Vermi intestinali, come si affrontano e come prevenirli
Cosa sono i vermi intestinali e cosa provocano?
Esistono dei vermi che vengono alla luce nell’intestino. A volte sono piccoli, e sottili. In altri casi, come avviene per la tenia, meglio nota nel linguaggio popolare, come “verme solitario”, assumono la forma di una tagliatella estremamente lunga. In tutti i casi, quando si presentano – e può avvenire in età diverse, sia a bambini che ad adulti – provocano all’apparato gastrointestinale disturbi differenti, che vanno dal semplice prurito in corrispondenza dell’ano fino a veri e propri dolori di pancia. Chi ha dovuto fare i conti con i vermi intestinali sa bene che si tratta di nemici estremamente fastidiosi. E per chi non li conosce, ecco una semplice “carrellata” di questi potenziali nemici.
Ossiuri, i vermi intestinali dei bambini: cause e sintomi
I vermi intestinali che colpiscono i più piccoli sono soprattutto gli ossiuri, responsabili, peraltro, di alcune tra le più diffuse parassitosi intestinali. Gli ossiuri giungono all’interno dell’organismo a causa del passaggio delle loro uova dalle superfici in cui si trovano direttamente alla bocca dei piccoli. Le uova si infilano sotto le unghie delle mani e da qui si diffondono creando quindi una sorta di “auto infezione”. Queste uova sono particolarmente resistenti e, dalla bocca, passano nell’intestino dove si schiudono. I vermi scendono poi fino al retto dove provocano i fastidi. Essi appaiono come piccoli filamenti bianchi o grigio chiaro lunghi circa fino a 1 centimetro, sottili e mobili. Si riescono a vedere nella zona anale o tra le natiche; nelle bambine si possono trovare anche nella zona vulvare, tra le piccole e grandi labbra. In genere i vermi ossiuri si localizzano nell’intestino crasso e nell’ampolla rettale. Per questo il sintomo predominante è il prurito locale, dovuto alla presenza proprio nella parte terminale dell’intestino, che causa grattamento e fastidio. che si mantiene. Poiché le uova si nascondono sotto le unghie, se non si ha cura di prestare particolare attenzione all’igiene delle mani, si rischia di mantenere nel tempo i disturbi.
Come prevenire e combattere i vermi dei bambini
La prima forma di prevenzione è quella di far lavare le mani con frequenza ai bambini e di tagliare le unghie. L’igiene ambientale è un altro punto fermo per combattere l’infestazione da ossiuri. Biancheria da letto, giocattoli e asciugamani vanno attentamente lavati e disinfettati, anche nell’ottica di evitare la propagazione degli ossiuri ad altri bambini e per limitare i rischi di nuovo contagio.
Sul fronte delle cure, in caso di avvenuto contagio, come eliminare i vermi intestinali nei bambini? Se per i sintomi come il prurito un aiuto può venire dai farmaci di automedicazione anche applicabili localmente, è fondamentale che il piccolo e il suo nucleo familiare assumano un trattamento vermifugo su indicazione del pediatra. In questo modo si riduce anche il rischio di ricadute, potenzialmente presente.
Per gli adulti, il rischio è il verme solitario: come arriva nell’intestino?
Per gli adulti (e non solo) è la tenia, il verme solitario, il principale “ospite” sgradito dell’apparato digerente. La tenia è un parassita appartenente alla famiglia degli elminti e ne esistono di diversi tipi.
In genere l’accesso nell’organismo umano è legato all’ingerimento di carni crude o poco cotte – soprattutto carni di bovini e suini o di pesci d’acqua dolce – infestate da uova del parassita. C’è una differenza nei tempi di manifestazione della tenia rispetto al tipo di carni ingerite: se per i pesci i problemi possono comparire dopo circa un mese, per le carni di origine animale l’intervallo tra inizio dei sintomi e l’ingestione dell’alimento contaminato può arrivare anche ai tre mesi.
Che sintomi danno i vermi negli adulti?
In genere, in caso di tenia, compaiono dolori di pancia poco specifici e per questo difficilmente riconducibili alla presenza del parassita nell’intestino. A volte, anche se non è una regola fissa, è possibile un aumento dell’appetito a cui corrisponde un calo di peso (con conseguente senso di stanchezza e affaticamento).
Proprio da questo, quando una persona sembra essere insaziabile ma è molto magra si usa dire che “sembra avere il verme solitario!”.
In alcuni casi possono verificarsi alterazioni delle funzioni intestinali con alternanza di stitichezza e diarrea a volte associate a nausea o vomito.
In generale, i disturbi sono modesti tanto che i farmaci di automedicazione sono spesso sufficienti per lenire i disturbi legati a mal di pancia, gonfiore, stipsi e diarrea. La presenza dei vermi va tuttavia affrontata facendo ricorso al medico per accertarne la presenza e prescrivere la terapia più opportuna.
Come prevenire e trattare i vermi negli adulti
La certezza della presenza della tenia sia ha quando, nelle feci, compaiono piccoli tratti dell’ospite indesiderato, giallognoli, di pochi centimetri e della larghezza di una tagliatella. Parti del verme vengono comunque ritrovate attraverso un esame delle feci anche quando non dovessimo accorgerci della sua presenza.
La cura con un farmaco antielmintico consente il distacco della testa della tenia dalle pareti dell’intestino cui si è agganciata e quindi la sua eliminazione.
Per evitare di infestare gli altri componenti della famiglia, resta fondamentale l’igiene ambientale – lavare e disinfettare biancheria, lenzuola e asciugamani – e la non condivisione degli asciugamani e delle lenzuola con chi è affetto da tenia.
Per la prevenzione, ricordate che la tenia non sopporta il calore: una cottura del cibo di alcuni minuti a fuoco alto può bastare per distruggere le uova negli alimenti ed evitare problemi.
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