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Dolori addominali

Sinonimi: mal di pancia

Definizione

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Il dolore addominale o, più semplicemente il mal di pancia, è estremamente diffuso, a tutte le età, e purtroppo è poco specifico. Rappresenta quindi un sintomo che può ricondursi a moltissime cause, ed è importante comprendere se ad esempio si collega ad altre problematiche come la pancia gonfia, la diarrea, la stitichezza o il bruciore di stomaco. In ogni caso, quando il dolore si mantiene per alcuni giorni, è fondamentale rivolgersi al proprio medico per un consiglio. In termini generali, pur se il dolore può nascere per diverse condizioni, appare ormai provato che, soprattutto in caso di stress emotivo all’origine del dolore può esserci un disturbo della motilità che interessa non solo l’intestino crasso, l’ultima porzione dell’apparato intestinale, ma anche l’intestino tenue. Il fenomeno si presenta anche in assenza di una causa organica: l’intestino risulta cioè perfettamente sano, almeno sul versante della mucosa, ma si muove in maniera anomala. In molti casi il dolore si associa ad un’anomala progressione delle feci, con la conseguente comparsa del dolore associato a pancia gonfia, mal di testa, diarrea o stitichezza.

Sintomi associati

  • aereofagia
  • aria nella pancia
  • crampi addominali
  • gonfiore addominale
  • meteorismo
  • nausea
  • vomito

Trattamento

Se il disturbo non è costante, si presenta durante i periodi di maggior tensione e magari è associato a diarrea o stipsi, soprattutto se chi ne soffre è giovane, si può ragionevolmente pensare si tratti proprio di colon irritabile o comunque di movimenti anomali dell’intestino. Per gli spasmi dolorosi una risposta efficace può venire dall’automedicazione che mette a disposizione farmaci antispastici (ad esempio papaverina in associazione, scopolamina). La loro azione prevede proprio una sorta di “controllo” sull’iperattività dei muscoli del viscere e quindi può portare alla riduzione dell’intensità dei fastidi. Attenzione però: i farmaci anticolinergici vanno impiegati con precauzione negli anziani e in chi soffre di patologie a carico del sistema nervoso, del cuore, della tiroide, del fegato, dei reni oltre che in caso di aumento di volume della prostata, glaucoma e stitichezza cronica.

Buone abitudini

Una volta superato l’attacco acuto di dolore, se esiste un quadro di colon irritabile, è importante cercare di far lavorare l’intestino al meglio. Per questo è indicata una dieta ricca di fibre (frutta e verdura, alimenti integrali e altro) in modo da mantenere in attività la muscolatura del canale intestinale evitando contrazioni “a vuoto” che possono stimolare l’insorgenza del dolore. Oltre alla necessaria attenzione all’alimentazione è importante ridurre lo stress, cercando di mantenere un’ottimale condizione psicologica, visto che proprio la tensione emotiva tende a ripercuotersi sull’intestino. Infine, è importante assumere un’adeguata quantità di liquidi ogni giorno, ovviamente sotto forma di acqua (oltre che introdurre acqua con gli alimenti, visto che frutta e verdura ne sono ricchi): in questo modo è possibile che le feci si formino in maniera adeguata e quindi limitare i rischi che le contrazioni muscolari dell’intestino siano poco “utili” e scatenino il dolore. Il dolore può assumere caratteristiche diverse, dal classico cerchio fino al senso di peso sul cranio. Ciò che conta è che nelle forme che si mantengono a lungo o si ripresentano frequentemente si richieda sempre il consulto del medico.

Realizzato in collaborazione con SIMG - Società italiana di medicina generale e delle cure primarie