Primo soccorso: cosa fare in caso di dito insaccato
Un dolore intenso e fastidioso quello del dito insaccato. A volte basta poco, ad esempio una partita tra amici a pallavolo, con la palla che colpisce con forza la punta della mano. Oppure un lavoro di bricolage. che crea una situazione simile, con un dito che va “troppo indietro”, quindi verso il dorso della mano. Questi sono solo due esempi, che portano alla contusione che viene volgarmente definita dito insaccato. A volte addirittura si assiste al dito che si “sposta” verso l’interno o l’esterno. E compare un forte dolore. Come bisogna comportarsi in questi casi? Ecco, in sintesi, qualche consiglio utile.
Dito insaccato, cosa succede e quali sono i sintomi e i segni
A rischio “dito insaccato” sono in particolare il medio, l’anulare e l’indice. Tecnicamente il quadro compare quando la punta del dito viene spinta con forza all’indietro, retraendosi verso il dorso mano. Per questo la condizione fa seguito ad un trauma, più o meno intenso. Con questo movimento forzato si possono stirare i sottili legamenti che tengono in posizione il dito, con il coinvolgimento dell’articolazione della prima falange. In qualche caso si arriva addirittura allo strappo di legamenti. Questi meccanismi determinano i sintomi, primo tra tutti un forte dolore, che inibisce il movimento dell’area interessata. Il dito tende quindi a gonfiare, a volte compare anche uno spiccato arrossamento al quale fa seguito, una tumefazione. Compaiono, cioè, i classici lividi, legati alla trasformazione cromatica del sangue che si è diffuso all’interno dell’articolazione.
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Come intervenire in caso di dito insaccato
Dolore e gonfiore sono, specie nelle forme più serie, i sintomi e i segni da affrontare in caso di dito insaccato. Per questo il primo trattamento passa attraverso la riduzione dell’entità di questi problemi. Il freddo rappresenta sempre una valida soluzione. Quindi conviene immediatamente porre la mano in acqua fredda, subito dopo il trauma o, meglio ancora, applicare se disponibile, del ghiaccio.
Per il resto, oltre a immobilizzare il dito, si può puntare su un farmaco di automedicazione ad azione antinfiammatoria, per ridurre l’infiammazione e controllare il dolore. Inoltre, può essere utile anche una sorta di terapia “posturale” per favorire la riduzione del gonfiore: il braccio va piegato, con il dito che si trova in alto verso il capo. L’importante resta non sottovalutare la situazione e non sforzare i movimenti.
Trattamenti, riabilitazione e tempi di guarigione
Se il trauma è molto leggero e non ci sono stravasi di sangue, le semplici regole esposte consentono di controllare il dolore che passa poi in pochi giorni. Ma il dito insaccato, nelle forme più serie, richiede un’osservazione da parte del medico, visto che se ci sono state lesioni specifiche dei legamenti e dell’articolazione il trauma può anche comportare problemi a distanza. Il trattamento dello specialista può prevedere una sorta di “blocco” del dito che viene unito a quello vicino, per mantenerlo in posizione. Ma il medico può anche prescrivere una radiografia per valutare l’entità del danno (possono manifestarsi anche piccole fratture) e provvedere di conseguenza. In certi casi, poi si immobilizza con tutori l’articolazione interessata, prevedendo solamente alcuni movimenti. Ovviamente stiamo definendo il quadro in termini generali. Starà poi al medico, caso per caso, individuare il trattamento più adeguato.
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