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Verruche o calli? Riconoscerle, curarle e come evitarle

Verruche o calli? Riconoscerle, curarle e come evitarle
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Chi frequenta piscine, palestre o spiagge ha quasi certamente sperimentato nel corso della vita la “convivenza” con una verruca volgare, un’escrescenza cutanea legata alla penetrazione nella cute di un virus che la infetta determinando un’eccessiva rapidità di replicazione delle cellule, che dà origine ad una lesione. 

Particolarmente colpite sono le parti del corpo, come mani e piedi,  che sono più spesso soggette a traumatismi e a contatti con l’ambiente esterno, soprattutto se ci si trova in ambienti umidi come docce, palestre e piscine. L’automedicazione, con i farmaci da banco ad uso locale, è di grande aiuto per controllare i fastidi. Ma occorre molta attenzione in chiave preventiva e soprattutto non bisogna fare confusione. Le “vere” verruche sono diverse dai classici calli e le due manifestazioni cutanee non vanno confuse.

Verruche: definizione e cause

Le verruche sono piccole escrescenze, solitamente dolorose specie se soggette a pressione, che si creano sulla cute, spesso conseguentemente a un trauma o lesione. Si manifestano soprattutto nei giovani e si localizzano in prevalenza alle mani, ai piedi e intorno alle unghie, a volte anche su gomiti e ginocchia. A causarle è un’infezione virale legata al papilloma virus, che si trasmette soprattutto attraverso il contatto con ambienti umidi (ad esempio pavimenti di piscine) o asciugamani, ciabatte e altri effetti personali che vengono condivisi. Anche il contatto diretto con una verruca può permettere l’infezione e quindi la trasmissione virale. A rischiare di più sono le persone che presentano una particolare debolezza del sistema immunitario, oltre a predisposizione genetica, ridotta igiene della cute e che hanno avuto una protratta esposizione ai raggi UV. L’’eccesso di radiazioni ultraviolette di lampade solari e sole può infatti, aumentare i rischi che compaiano le lesioni.

Cura e prodotti per trattare le verruche

Sul fronte del trattamento, diversi sono i farmaci di automedicazione disponibili per trattare le verruche: si va dall’acido acido salicilico per uso topico, ad esempio come unguento o crema, anche in associazione fino ai cosiddetti agenti cheratolitici come l’acido tricloroacetico e agli antisettici (ad esempio argento nitrato + potassio nitrato). 

Per quanto riguarda l’acido acetilsalicilico, va sempre ricordato di prestare attenzione durante l’applicazione perché la pelle può essere resa particolarmente sensibile dall’azione della sostanza. 

Prevenzione delle verruche

Capitolo prevenzione: la prima regola per evitare traumi ai piedi e quindi aprire la strada ad eventuali lesioni, è prestare attenzione alle calzature, che non devono “stringere” eccessivamente e alle calze, che non debbono essere di tessuti sintetici non traspiranti per evitare l’accumulo di umidità.

I calzini in tessuti naturali sono però molto utili in chiave preventiva: indossare le scarpe senza questa “protezione”, infatti, può facilitare la comparsa di fenomeni di attrito sul piede e la comparsa di lesioni, aprendo la strada a infezioni e possibili verruche.

Risulta poi fondamentale ridurre i rischi di contagio legati ad esempio all’uso promiscuo di accappatoi, asciugamani e altro e meglio evitare di camminare scalzi in aree comuni, come gli spogliatoi di palestre e piscine. Infine, oltre a non eccedere con l’esposizione ai raggi solari, occorre ricordare l’importanza di una corretta igiene cutanea e della necessaria idratazione della pelle, che deve sempre essere mantenuta ben idratata. 

Che cosa sono i calli

I calli (ed anche i “duroni”, molti simili a queste lesioni ma più estesi e in genere) si creano in prossimità delle aree della pelle maggiormente sottoposte a pressione ed attrito e possono essere considerate zone in cui la pelle è particolarmente indurita. Interessano soprattutto le mani e i piedi e possono derivare da calzature strette o dall’impiego di strumenti che creano attrito nell’ambito di attività lavorative, favorendo al comparsa di calli alle mani. Vanno affrontati con tranquillità a meno che le persone non soffra di diabete o presenti problemi a carico dell’apparato cardiovascolare. In queste situazioni queste lesioni possono più facilmente dar luogo a complicazioni, soprattutto di carattere infettivo.  Nei casi in cui i calli interessano persone che presentano un particolare rischio di infezioni, il trattamento eventuale di eliminazione va sempre effettuato dal medico. In particolare, il callo va trattato tagliando prima la pelle ispessita (il trattamento andrebbe sempre effettuato da un esperto, per ridurre il rischio di infezioni) poi si possono applicare cerotti contenenti acido acetilsalicilico al 40 per cento, disponibili senza bisogno di ricetta. A volte si possono impiegare anche pomate ad azione antimicrobica da applicare localmente, per contrastare l’eventuale comparsa di infezioni. Utili, infine, possono essere plantari se alla base del callo esiste una malformazione del piede. 

Verruche o calli? Come capirlo

I calli sono un indurimento della pelle sottoposta a continue sollecitazioni e sfregamento. Per questo, sono causati soprattutto dalle scarpe. Non a caso gli inspessimenti più duri si generano sulle dita dei piedi, mentre i calli interdigitali sono più morbidi. I calli sono recidivanti e si formano nelle zone in cui di solito si esercita una pressione: talloni, dita e zone ossee. Anche se non generalmente doloroso se non soggetti a pressione possono diventarlo col tempo quando il callo tende a diventare più profondo.

Le verruche invece come visto sono lesioni dolorose e contagiose che si legano in generale da un trauma e sono causate da una infezione virale.

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