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A San Simone il ventaglio si ripone

A San Simone il ventaglio si ripone
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Le avvisaglie ci sono già state. Ma ora stiamo proprio entrando nel periodo dell’anno in cui sono sempre più diffuse le malattie da raffreddamento con tosse, mal di gola, starnuti, a volte qualche linea di febbre. Sotto la lente d’ingrandimento ci sono i virus, che sfruttano la situazione. e quindi, anche la saggezza popolare non manca di ricordare come ormai le calde giornate estive siano un ricordo. Questo è il significato del proverbio “A San Simone il ventaglio si ripone”.

I farmaci di automedicazione sono di grande aiuto per controllare i sintomi ma non crediate che il termometro che scende rappresenti di per sé causa di malattia. È vero però che con le basse temperature aumentano i casi di sindromi da raffreddamento. Due sono fondamentalmente i motivi di questo fenomeno. Da un lato: si rimane molto di più a contatto con gli altri in ambienti chiusi, e questo facilita il passaggio dei virus, dall’altro quando fa freddo si verifica una vasocostrizione delle piccole arterie del naso, con conseguente diminuzione dell’apporto di sangue alla mucosa e calo delle sue capacità difensive perché è proprio attraverso il sangue che si muovono gli anticorpi e le tante sostanze che difendono dalle infezioni. Se mettete insieme questi due elementi, magari accompagnandoli che la tendenza a non vestirsi a cipolla in modo da potersi coprire appena necessario ma anche evitare di sudare quando stiamo in ambienti chiusi, ecco che la “frittata” è fatta. Ci ritroviamo con un forte raffreddore che ci mette ko, anche perché la facilità di diffusione è la caratteristica principale dei virus che lo causano. La via preferenziale è sicuramente quella aerea, visto che con uno starnuto le particelle emesse dal naso viaggiano a grande velocità nell’ambiente. Ma spesso il contagio avviene anche in forme più banali, ad esempio attraverso una stretta di mano.

Quindi ci vuole attenzione. Bisogna coprirsi bene, se necessario, e fare attenzione agli sbalzi termici, senza dimenticare che, non sono solo i virus di stagione gli unici responsabili di questo quadro. Contano molto, ad esempio, anche condizioni ambientali come il fumo di sigaretta, anche inalato passivamente, le polveri sottili, la secchezza dell’aria, tipica degli ambienti riscaldati.

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