Gradi di ustioni solari: come riconoscerli e cosa fare

Redazione Semplicemente Salute
Tempo di lettura: 9 MIN
Gradi di ustioni solari: come riconoscerli e cosa fare

Le ustioni solari sono un tipo di bruciatura superficiale causata principalmente dall’esposizione eccessiva ai raggi UV del sole, soprattutto durante l’estate. Quando la pelle è esposta troppo a lungo senza protezione, specialmente nelle ore centrali della giornata, i raggi ultravioletti danneggiano le cellule cutanee. Questo provoca infiammazione, arrossamento, dolore e, nei casi più gravi, la formazione di vesciche.

In termini semplici, quando diciamo che il sole “brucia” la pelle, ci riferiamo a un processo in cui le radiazioni UV penetrano l’epidermide e danneggiano il DNA delle cellule cutanee, causando una reazione infiammatoria che può portare a danni anche a lungo termine, come l’invecchiamento precoce o un aumentato rischio di tumori della pelle.

Le bruciature, in generale, possono derivare da agenti termici, chimici o fisici e variano per gravità in base alla temperatura e al tempo di esposizione. Nel caso delle ustioni solari, la gravità dipende da quanto a lungo si rimane esposti e dall’intensità del sole, ma anche dal tipo di pelle: chi ha un’epidermide sensibile è più a rischio.

È fondamentale conoscere la scala di gravità delle ustioni per riconoscere i sintomi e intervenire in modo corretto. La prevenzione resta però la strategia più efficace: utilizzare creme solari con SPF adeguato, evitare l’esposizione nelle ore più calde e proteggere la pelle con abbigliamento leggero sono azioni semplici ma decisive per evitare danni.

Ustioni di primo grado

Le bruciature solari di primo grado sono le più leggere. Coinvolgono lo strato superficiale della pelle, l’epidermide, che si presenta dapprima arrossata e, a volte, dolente in corrispondenza delle pieghe cutanee o in caso di sfregamento. A volte, specie in caso di pelle chiara, anche in queste forme si possono presentare piccole vesciche con il liquido interno molto chiaro che caratterizzano l’eritema. In genere, le ustioni di primo grado, le scottature solari più diffuse, sono superficiali e pur portando all’infiammazione legata alla “morte” delle cellule superficiali dell’epidermide, non creano particolari problemi e soprattutto non lasciano come esito cicatrici. In pochi giorni la pelle, nel suo meccanismo di rigenerazione, ritorna del tutto normale.

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Ustioni di secondo grado

La gravita dell’ustione dipende soprattutto la profondità del danno cutaneo, direttamente correlata all’esposizione al sole e al tempo in cui si rimane a “rosolare” sotto i raggi solari. Nelle ustioni di secondo grado cresce il livello del danno per le proteine della pelle e per i tessuti circostanti, danneggiati dal calore, con il rilascio di mediatori chimici che favoriscono la vasodilatazione e l’arrossamento cutaneo. Ma, come detto, è la profondità del danno a fare la differenza: in questo caso oltre all’epidermide viene interessato anche il derma e la comparsa di vesciche sono un corollario quasi irrinunciabile alla lesione. Occorrono tempi ben più lunghi per la guarigione e occorre preservare con attenzione la pelle, utilizzando prodotti specifici, al fine di ridurre il rischio che rimangono cicatrici nel processo di formazione dello strato cutaneo sostitutivo. 

Ustioni di terzo grado

Le ustioni di terzo grado rappresentano la forma più grave di danno cutaneo e richiedono sempre un intervento medico urgente. Sebbene sia molto raro che i raggi solari provochino ustioni di questo livello, è importante conoscere le caratteristiche di queste lesioni per agire tempestivamente in caso di necessità.

In un’ustione di terzo grado, il danno non si limita agli strati superficiali della pelle ma coinvolge in profondità epidermide, derma e ipoderma, con la possibilità di arrivare a distruggere anche le terminazioni nervose. Proprio per questo motivo, paradossalmente, la persona colpita potrebbe non avvertire dolore, nonostante la gravità della lesione.

