Calcoli renali, cosa sono e come riconoscerli dai sintomi
a firma di Federico Mereta
In genere, chi ha un calcolo renale, non lo sa perché finché resta nel rene non dà segni della sua presenza. Tuttavia, quando il calcolo, paragonabile a una sorta di “sassolino”, si muove e scende dal rene nell’uretere (il condotto che collega i reni alla vescica), va a intasare il flusso dell’urina e costringe i muscoli a contrarsi dolorosamente per espellerlo. Questo processo determina il dolore, anche molto intenso, che caratterizza la colica renale, problema con cui almeno dieci italiani su cento hanno dovuto fare i conti. La calcolosi, la formazione, appunto, di calcoli e l’insorgenza di coliche renali sono, come si capisce da queste cifre, un problema diffuso. Cosa sapere e cosa fare?
Ad esempio, in presenza di un’urina particolarmente torbida, magari con la percezione che ci sia della sabbia (quella che spesso viene chiamata renella) sempre meglio parlare col proprio medico curante che a cui spetta affrontare la situazione. Ma approfondiamo l’argomento per comprendere come affrontare e prevenire la calcolosi.
Cosa sono i calcoli renali e da cosa sono causati
Prima di entrare nel merito del tema, bisogna precisare che ci sono persone maggiormente predisposte a “fabbricare” calcoli e che ci sono specifiche condizioni, da affrontare assieme al medico, che possono agevolarne la formazione. Tuttavia, in termini generali, partiamo da una teoria che potrebbe contribuire a spiegare come mai si ha la sensazione che la calcolosi renale sia un fenomeno in crescita. L’aumento della temperatura terrestre sarebbe, secondo questa ipotesi, uno dei fattori che favorisce l’incremento nella frequenza dei calcoli. Il clima sempre più caldo provoca una maggiore sudorazione e quindi determina una più frequente disidratazione. Il rene, in una condizione di ridotta disponibilità di acqua, concentra le urine e ciò aumenta la possibilità che i sali in esse contenuti “precipitino” e di conseguenza formano i calcoli. Questa teoria evidenzia quanto alla base della calcolosi ci sia una urina “troppo densa”: la carenza di liquidi nella formazione delle urine tende a farle concentrare, già all’interno del rene. Questa è la ragione per cui, ancor più se la presenza di calcoli viene accertata, ad esempio attraverso esami diagnostici, la raccomandazione resta quella di bere, evitando una alimentazione troppo ricca di sale.
In questo senso, soprattutto nei mesi estivi, c’è un altro aspetto da non sottovalutare: più si sta esposti ai raggi solari e più aumenta la vitamina D, con conseguente aumento di assorbimento di calcio e, di conseguenza, di maggior probabilità di calcolosi. Le stagioni calde sono quindi più a rischio, anche se il problema resta tutto l’anno ed è in parte legato alle cattive abitudini. Bisogna bere a sufficienza per il benessere generale e per la salute dei reni, ricordando di tenere le urine poco dense e se possibile, trasparenti e giallastre. Più il colore delle urine tende all’arancione più significa, in generale, che occorre dare acqua ai reni. Il tutto, senza dimenticare il ruolo dell’alimentazione, che contribuisce a spiegare la presenza di calcolosi anche nei più giovani che, sovente, tendono a privilegiare alimenti preconfezionati, più ricchi di sali, consumando pochi vegetali, frutta e alimenti ricchi di fibre, a favore di cibi iperproteici.
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I sintomi dei calcoli renali e cosa fare
Impariamo ad autovalutare, per quanto possibile, la nostra pipì. È questo il primo passo per sapere se tutto funziona al meglio nell’apparato urinario. La presenza di cattivo odore, a volte molto intenso, nelle urine è già un segnale che deve allarmarci. E, come detto, dobbiamo prestare attenzione al colore e valutarne la limpidezza: quando le urine sono scure, dense e torbide come può capitare per la presenza di “sabbia”, meglio parlarne con il medico. A volte poi, le urine possono essere arrossate per la presenza di sangue, altro segnale che va sempre indagato con il medico. Tutti questi sintomi possono essere presenti quando si manifestano i calcoli, a volte uniti anche a pollachiuria, ovvero la necessità di urinare spesso, cui si associano anche difficoltà nell’emissione della pipì e bruciori.
