Neonati: cosa fare per i primi dentini e i dolori della dentizione
Ci sono casi in cui il bambino ha già un “dentone” non appena viene al mondo. Si chiama dente “natale” e si forma già nell’utero. Si tratta di casi davvero rari ed eccezionali. Normalmente i denti da latte compaiono verso i sei mesi di vita. E a volte la loro eruzione nella gengiva comporta per il piccolo agitazione, insonnia, oltre a salivazione e fastidio. Il pediatra deve sempre essere informato di quanto accade, per poter consigliare, caso per caso, i rimedi più efficaci. Ma non dimentichiamo che il processo della dentizione ha un suo percorso, che deve essere conosciuto per non andare in allarme se il bimbo non sta bene.
Dentini del neonato, quando spuntano e cosa sapere
Pur se esistono variazioni soggettive, proviamo a vedere cosa accade nella bocca del piccolo che “mette i denti”. Quasi sempre i primi a svilupparsi sono gli incisivi inferiori, a cui seguono gli incisivi laterali. Intorno all’anno di vita compare il primo molare, a diciotto mesi il canino e verso i due anni il secondo molare. A tre anni, mediamente, la formazione della dentatura decidua è completata.
DENTI | A CHE ETÀ SPUNTANO |
Incisivi centrali inferiori | 6-10 mesi |
Incisivi centrali superiori | 8-12 mesi |
Incisivi laterali superiori | 9-13 mesi |
Incisivi laterali inferiori | 10-16 mesi |
Primi molari inferiori e superiori | 13-19 mesi |
Canini | 17-23 mesi |
Secondi molari inferiori e superiori | 23-33 mesi |
È fondamentale che i denti decidui siano rispettati, anche con la corretta igiene. Hanno come funzione principale il “mantenimento dello spazio”, ovvero riservano il posto ai denti permanenti. Una perdita precoce dei denti da latte a causa di carie può quindi determinare malposizioni dentali nella dentatura permanente.
Una volta che i denti definitivi hanno fatto la loro comparsa, il piccolo deve usarli al meglio. E i genitori debbono insegnargli che masticare lentamente i cibi non serve solamente ad abituarsi a degustare i piatti, ma anche a utilizzare i diversi tipi di denti in modo che crescano e lavorino correttamente.
Gli incisivi, trovandosi anteriormente, sono i primi a entrare in contatto con i cibi e hanno il compito di afferrarli e triturarli a morsi. Subito dopo la masticazione prevede l’entrata in azione degli appuntiti canini, che strappano gli alimenti più resistenti. In seguito, quando il cibo viene spostato verso la parte posteriore della bocca, i premolari concludono la triturazione mentre gli otto grandi molari, grazie alla loro superficie appiattita, schiacciano definitivamente i cibi e li preparano, sminuzzati, al viaggio all’interno del tubo digerente.
I sintomi (e i dolori) della prima dentizione
La reazione all’eruzione dei denti è diversa e specifica in ogni bambino, quindi, l’esperienza aiuta a poco se non a stare tranquilli sul fatto che si tratta di una fase necessaria. I fastidi della dentizione, se da un lato disturbano il bambino, dall’altro sono fisiologici. Resta fondamentale per mamma e papà controllare la situazione, facendo attenzione a cosa accade quando i denti stanno per spuntare. Quali segnali possono esserci?
Innanzitutto, il bimbo tende ad aumentare la quantità di saliva. L’iper salivazione si lega proprio allo stimolo dei denti che crescono. Le gengive sono arrossate e gonfie, tanto che per tentare di lenire il fastidio il bimbo porta spesso le mani e gli oggetti alla bocca, mordendoli a volte con forza. In più, i capricci tendono a farsi più frequenti rispetto al solito.
A volte, poi, può essere più agitato, far fatica a dormire, manifestare una sensazione generale di malessere con pianti ripetuti. L’importante è che in questa fase dello svezzamento i genitori siano in contatto con il pediatra, che può consigliare gli alimenti più indicati in questo caso, capaci di lenire il problema facendo una sorta di “massaggio” alle gengive. E soprattutto non bisogna dimenticare di programmare, sempre insieme al pediatra, i necessari controlli per la salute della bocca. In questo modo, con la crescita, si controllano anche i denti e soprattutto si individuano le possibili carie, per le quali, però, occorrerebbe giocare soprattutto sulla prevenzione: gli alimenti molto dolci, specie se il bimbo è renitente alla regolare igiene orale, sono tra gli elementi che più favoriscono il problema.
Cosa fare in caso di dolore: trattamenti e igiene orale
Come abbiamo detto, scegliere gli alimenti più indicati nella fase della dentizione è fondamentale. Per questo, bisogna evitare alimenti ricchi di zucchero e soprattutto è necessario fare in modo che il piccolo durante lo svezzamento possa avere a disposizione alimenti morbidi e a temperatura ambiente. Un alimento troppo caldo può infatti accentuare la sofferenza delle gengive e della mucosa della bocca. Nelle fasi di maggior sofferenza del bimbo, un aiuto può venire da piccoli cubetti rinfrescanti, magari con camomilla o comunque con azione rilassante, che il piccolo si abitua a succhiare.
Se le gengive sono gonfie, poi, esistono strategie mirate che possono ridurre il disturbo. Ad esempio, il bimbo può mordicchiare giochini sviluppati appositamente oppure si può provvedere ad un massaggio con il dito, ovviamente con le mani ben pulite, per rilassare le aree più arrossate ed edematose. Per facilitare soprattutto il riposo e nel caso il bimbo abbia dolore e continui a piangere, un aiuto può venire anche da creme gengivali a base di amilocaina e odio benzoato che hanno una blanda azione sedativa calmando i fastidi.
Capitolo igiene orale: le gengive dei neonati dovrebbero essere pulite regolarmente con una garza imbevuta d’acqua, anche prima che compaiano i dentini. Appena spuntano i denti da latte, conviene pulirli con una garza umida o un dito di gomma. Poi, quando il bimbo è un po’ cresciuto, bisogna abituarlo a lavare i denti con uno spazzolino morbido dopo ogni pasto. Per prendere confidenza con lo strumento, può essere utile farlo giocare fin da piccolissimo con uno spazzolino da denti. Da uno a tre anni, comunque, è il genitore che deve lavare i denti al bimbo, usando uno spazzolino morbido a testina piccola e spazzolando dalla gengiva verso il dente.
Fondamentale resta modo mettete da una parte l’abitudine di aggiungere qualche granello di zucchero o altre sostanze dolci al succhiotto, senza dimenticare che sia questo che il biberon andrebbero messi da parte dopo i due anni e comunque entro i tre anni, per ridurre il pericolo di malocclusioni.
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