I segni visibili includono un cambiamento evidente del colore della pelle, che può diventare nera, marrone scuro o cerosa, e un aspetto duro e rigido al tatto. In questi casi, è fondamentale evitare qualsiasi intervento fai-da-te e rivolgersi immediatamente al Pronto Soccorso o a un centro ustioni specializzato, presente in molti ospedali.

Il trattamento delle ustioni di terzo grado è complesso e può includere terapie farmacologiche, bendaggi avanzati e interventi chirurgici come gli innesti cutanei. Anche con cure mirate, purtroppo, non è sempre possibile evitare la formazione di cicatrici permanenti.

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Rimedi per le ustioni solari: cosa fare in base alla gravità

Le ustioni solari possono variare per intensità e profondità. È fondamentale intervenire correttamente in base al grado della lesione cutanea, per favorire la guarigione ed evitare complicazioni come infezioni o cicatrici permanenti.

Ustioni solari lievi (primo grado)

In caso di ustioni superficiali da sole, con pelle arrossata, eritema o prurito, ecco cosa fare:

  • Raffreddare immediatamente l’area colpita con acqua fresca (non ghiacciata).
  • Lasciare scoperta la zona, se non troppo estesa o soggetta a sfregamenti, evitando assolutamente l’esposizione solare.
  • Applicare una crema lenitiva o riparatrice per favorire la rigenerazione dell’epidermide.
  • Proteggere l’area nelle ore successive per consentire una corretta cicatrizzazione.

Ustioni solari moderate (primo grado esteso o secondo grado superficiale)

Se la scottatura è più intensa, con arrossamento importante, dolore al tatto, eritema diffuso e bruciore, è necessario un intervento più strutturato. In questo caso:

  • Detergere delicatamente la pelle senza sfregarla.
  • Coprire la zona con garze sterili impregnate, che proteggono e favoriscono la rigenerazione cutanea.
  • Applicare impacchi freddi o ghiaccio avvolto in un panno per ridurre gonfiore e dolore.
  • Usare pomate da banco contenenti anestetici locali, disinfettanti o antinfiammatori topici, solo su aree limitate e su lesioni non profonde.
  • Attenzione: il processo di ripigmentazione della pelle può richiedere tempo e portare a un temporaneo cambiamento di colore della cute.

Ustioni di secondo grado profondo e terzo grado

In caso di ustioni solari gravi, con formazione di bolle, lesioni profonde o pelle visibilmente danneggiata:

  • È essenziale evitare qualsiasi automedicazione.
  • Prestare estrema attenzione alla sterilità delle medicazioni per prevenire infezioni.
  • Usare creme cicatrizzanti o antibiotiche solo su indicazione medica.
  • Rivolgersi immediatamente al Pronto Soccorso o a un centro ustioni, soprattutto se la zona colpita è estesa o coinvolge il viso, le mani, i piedi o le aree genitali.
  • La guarigione richiede tempo e deve essere monitorata da uno specialista, anche per la corretta formazione del tessuto riparativo e la gestione di eventuali cicatrici o alterazioni della pigmentazione.

Conclusione

Ogni grado di ustione richiede attenzione e trattamenti adeguati. Intervenire tempestivamente con le giuste cure può fare la differenza tra una semplice scottatura estiva e una complicazione a lungo termine. In caso di dubbio, è sempre meglio consultare un medico.

FAQ – Domande e risposte veloci sui gradi di ustione

1. Come riconoscere i diversi gradi di ustione solare?

Le ustioni solari si classificano in tre gradi. In quelle di primo grado i sintomi sono arrossamento, bruciore e pelle secca. In quelle di secondo grado si ha la presenza di vesciche, dolore intenso e danno più profondo. Le ustioni di terzo grado richiedono un intervento medico urgente. In questo caso la pelle si potrebbe fare nera o cerosa, con possibile assenza di dolore. La lesione è profonda.

2. Cosa fare in caso di ustione solare lieve o moderata?

Raffredda subito la pelle con acqua fresca, applica una crema lenitiva e proteggi l’area dal sole. In caso di eritema esteso o vesciche, usa garze sterili e pomate specifiche, evitando di rompere le bolle.

3. Quando bisogna andare al Pronto Soccorso per un’ustione solare?

È necessario rivolgersi subito al medico se l’ustione è molto estesa, profonda, presenta pelle scura o cerosa, o interessa zone delicate come viso, mani o genitali.

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