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“Botta” al mignolo del piede, frattura o no?

“Botta” al mignolo del piede, frattura o no?
Tempo di lettura: 2 minuti

Basta poco. Un passo avventato che ci porta a sbattere il mignolo contro uno spigolo o un salto che inavvertitamente ci sbilancia e ci costringe a deviare, nostro malgrado, verso un ostacolo. E insieme al colpo, il dolore, immediato, cui seguono il gonfiore e magari anche un piccolo ematoma

L’iter di una “botta” alla parte esterna del piede con il mignolo che subito diventa dolente, è quasi sempre lo stesso. Ma occorre capire che tipo di danno si è creato. Insomma, occorre sapere se il trauma ha generato la rottura delle ossa del dito più piccolo del piede oppure bisogna unicamente lenire il fastidio di una contusione.

Mignolo: frattura o semplice botta? Come capirlo

Quando prendiamo un colpo al mignolo, il dolore, si sa, può essere intenso. E non di rado la parte resta gonfia e dolente, e può comparire un brutto livido a causa della fuoriuscita di sangue dai vasi sanguigni lesionati dal trauma.

In caso di frattura, il mignolo gonfia rapidamente e tende ad assumere sin da subito una colorazione bluastra. Solo se il colpo è stato particolarmente forte ci può essere addirittura uno “spostamento” delle ossa dovuto alla rottura delle piccole falangi, con immediata visione della situazione. In questi casi ovviamente l’ipotesi di una frattura è ben più forte.

In generale, se il colpo è stato abbastanza violento, specie se il dolore persiste con una certa intensità, sempre meglio fare riferimento al medico o recarsi al pronto soccorso per gli accertamenti del caso. Nell’immediatezza dell’incidente, l’importante è mettere in atto alcune semplici misure che servono a limitare dolore e gonfiore. In primo luogo occorre togliere le calzature e calze e cercare di porre subito il piede in posizione rialzata, così da limitare il rischio che il dito e le articolazioni vicine gonfino, utilizzando il freddo come trattamento. Il ghiaccio sintetico che si può trovare in farmacia così come con un impacco ben freddo, infatti, svolgono una azione anestetica locale immediata contro il dolore e, ostacolando la dilatazione dei vasi sanguigni, limitano l’infiammazione locale.

Se non è frattura: come “sgonfiare” il dito

Ovviamente, una volta fatte queste manovre di pronto soccorso e dopo aver confermato, magari grazie all’ausilio di un medico, che non si tratta di una frattura, la botta al mignolo va affrontata con due obiettivi.

  • Contrastare dolore ed infiammazione che seguono il trauma (utilizzando per esempio il ghiaccio);
  • Limitare il gonfiore tipico della contusione e, di conseguenza, dell’edema che si crea e può permanere per qualche giorno.

In questo senso possono essere di grande aiuto i farmaci di automedicazione, come gli antinfiammatori che associano l’attività sull’infiammazione quella di contrasto al dolore. Possono essere impiegati per via generale o localmente, in base all’entità del problema. Allo stesso modo per contrastare il gonfiore e far riassorbire l’edema i medicinali di automedicazione possono risultare estremamente utili, anche al fine di recuperare prima possibile la possibilità di indossare le scarpe e di camminare. Non abbiate però fretta e soprattutto non rimettete troppo rapidamente il piede all’interno di una scarpa. Il tempo e il riposo sono i migliori lenitivi dopo un trauma. 

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