Mal d’orecchi e mal di gola? Occhio al reflusso!
Chi soffre di reflusso gastro-esofageo, il disturbo per cui l’acido dello stomaco tende a risalire verso l’alto, specie se si è esagerato a tavola, spesso descrive il proprio fastidio come una vampata che, partendo dal torace, risale verso l’addome, fino a raggiungere la gola.
Oltre alla sintomatologia tipica, è possibile che, in alcuni casi, per quanto rari, il reflusso gastro-esofageo abbia ulteriori ricadute, generando anche possibili disturbi alle orecchie e all’apparato uditivo, con una sintomatologia paragonabile a quella dell’otite. Appare quindi chiaro che i disturbi legati al reflusso possono essere di vario – e a volte inaspettato – tipo.
Ma andiamo con ordine. I disturbi derivanti dal reflusso gastrico possono essere distinti in esofagei, a loro volta suddivisi in tipici e atipici, ed extraesofagei, divisi in orofaringei, laringei e polmonari.
Focalizzandosi sui disturbi esofagei, vengono considerati sintomi tipici il bruciore e il rigurgito acido, spesso accentuati dall’eccessiva assunzione di cibo che rallenta la digestione, dalla flessione del busto e dalla posizione supina. In alcuni casi, però possono manifestarsi anche i cosiddetti disturbi atipici, cioè non direttamente riferibili all’apparato gastro-intestinale.
In questo caso, possono comparire proprio problemi alla gola e all’orecchio. Il motivo è semplice: l’acido, passa dallo stomaco all’esofago perché esistono problemi di tenuta dello sfintere esofageo inferiore, una specie di valvola che quando funziona in modo ottimale impedisce il reflusso.
Può però capitare che possano essere presenti anche difficoltà a carico dello sfintere esofageo superiore e questo può determinare disturbi nell’area della gola, che si traducono in irritazione, bruciore, a volte tosse.
Inoltre, la stimolazione delle vie nervose che corrono lungo l’esofago può dar luogo a dolore a un orecchio, alterazione della voce, sensazione generica di fastidio. Che si tratti di sintomi tipici o atipici, nel caso si presentino saltuariamente e siano legati a qualche stravizio alimentare, i farmaci di automedicazione possono aiutare a tamponare o diminuire l’eccesso di acidità e il conseguente bruciore che risale verso la mucosa dell’esofago.
Quando invece il problema si manifesta regolarmente e non appare correlato a particolari eccessi alimentari, occorre parlarne con proprio il medico.
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