A Natale, freddo cordiale
Si parla sempre di mutamenti climatici. E non ci sono dubbi che negli ultimi anni, le basse temperature invernali di qualche decennio fa non sono più state raggiunte. Viene quindi da sorridere a ripensare ad un antico proverbio dei nostri nonni che ricordava come a Natale il freddo fosse cordiale, quasi a rappresentare una componente ambientale basilare per ricordare la festa. Oggi forse non siamo più di fronte a feste dal clima così rigido, ma in ogni caso rimane la necessità di prestare attenzione agli sbalzi termici, ai passaggi rapidi e improvvisi da ambienti chiusi all’esterno.
Bisogna ricordare di vestirsi sempre in modo intelligente, alleggerendosi quando si sta in casa e comunque a temperature “artificialmente” alte, per poi coprirsi a dovere, anche e soprattutto naso e gola, se ci si trova all’esterno. Questa regola è fondamentale soprattutto per gli anziani e i bambini, visto che soprattutto per loro gli adattamenti alle condizioni climatiche possono essere più complessi da ottenere. Il risultato è che nella terza età ci si trova a volte imbacuccati anche tra le mura domestiche e questo non è certo un bene, anche se la reazione è del tutto naturale. Negli anziani, infatti, il sistema di regolazione della temperatura può alterarsi, quindi, si può fare più fatica a mantenersi a temperature accettabili per non sentirsi a disagio. E allora? Allora, bisogna giocare d’anticipo, anche per limitare il rischio di andare incontro alle classiche infezioni virali di stagione, spesso legate a virus parainfluenzali, solo “cugini” di quello dell’influenza. I virus, infatti “amano” il freddo. O meglio, indirettamente il calo delle temperature favorisce la diffusione dei tanti virus che possono provocare mal di gola, raffreddori, mal di testa e qualche linea di febbre. In pratica, questi ceppi sono responsabili di tanti “mini-influenze” che possono interrompere per qualche giorno il nostro benessere. Cosa bisogna fare?
Ecco qualche consiglio: ricordiamo di vestirci a cipolla per evitare infreddature e bruschi sbalzi termici, facciamo attenzione a tavola prediligendo alimenti ricchi in vitamine, in particolare la C e copriamo sempre con cura le narici se la temperatura si abbassa. Le cavità del naso sono infatti tra le parti del corpo che si “raffreddano” di più e quindi i virus, che si riproducono al meglio intorno ai 33 gradi nell’organismo, possono scatenare i fastidi. I rinovirus, in particolare tendono a proliferare quando la temperatura corporea si abbassa bruscamente, ed è proprio questo che succede quando passiamo rapidamente dal caldo al freddo. In queste condizioni, specie se siamo troppo vestiti, si assiste ad una rapida evaporazione del sudore, che può ridurre di colpo la temperatura corporea.
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