Allergie “incrociate”: a quali cibi devono fare attenzione gli allergici ai pollini 

Redazione Semplicemente Salute
Tempo di lettura: 7 MIN
Allergie “incrociate”: a quali cibi devono fare attenzione gli allergici ai pollini

A volte, anche se chi soffre di rinite allergica guarda il calendario dei pollini e fa attenzione a rimanere lontano da possibili allergeni come quelli di parietaria, artemisia o ambrosia, i sintomi tipici del raffreddore da fieno si presentano ugualmente.

Questo può accadere non solo a causa del vento, che trasporta i pollini allergizzanti anche per chilometri, ma anche per via delle allergie crociate. Questo fenomeno si verifica quando il sistema immunitario, riconoscendo alcune proteine presenti in specifici alimenti come simili a quelle dei pollini, reagisce in modo analogo, scatenando fastidi anche in momenti inaspettati. Approfondiamo insieme questo argomento.

Allergie crociate: cosa sono e quali sintomi causano

Quando si parla di allergie crociate si considerano quelle reazioni allergiche scatenate nello stesso individuo da cause apparentemente non correlate fra di loro. Normalmente, infatti, nelle persone allergiche ai pollini o ad altre sostanze si producono in eccesso particolari anticorpi, le immunoglobuline E (IgE), che interagiscono in modo specifico con l’allergene.

Quando l’allergene entra nell’organismo si scatena, quindi, una reazione che porta al rilascio di alcune sostanze, come l’istamina, i leucotrieni o le prostaglandine, che determinano la reazione. 

Il problema alla base del manifestarsi delle allergie crociate è che l’allergene stesso non è sempre e solo specifico di una determinata pianta, ma condivide, in toto o in parte, componenti che possono essere presenti anche in alcuni alimenti. Il quadro nasce quindi quando alcune proteine degli allergeni degli alberi sono comuni ad altre specie vegetali.

La tabella delle cross-reattività

Ad esempio, essere allergici a pesche, mele, albicocche e prugne significa spesso non riuscire a tollerare i pollini di betulla. Ma non solo. La lista dei cibi che danno una reazione crociata con i pollini si allunga in continuazione e comprende ormai vegetali di ogni tipo, da sedani, finocchi e soia a vari tipi di frutta tropicale come avocado e frutto della passione. E si tratta solo di esempi. Nella tabella seguente le allergie crociate più diffuse: 

In presenza di allergie crociate occorre agire per contrastare occhi rossi, naso chiuso o che cola, ponfi sulla pelle. Questi sintomi sono legati alla ingestione di certi alimenti, causando le medesime reazioni delle allergie di contatto con i pollini.

Prevenzione e trattamento delle allergie crociate

Conoscere il “nemico” invisibile è fondamentale. Così, prima di tutto, se si sospetta un’allergia occorre parlarne con il medico, per sottoporsi a esami mirati finalizzati a scoprire gli elementi a contatto con i quali il nostro sistema immunitario reagisce in modo sbagliato.

Una volta capito quali sono i fattori scatenanti la reazione immunitaria, bisogna cercare di evitare qualsiasi contatto, inalazione o ingestione di proteine che potrebbero scatenare i fastidi.

Parlando di allergie crociate, il problema si amplia. In questo caso, infatti, il rischio di reazioni allergiche si nasconde anche a tavola. Questo è tanto più vero se si considera che, a volte, le allergie alimentari, crociate (o meno), possono “nascondersi”.

Sul fronte dei rimedi, oltre alla massima attenzione nelle forme lievi si può puntare sui farmaci di automedicazione ad azione antiallergica e antistaminica, da scegliere in base al quadro dei sintomi e all’area maggiormente interessata, ripromettendosi però di capire cosa ha scatenato i fastidi.

Alcuni esempi di allergie crociate

L’albumina dell’uovo (cioè, la proteina del bianco) a volte viene usata come chiarificante nella preparazione del vino bianco e quindi può facilmente entrare nell’organismo anche durante un brindisi.

Il latte può essere impiegato come addensante per preparati in scatola o in busta e si può trovare anche nel cioccolato fondente, in cui non dovrebbe essere presente, solo perché qualche goccia di latte può essere rimasta nel macchinario usato per preparare precedentemente il cioccolato al latte.

O ancora, l’olio di arachidi viene messo nella friggitrice per preparare pop-corn e poi, senza essere cambiato, frigge le patatine, che diventano quindi veicoli incolpevoli dei composti allergizzanti delle arachidi. 

Si tratta di esempi di vita quotidiana che servono a capire come e perché, a causa delle allergie crociate, si rischia una reazione anche se i pollini sono lontani, nel tempo e nello spazio.

Domande e risposte sulle allergie crociate

1. Cosa sono le allergie crociate e perché si verificano?

Le allergie crociate si verificano quando il sistema immunitario riconosce alcune proteine presenti nei cibi come simili a quelle dei pollini, scatenando una reazione allergica anche senza esposizione diretta ai pollini. Questo fenomeno avviene perché alcuni allergeni di piante e alimenti condividono componenti simili, causando sintomi come prurito, gonfiore, rinite e disturbi gastrointestinali.

2. Quali alimenti possono causare reazioni crociate con i pollini?

Gli alimenti che più frequentemente provocano allergie crociate dipendono dal tipo di polline a cui si è sensibili. Ad esempio:

  • Betulla → mele, pesche, albicocche, prugne, sedano, carote, noci
  • Ambrosia → melone, anguria, banana, cetriolo
  • Graminacee → pomodoro, agrumi, melone.

L’elenco è in continua evoluzione, quindi è importante consultare uno specialista per una diagnosi personalizzata.

3. Come prevenire e trattare le allergie crociate?

La prevenzione passa attraverso l’identificazione degli allergeni specifici con test medici e l’adozione di una dieta che eviti i cibi scatenanti. Per i sintomi lievi si possono usare farmaci antistaminici da banco, mentre nelle forme più gravi è necessario un trattamento specialistico. È anche fondamentale leggere attentamente le etichette degli alimenti per evitare ingredienti nascosti che possono provocare reazioni allergiche.

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