Sintomo tipico poi di una colica renale è il dolore. Il dolore del calcolo è legato al suo incunearsi in punti critici, come ad esempio le due “curve” dell’uretere, una sorta di “chicane” anatomica di collegamento tra reni e vescica. Una volta giunto all’interno dell’uretere il calcolo limita il flusso dell’urina in uscita dall’organo. Il dolore che ne consegue è abbastanza tipico e a volte anche molto intenso. Comincia su un fianco e poi tende a portarsi verso il basso, scendendo fino all’inguine. Non bisogna pensare all’autodiagnosi ma sempre cercare assistenza medica. Caso per caso, poi, il curante indicherà il trattamento più indicato, in collaborazione con lo specialista urologo, da trattamenti farmacologici fino ai tentativi di “rottura” dei calcoli con macchine apposite (litotritori) e a veri e propri interventi.
Rimedi e prevenzione contro i calcoli renali: il ruolo dell’alimentazione
Per chi tende a formare calcoli, ovviamente, l’alimentazione rappresenta un fattore “chiave” per mantenere il benessere. Oltre a bere sempre a sufficienza, in chiave di efficacia, bisognerebbe puntare sulla conoscenza della struttura dei calcoli stessi. In termini generali i calcoli più comuni sono formati per lo più di ossalato di calcio. Poi ci sono quelli contenenti calcio e acido urico, fosfato di calcio e struvite (in quest’ultimo caso la dieta appare meno importante).
Cosa fare, caso per caso? Se i calcoli sono di ossalato di calcio ricordate che bietole, barbabietole, spinaci, prezzemolo, asparagi sono particolarmente ricchi di ossalati. Anche il sale facilita la formazione dei calcoli di ossalato di calcio. Prestate attenzione a caffè, thè bibite gassate, succhi di frutta, cioccolata e nocciole e, se possibile, evitate l’alcol, che, al pari del sale, aumenta l’eliminazione di ossalati con le urine.
Se i calcoli sono di acido urico e calcio occorre fare attenzione a carne e proteine in eccesso, che rendono l’urina più acida e questo fa aumentare l’acido urico e il calcio da eliminare attraverso i reni. In questo senso anche pesce azzurro, crostacei, fegato e selvaggina possono creare problemi.
Sul fronte della protezione, ricordate il valore delle fibre, contenute soprattutto in frutta, verdura e alimenti integrali. Grazie all’acido fitico che nell’intestino si lega con il calcio evitando che venga assorbito e passi nelle urine, si favorisce l’eliminazione di citrati, che riducono il rischio che si formino calcoli. Anche il potassio è importante: albicocche, legumi, patate e frutta secca riducono l’eliminazione del calcio con le urine. Infine, cipolla, sedano, carciofo, mele e cavoli hanno azione diuretica e favoriscono l’eliminazione di urina.
L’importanza dell’esame delle urine e i consigli generali contro i calcoli
L’esame delle urine è fondamentale per capire come comportarsi. Oltre agli altri parametri, considerate sempre l’importanza della misura dell’acidità o della alcalinità del liquido, ovvero del Ph. A 7 il Ph è neutro: più scende più le urine sono acide, più sale più queste diventano alcaline. Se l‘urina è acida si sviluppano più facilmente calcoli di acido urico. Se, viceversa, l’urina è alcalina, tendono a svilupparsi calcoli di fosfato di calcio e struvite. In urine neutre o poco alcaline aumenta il rischio di calcoli di ossalato di calcio. In genere, le urine sono più acide se si mangia molta carne, e sono più alcaline nei vegetariani e in chi consuma molta frutta e verdura. Detto questo, tenete presente che occorre evitare l’accumulo di Sali a livello renale per scongiurare il rischio di calcoli. Per questo in primo luogo bisogna bere molto, almeno due litri d’acqua al giorno, soprattutto nei periodi più caldi o se si fanno attività fisiche intense o prolungate. Tra le acque più indicate ci sono le oligominerali, a basso contenuto di sodio e calcio. È poi importante assumere regolarmente cibi che contengano acido citrico, che aiuta a ridurre la formazione dei calcoli. Ne è ricco ad esempio il limone.
Giornalista scientifico