumentando la circolazione dei virus respiratori. Anche i fattori meteorologici hanno avuto e avranno un ruolo importante: i periodi di freddo intenso sembrano facilitare la diffusione dell’influenza, mentre in condizioni più variabili, con gli sbalzi termici, tendono a circolare virus “cugini”, meno gravi ma comunque capaci di generare epidemie significative. 

Un altro aspetto da considerare è la pressione sui servizi sanitari. La presenza precoce di infezioni meno gravi può indebolire le difese immunitarie della popolazione, favorendo poi l’arrivo di una stagione influenzale più intensa, e quindi, aumentando il rischio di una pressione maggiore sui servizi sanitari come i Pronto Soccorso o gli ambulatori di medici di famiglia e pediatri. Cosa dobbiamo attenderci? Sostanzialmente una “prestagione” con virus meno impattanti da un punto di vista clinico-sanitario che prepara il terreno per la comparsa dell’influenza “vera e propria”, generalmente predominante al centro dell’inverno.

Quanto dura l’influenza stagionale

Normalmente, l’influenza presenta un decorso tipico: febbre e sintomi compaiono rapidamente, si giunge a un picco e poi, progressivamente, la situazione tende a migliorare quando la reazione difensiva dell’organismo ha la meglio sul virus. Questo, ovviamente, in assenza di complicazioni. L’interno processo dura qualche giorno. Un’eventuale ripresa della febbre e dei disturbi dopo che si è tornati alla normalità può far pensare ad una possibile complicazione che, quindi, va segnalata al medico.

Ovviamente, come dicono gli esperti, il comportamento di cura deve essere modulato in base all’età e alla vulnerabilità del paziente. Nei neonati e nei bambini piccoli l’attenzione deve essere massima per prevenire problemi respiratori seri, mentre negli anziani è cruciale monitorare l’evoluzione dei sintomi per riconoscere tempestivamente eventuali complicanze.

Come curare l’influenza: l’automedicazione

Il ricorso ai farmaci da banco rappresenta spesso la prima risposta ai sintomi comuni come febbre, malessere respiratorio, mal di testa e stanchezza. 

Fondamentale è controllare i sintomi senza “spegnere” la reazione difensiva dell’organismo. L’automedicazione e quindi l’utilizzo di farmaci da banco per la gestione dei sintomi deve essere sempre responsabile, perché i sintomi sono uno strumento utile per capire se la malattia procede verso il miglioramento o se invece richiede interventi più mirati. 

L’automedicazione, se effettuata in modo responsabile e proporzionata all’intensità dei sintomi, è una scelta terapeutica adeguata perché può offrire diversi benefici. Innanzitutto, permette di alleviare i disturbi e migliorare il benessere generale, modulando, al contempo, la risposta immunitaria, e riducendo il rischio di complicanze. Questo aspetto è particolarmente rilevante negli anziani, nei quali una reazione immunitaria eccessiva può contribuire a complicanze più gravi, come la polmonite interstiziale tipica delle infezioni virali. Si tratta di un approccio consolidato per molte infezioni respiratorie virali, incluse quelle causate da metapneumovirus, adenovirus, virus parainfluenzali e coronavirus diversi dal Covid-19. Da evitare sono invece gli antibiotici, che devono essere prescritti dal medico curante nel caso in cui si sospetti un’infezione batterica.

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Sul fronte delle contromisure più semplici, fondamentale è non fare gli eroi e prendersi qualche giorno di riposo. Inoltre, non bisogna esagerare con gli alimenti pesanti che rendono più difficile il processo digestivo, bisogna invece consumare molta frutta e verdura ricca di vitamina C e soprattutto assumere molti liquidi. Insomma, bisogna fare propria la vecchia regola delle tre L: letto, lana e latte. 

Prevenzione: il ruolo del vaccino antinfluenzale

Per chi non ha ancora provveduto a proteggersi, c’è ancora tempo per ricorrere alla vaccinazione per l’influenza stagionale. La vaccinazione antiinfluenzale rappresenta un’opportunità per tutti, ma diventa particolarmente importante per le persone più fragili, come gli anziani o chi presenta patologie croniche –. Non è destinata esclusivamente agli over 60: anche adulti con fattori di rischio e alcune categorie professionali possono trarne beneficio.

Occorre però ricordare una cosa che spesso si dimentica. È importante sottolineare che la vaccinazione non garantisce l’assenza completa dei sintomi respiratori: l’efficacia può variare di anno in anno a seconda della corrispondenza tra ceppi vaccinali e virus circolanti. Tuttavia, il vaccino riduce comunque l’intensità della malattia e il rischio di complicanze gravi. Inoltre, alcune infezioni respiratorie possono essere causate da virus diversi dall’influenza (ad esempio, il virus respiratorio sinciziale, RSV), quindi la comparsa di sintomi simil-influenzali non significa che il vaccino sia inefficace. 

Per la stagione in corso, oltre al vaccino antiinfluenzale “classico”, è possibile ricevere anche la vaccinazione contro il Covid-19. Le due vaccinazioni possono essere somministrate nello stesso appuntamento, poiché si effettuano in due punti diversi del corpo.

FAQ – Domande e risposte rapide sull’influenza stagionale

Quali sono i virus respiratori che circolano di più durante la stagione fredda?

I virus più comuni che circolano con i primi freddi includono i virus influenzali (come i ceppi A H1N1 e B Victoria), le varianti di SARS-CoV-2 (responsabile del Covid-19), il Virus Respiratorio Sinciziale (RSV) e i rhinovirus. Spesso, questi virus co-circolano, aumentando il rischio di contagi e complicanze, specialmente per le persone fragili.

Come si possono distinguere i sintomi dell’influenza da quelli di Covid-19 o altri virus respiratori?

Distinguere tra i vari virus basandosi solo sui sintomi è difficile. Tuttavia, l’influenza vera e propria è caratterizzata tipicamente da un inizio brusco della febbre elevata, accompagnato contemporaneamente da almeno un sintomo respiratorio (tosse, raffreddore) e un sintomo sistemico (dolori muscolari, malessere generale). Per la conferma definitiva di un’infezione da Covid-19 o influenza, soprattutto per soggetti fragili, è consigliato il tampone.

Quali sono le strategie di prevenzione più importanti contro i virus di stagione?

Le strategie di prevenzione fondamentali sono la vaccinazione (in particolare quella antinfluenzale e quella contro il Covid-19, che possono essere somministrate nello stesso appuntamento) e il mantenimento di comportamenti protettivi. Il vaccino, pur non eliminando totalmente il rischio di sintomi, riduce significativamente l’intensità della malattia e il pericolo di complicanze gravi.

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