I batteri ci difendono dai virus dell’influenza
L’influenza, per fortuna, ha ormai allentato la morsa. Ma anche quest’anno sono stati numerose le persone messe ko dal virus, con comparsa di febbre anche elevata, mal di testa, sintomi respiratori come tosse e mal di gola. Ancora una volta, nelle forme che non si sono complicate e che hanno avuto la classica durata di pochi giorni, i farmaci di automedicazione si sono dimostrati uno strumento efficace per lenire i sintomi. Tuttavia, come al solito, non bisogna dimenticare l’importanza della prevenzione. In questo senso, la vaccinazione rappresenta una valida misura di profilassi (da tenere presente per il prossimo autunno). Inoltre, ci sono studi scientifici che dicono che anche i batteri, troppo spesso riconosciuti come nemici possono essere fondamentali per mantenere il benessere dell’organismo. Infatti, quando “buoni” possono avare un ruolo nel contrastare i virus.
A “lanciare” questa interessante ipotesi è una ricerca apparsa sull’autorevole rivista Plos One. Secondo la ricerca, il fatto che il virus influenzale sia più pesante per alcuni e non per altri si lega proprio alla popolazione batterica che abita di norma nelle vie respiratorie. Lo studio ha preso in esame poco più di 700 persone con almeno un caso di influenza in famiglia. A tutti i partecipanti sono stati fatti ripetuti campioni per esaminare i batteri presenti in naso e gola. Dall’analisi dei rapporti tra batteri e influenza è apparso che una particolare costituzione dei ceppi batterici appare in qualche modo protettiva nei confronti del virus influenzale. In futuro, forse, proprio agendo sui batteri che vivono normalmente nelle vie respiratorie si potranno percorrere nuove strade per difendersi dall’influenza. Ovviamente senza dimenticare che la popolazione batterica cambia molto frequentemente e che è davvero difficile definire con certezza i batteri buoni che abitano il nostro corpo.
A “lanciare” questa interessante ipotesi è una ricerca apparsa sull’autorevole rivista Plos One. Secondo la ricerca, il fatto che il virus influenzale sia più pesante per alcuni e non per altri si lega proprio alla popolazione batterica che abita di norma nelle vie respiratorie. Lo studio ha preso in esame poco più di 700 persone con almeno un caso di influenza in famiglia. A tutti i partecipanti sono stati fatti ripetuti campioni per esaminare i batteri presenti in naso e gola. Dall’analisi dei rapporti tra batteri e influenza è apparso che una particolare costituzione dei ceppi batterici appare in qualche modo protettiva nei confronti del virus influenzale. In futuro, forse, proprio agendo sui batteri che vivono normalmente nelle vie respiratorie si potranno percorrere nuove strade per difendersi dall’influenza. Ovviamente senza dimenticare che la popolazione batterica cambia molto frequentemente e che è davvero difficile definire con certezza i batteri buoni che abitano il nostro corpo.
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