Alcune e malattie esantematiche (e non) che provocano macchie sulla pelle dei bambini
Sulla pelle del bambino, sul corpo e a volte anche sul viso, possono comparire frequentemente delle vere e proprie “macchie”.
Fatti salvi i casi in cui queste alterazioni sono dovute a fenomeni allergici o al contatto con elementi esterni che provocano dermatite da contatto o ancora alla puntura di insetti o piccoli animali, bisogna sempre ricordare che diverse patologie, le più note proprio quelle esantematiche che provocano l’eruzione di esantemi cutanei, possono comportare la comparsa di macchie. In alcuni casi tali malattie possono essere prevenute con una vaccinazione (ad esempio in caso di morbillo o rosolia), ma in altre circostanze la vaccinazione non è disponibile e possono quindi comparire disturbi non prevenibili che interessano anche l’epidermide, sovente accompagnati, a seconda della patologia da altri sintomi come febbre o raffreddore.
Quinta e sesta malattia: le malattie esantematiche meno note
Cominciamo con l’esame della quinta malattia, chiamata anche eritema infettivo. Essa ha un’incubazione che va da quattro e quattordici giorni. Le chiazze arrossate, simili a quelle della rosolia e del morbillo, cominciano sul volto e poi si diffondono alle braccia, alle gambe e al torace e si associano a qualche linea di febbre. L’infezione è causata da un parvovirus (chiamato B19), dura circa una settimana e può ricomparire dopo qualche giorno.
La sesta malattia, invece, viene anche definita febbre dei tre giorni. Ad esserne colpiti sono soprattutto i bambini più piccoli e si manifesta con febbre anche molto alta (39-41 gradi) che poi scompare improvvisamente quando compaiono macchie arrossate sul tronco, le braccia e il viso. È provocata dall’Herpes virus 6 e dall’Herpes virus 7 (scoperto nel 1990) per cui si può anche contrarre due volte. È nota con questo nome perché è il sesto esantema infettivo descritto in medicina. Si trasmette attraverso un contatto diretto con il muco o la saliva del paziente infetto, oppure con le goccioline respiratorie emesse con la tosse, gli starnuti o anche semplicemente parlando. Il contagio può avvenire anche attraverso un adulto portatore asintomatico del virus. Il periodo di incubazione oscilla tra i 5 e i 15 giorni. La febbre che dura da 2 a 4 giorni (3 in media da qui il nome febbre dei tre giorni). La febbre, come detto anche molto elevata, si tratta con i comuni antipiretici di automedicazione. A volte la febbre si accompagna anche ad altri sintomi come raffreddore, faringite, mal di gola, congiuntivite e diarrea. In questo caso i medicinali di automedicazione rappresentano il fattore chiave per contrastare e vanno impiegati caso per caso in base ai fastidi che predominano il quadro, sentendo sempre il pediatra. Senza dimenticare che si tratta di una malattia ad esito benigno: dopo tre giorni, normalmente, tutto passa con la comparsa delle macchie che tenderanno a sfumare e scomparire dopo qualche giorno.
Mononucleosi, pseudorosolia e scarlattina
La mononucleosi infettiva, o malattia del bacio, causata dal virus di Epstein Barr, può, ad esempio, può portare in qualche caso nei bambini alla comparsa di macchie simili a quelle del morbillo o della scarlattina. Le macchie si concentrano soprattutto sul torace e si accompagnano a mal di testa, fastidi alla gola e a ingrossamento delle ghiandole linfatiche. La malattia dura pochi giorni ma ha un’incubazione molto lunga, che può sfiorare i due mesi.
La pseudorosolia è invece provocata da un virus della famiglia dell’herpes e colpisce i bambini nei primi anni di vita. Si manifesta con febbre alta che, non appena la temperatura ritorna alla normalità, lascia il posto alla comparsa di macchie simili a quelle del morbillo e della rosolia, concentrate soprattutto sul torace e sulla pancia. È un’infezione molto veloce, anche se preoccupa molto. In media, in pochi giorni, la febbre sparisce e le macchie che si manifestano permangono per uno-due giorni.
Infine la scarlattina è causata da un batterio, lo streptococco beta-emolitico di gruppo A. La malattia colpisce preferibilmente i piccoli con più di due anni, e si trasmette attraverso le goccioline della saliva. L’incubazione non supera i cinque giorni, dopo i quali arrivano la febbre alta, il mal di testa, il mal di gola e il vomito. La lingua prima diventa biancastra e poi rossa. Le macchie ruvide sulla pelle compaiono dopo due giorni dai primi sintomi e cominciano dalle ascelle e dall’inguine, per poi diffondersi al resto del corpo. Per la cura il pediatra può indicare antibiotici mirati contro lo streptococco ed eventualmente antipiretici.
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