Guardati dalla primavera di gennaio
Ad ognuno la sua epoca, sia nella vita, sia sotto l’aspetto climatico. Così, non bisogna farsi ingannare da qualche giornata primaverile fuori stagione. Anche e soprattutto sul fronte della pelle, aggiungiamo noi, partendo proprio dalla saggezza popolare che ci ricorda come occorra fare attenzione alle giornate di sole, con le temperature che si alzano. La protezione della pelle dai raggi solari è invece importante sempre, anche di inverno, e soprattutto se ci si trova in montagna, con i riflessi della luce su neve e ghiaccio che possono amplificare l’impatto dei raggi ultravioletti in grado di favorire piccole ustioni. Le radiazioni solari rappresentano, infatti, una vera e propria aggressione, un insulto fisico, un fattore irritante, nei confronti del quale la pelle attiva una serie di meccanismi di risposta diversamente modulati a seconda dell’entità dell’esposizione. La reazione consiste nell’attivazione di meccanismi di difesa che coinvolgono il sistema immunitario, i sistemi di autoriparazione cellulare, i mediatori dell’infiammazione e le cellule produttrici di melanina. Per questo occorre sempre proteggere le parti scoperte adeguatamente, in modo mirato in base alle caratteristiche della pelle e senza esagerare con l’esposizione, neppure di inverno.
Tutti noi abbiamo bisogno di mangiare, ma se facciamo una serie di indigestioni lo scontiamo in termini di salute. Se ci lasciamo andare ad una “indigestione” solare, senza dare all’organismo il tempo necessario per la fisiologica produzione di melanina in base allo stimolo, rischiamo scottature e lesioni che poi possono aprire la strada a problemi più seri. Quindi proteggiamoci e facciamo attenzione se c’è la sensazione che la pelle “tiri”. È meglio non rischiare, anche se la tintarella estiva è lontana!
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