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Mal di stomaco

Sinonimi: crampi allo stomaco, gastralgia, gastrite, mal di pancia, pesantezza di stomaco

Definizione

Il termine è generico – in medicina viene utilizzato il termine gastralgia – e può raccogliere diversi sintomi che nascono dalla sofferenza dello stomaco come l’eccesso di acidità, il bruciore, la cattiva digestione (tecnicamente, dispepsia) e anche il reflusso gastro-esofageo, ovvero la risalita di acido dallo stomaco verso l’alto. Il dolore, a volte associato ai crampi, che compare spesso dopo un pranzo, può essere dovuto ad un’alterazione della mucosa o dei “movimenti” della prima porzione del tubo digerente. Spesso, soprattutto nelle persone altrimenti sane, un leggero dolore di stomaco può essere solo il segnale di una cattiva digestione e risulta legato allo “stress” o alle libagioni eccessive. Quando però il mal di stomaco, sia esso vero dolore o piuttosto un bruciore, non tende ad allontanarsi oppure quando si ripresenta costantemente in alcuni periodi dell’anno (primavera ed autunno), non va sottovalutato. Potrebbe essere il segnale di un’ulcera, di una grave gastrite o magari di un forte disturbo della motilità gastrica. Sul fronte dei disturbi, questi possono andare dal rallentato svuotamento e dalla digestione prolungata (quando ovviamente predomina la dispepsia) con nausea, alito cattivo, bruciore e rigurgito, aerofagia e tensione addominale. Il dolore vero e proprio localizzato nella parte superiore dell’addome, può invece essere il segnale principale di una gastrite acuta mentre l’eccesso di acidità si può combinare anche con un senso di gonfiore a distanza dai pasti, soprattutto la notte.

Sintomi associati

  • aereofagia
  • alito cattivo
  • bruciore di stomaco
  • gonfiore addominale
  • gonfiore di stomaco
  • iperacidità
  • nausea
  • rigurgito acido

Trattamento

L’automedicazione può essere un valido aiuto quando occorre far fronte al mal di stomaco, in particolare se i vari sintomi si manifestano solamente raramente ed hanno breve durata. Proprio in base al disturbo predominante, poi, si può scegliere il tipo di approccio. L’acidità gastrica può essere agevolmente neutralizzata con i farmaci antiacidi (ad esempio bicarbonato di sodio, carbonato di calcio, citrati di sodio, composti di alluminio e magnesio, socio alginato in associazione) che hanno il compito di “tamponare” l’eccesso di acido cloridrico. L’acidità può anche essere ridotta all’origine con medicinali che invece agiscono direttamente sulla secrezione delle ghiandole (farmaci anti-H2 come cimetidina o inibitori della pompa protonica quali omeprazolo, pantoprazolo, esomeprazolo). Quando invece il dolore si manifesta con cattiva digestione e nausea si possono impiegare altri farmaci di automedicazione, che aumentano la motilità della muscolatura intestinale, accelerano i tempi di transito e favoriscono lo svuotamento dello stomaco. Si tratta dei cosiddetti procinetici come metoclopramide e dimeticone. Occorre fare attenzione comunque a non protrarre troppo a lungo queste terapie e a ricorrere al medico se si notano perdita di peso, difficoltà a deglutire, feci scure e sangue nel vomito. Occorre anche ricordare che i farmaci antiacidi possono alterare l’assorbimento di altri medicinali, che quindi vanno assunti a distanza, e che alcuni procinetici non vanno impiegati in chi soffre di alcune condizioni, come ad esempio le crisi epilettiche, emorragie o blocco intestinale.

Buone abitudini

La prevenzione è fondamentale per ridurre il mal di stomaco. Occorre quindi un’alimentazione attenta, in particolare per quanto riguarda l’apporto di grassi alimentari. È importante evitare i condimenti troppo elaborati, lasciando più spazio a frutta e verdura, evitando vere e proprie “overdose” alimentari concentrate in un unico momento della giornata. Importante, quando ovviamente esistano sintomi come l’eccesso di acidità e la risalita dell’acido stesso verso l’alto, adottare anche qualche semplice misura: ad esempio è importante mantenere la testa leggermente rialzata rispetto al resto del corpo quando si sta a letto, evitare indumenti eccessivamente stretti sull’addome, perchè possono favorire il reflusso dell’acido verso l’alto, e rispettare l’orario dei pasti. Oltre a cercare di ridurre lo stress, anche masticando lentamente e con cura gli alimenti, occorre infine prestare attenzione ad alcuni farmaci, magari assunti per periodi prolungati se si soffre di artrosi o altre patologie simili. In tal caso è bene consultare il medico. Esiste, infatti, una particolare forma di “attacco” alla mucosa dello stomaco legato proprio ai medicinali, chiamata gastropatia da Fans. Si tratta di una gastrite che nasce quando si assumono per lunghi periodi farmaci antiinfiammatori non steroidei. Questi medicinali, utilissimi per combattere il dolore e l’infiammazione, possono, infatti, danneggiare la mucosa dello stomaco.

Realizzato in collaborazione con SIMG - Società italiana di medicina generale e delle cure primarie