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Se si fa in quattro per renderti felice, è una pizza!

Se si fa in quattro per renderti felice, è una pizza!
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Nel 1889 a Napoli comandano i Savoia e l’Unità d’Italia è ormai una realtà. Sono tre le pizze più note nella città partenopea: la pizza alla mastunicola (che poi corrisponde più o meno all’odierna pizza bianca), la pizza alla marinara (condita con olio, pomodoro, origano, aglio e cecenielli e cioè alici) e la pizza pomodoro e mozzarella (condita con solo con olio, pomodoro e mozzarella). In occasione della visita del Re Umberto I e della Regina Margherita, fanno visita a Palazzo Reale due pizzaioli particolarmente noti a Napoli, Raffaele Esposito e sua moglie, Rosina Brandi. Di fronte alla pizza al pomodoro e mozzarella e qualche foglia di basilico, la Regina Margherita manifesta un piacere particolare e si complimenta con il pizzaiolo: nasce così la pizza Margherita, che ancora oggi è un classico della nostra tavola.

In occasione della Giornata Mondiale dedicata a questo piatto, che si celebrerà il 16 gennaio, è bello ricordare queste vicende. Ma è anche giusto segnalare come, a fronte dei tanti aspetti benefici di questo alimento tipico della nostra cultura, dall’olio extravergine d’oliva fino al pomodoro ricco di licopene ad azione antiossidante (questo effetto positivo si amplifica nella classica “pummarola” impiegata come condimento), a volte anche la pizza può nascondere qualche insidia per la digestione. Ad esempio, in chi è particolarmente sensibile, può stimolare aerofagia e meteorismo, specie se particolarmente “alta” ed elaborata.

Più in generale, per chi ha qualche problema di stomaco, la pizza può essere difficile da digerire, con comparsa di digestione lenta e a volte anche un pizzico di acidità,. In questi casi, ovviamente, un aiuto può venire dai farmaci di automedicazione che, a seconda del sintomo predominante possono aiutare a far ritrovare il benessere a stomaco e intestino. L’importante, in ogni caso, è festeggiare un piatto che ci accompagna ovunque e che, mescolando carboidrati, proteine e un filo d’olio extravergine d’oliva, oltre alla mozzarella tra i grassi, è un caposaldo insostituibile della nostra cultura alimentare. 

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