Dolore all’orecchio, come riconoscerlo e cosa fare
La condizione in cui l’orecchio fa male si chiama otalgia. L’otalgia può assumere varie forme e riguardare la parte esterna dell’orecchio, altre volte invece la parte interna. In alcuni casi poi al mal di orecchio si associano altri sintomi come il prurito. Capire l’origine del dolore all’orecchio è compito del medico. Conoscere cosa può determinare la situazione, cosa succede in caso d’infiammazione all’orecchio e come affrontare questo disturbo è importante.
Come capire la causa del mal d’orecchio
Le possibili cause del mal d’orecchio sono tante e diverse tra loro. Per questo è importante vedere se le otalgie si manifestano da sole o sono associate ad altri problemi, come la febbre, il mal di gola, una laringite.
Ad esempio, in caso di infiammazione del timpano, il dolore si può accompagnare anche alla percezione di sentire male i suoni e le parole, come se fossero ovattati. A volte, poi, può esserci la percezione di una sorta di pressione all’interno delle orecchie come quella che si può avere in caso di repentini sbalzi di pressione all’interno di un aereo.
Se il dolore si associa al prurito, invece, si potrebbe trattare più facilmente di otite, ovvero di infiammazione dell’orecchio. Il quadro può essere causato frequentemente, specie nei bambini, da infezioni batteriche. Il muco che si accumula all’interno delle vie respiratorie può, infatti, andare a “intasare” anche le orecchie, creando disturbi. Ciò che conta è capire che può anche non trattarsi di una questione banale. E che la visita del medico può essere fondamentale per sapere come comportarsi.
Problematiche dell’orecchio e relativi sintomi
L’otalgia, specie nei bambini, può nascere anche come conseguenza di abitudini della vita di tutti i giorni. Basti pensare, in questo senso, al classico “mal d’orecchio da piscina” o a quello legato al raffreddore. Il primo causa un’otalgia spesso dovuta a una infezione dell’orecchio esterno, quel condotto che va dal padiglione al timpano.
Il raffreddore determina più frequentemente una infiammazione dell’orecchio medio, che si trova all’interno del timpano. Sono solo due esempi che spiegano la complessità della situazione. E se è vero che solo il medico può condurre una visita mirata per capire le cause di un dolore all’orecchio, c’è comunque un sistema semplice ed efficace per capire se è in corso un’infiammazione.
Provate a comprimere la parte anteriore dell’orecchio: se il dolore peggiora, siamo di fronte proprio ad un processo infiammatorio. Tranquilli, però: in genere, se non ci sono sovrapposizioni batteriche, il fenomeno dura per pochi giorni e tende ad autolimitarsi.
Farmaci per curare il mal d’orecchio
Nelle forme di otalgia più lievi e passeggere, in particolari nelle otiti esterne, possono essere d’aiuto i farmaci di automedicazione per lenire i sintomi. Quali sono? Antisettici per la disinfezione, farmaci ad azione antinfiammatoria e antidolorifica o mucolitici partendo dall’analisi del disturbo prominente, che può essere il dolore o piuttosto un eccesso di muco, come può accadere, ad esempio, dopo una nuotata in piscina, con la classica otite del nuotatore.
Rimedi naturali per il mal d’orecchio
Sul fronte dei rimedi naturali per il mal d’orecchio, ci sono approcci che possono risultare utili: ad esempio l’applicazione di cotone o pezze d’acqua tiepida per una decina di minuti sull’orecchio può aiutare a lenire i fastidi. Attenzione però. Occorre sempre parlare con il medico se i disturbi non migliorano dopo qualche giorno o se il dolore diventa particolarmente intenso.
Sul fronte della prevenzione basta tenere presente qualche buona abitudine. Ad esempio, gli esperti sconsigliano l’impiego dei classici bastoncini con cotone per eliminare il cerume dalla parte più esterna dell’orecchio: c’è il rischio di creare qualche piccola escoriazione nel condotto uditivo, favorendo la comparsa di irritazioni e infezioni. Inoltre, occorre prestare attenzione alle possibili infezioni da miceti: per prevenire possibili casi di micosi occorre prestare attenzione alla condivisione di asciugamani e federe per i cuscini: c’è il rischio che dormendo o asciugandosi i miceti possano contagiare altre persone.
Infine, fate attenzione agli sbalzi di temperatura. Quando si passa da un ambiente riscaldato a temperature esterne particolarmente rigide è sempre importante coprire con cura le orecchie, il naso e la gola, vista la correlazione che esiste tra queste parti dell’organismo. In questo modo si evita di creare situazioni che possono facilitare l’insorgenza di problemi in grado di portare ad infiammazione dell’orecchio conseguente otalgia.
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Come proteggere i bambini
Ancora: prestate particolare cura se l’otite interessa i più piccoli. Quando colpisce i bambini, quasi sempre si tratta di otite media e può complicare un semplice raffreddore o un mal di gola, perché il muco in eccesso va a intasare i canali dell’orecchio. Occorre il parere del pediatra, pur se in molti casi i farmaci di automedicazione possono essere sufficienti per controllare i sintomi.
In caso di temperature rigide, i bambini più sensibili al “mal d’orecchi” dovrebbero portare sempre un cappellino che copra il padiglione auricolare nelle giornate più fredde. Allo stesso modo occorre fare attenzione agli impianti di condizionamento quando si verifica la situazione opposta. Non si dovrebbe mai andare sotto i 20 gradi quando si utilizzano i condizionatori, per goderne al massimo gli effetti.
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