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Ciao, sono bollino!

Anche le formiche nel loro piccolo…

formica

…possono creare problemi. L’automedicazione combatte ponfi e infiammazione. In questo periodo è facile cercare relax e refrigerio sotto un albero, dopo una gita in campagna o durante uno splendido pic-nic. Ma non bisogna sottovalutare i possibili fastidi creati dagli insetti. E non ci riferiamo solo ai “nemici” volanti, come api, vespe o calabroni, ma anche alle più innocue, almeno all’apparenza, formiche. Vivono spesso vicino ai tronchi d’albero: quasi sempre si tratta di formiche nere, pronte ad incolonnarsi per qualche briciola di pane. Ma ci sono anche animali di altro colore, come la formica rossa dei boschi che vive invece vicino ai tronchi di conifere, come abeti o larici. Il problema è che anche le formiche possono “attaccarci” rilasciando una particolare sostanza, l’acido formico. Normalmente questa puntura non crea alcun problema, ma a volte può dar luogo a un’intensa reazione infiammatoria. Un ponfo arrossato è il segnale della puntura e deve essere subito combattuto, anche per evitare il rischio di successive infezioni. All’inizio va benissimo un cubetto di ghiaccio sulla parte colpita (in questo modo si riduce l’infiammazione), ma, se possibile, è meglio utilizzare farmaci di automedicazione ad azione antinfiammatoria e antistaminica, che favoriscono la riduzione dell’entità della reazione infiammatoria e possono avere un’azione lenitiva grazie all’applicazione topica, ovvero direttamente sull’area colpita da dolore e prurito.