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Bambini e caldo, occhio ai rischi!

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Bambini e caldo occhio ai rischi
Le vacanze di un bambino? Giornate al mare tra bagni e giochi, gite fuori porta in campagna e corse tra i prati, passeggiate in montagna con mamma e papà e tante attività all’aperto. In qualunque posto i bambini trascorrano l’estate, certamente fanno il pieno di divertimento e movimento. Tuttavia, correre e giocare sotto i raggi del sole può esporre i bimbi ai piccoli pericoli per la salute che i raggi solari possono creare. Nel determinare gli influssi delle radiazioni solari sulla pelle non conta solamente quanto la giornata sia limpida e per quanto tempo ci si espone al sole, ma un fattore fondamentale da considerare è il caldo che, ovviamente in questa stagione, è il grande nemico da temere, tenuto inoltre conto che gli effetti del sole variano anche a seconda di altri elementi quali, ad esempio, la ventilazione e l’umidità. Sappiamo bene che se, per esempio, la temperatura è superiore ai trenta gradi ma il clima è ventilato oppure è secco non si sente così caldo come quando la temperatura è di ventisette gradi ma con un’umidità superiore al 60 o al 70 per cento, in assenza di vento. Quando il caldo si percepisce meno perché il clima è più secco e ventilato per i nonni – che hanno meno il senso della sete – e per i bambini, distratti dal gioco e dal divertimento, un primo rischio può essere quello della disidratazione: anche se il caldo si sente meno, attraverso la sudorazione, ancor più se i bambini giocano all’aperto, si eliminano liquidi che vanno reintegrati bevendo spesso per evitare, appunto, la disidratazione.
Quando la temperatura è alta e c’è anche un clima umido, per tutti ma soprattutto per gli anziani e  proprio per i bambini aumenta il rischio di andare incontro a colpi di calore. Questa situazione si verifica proprio dopo una prolungata esposizione ad un ambiente molto caldo e molto umido. Può inoltre essere favorita da altri elementi concomitanti quali la disidratazione, uno sforzo molto intenso, vestiti eccessivamente pesanti rispetto alle condizioni climatiche, ambienti affollati.  Il colpo di calore si caratterizza per la scomparsa del sudore e la comparsa, invece, di tachicardia, con il cuore che batte anche a più di 120 battiti al minuto. La temperatura corporea, mancando il normale meccanismo di controllo rappresentato dal sudore (in questa forma patologica il clima porta ad un’alterazione dei normali sistemi di termoregolazione del corpo), può salire anche fino ai 40 gradi e più. Dopo alcuni minuti, in mancanza di intervento, si può addirittura perdere conoscenza. Come possiamo, allora, difenderci e soprattutto, proteggere i più piccoli? In termini preventivi appare fondamentale offrire all’organismo tanta acqua e cibi ricchi di sali minerali come la frutta. Inoltre, sempre bene coprire la testa e prediligere un abbigliamento leggero. Per chi poi fa sport possono inoltre essere d’aiuto anche  integratori idrico-salini. Importante è comunque  ridurre l’attività fisica e i giochi all’aperto in caso di temperature molto elevate. Sul fronte del trattamento, il colpo di calore rappresenta una vera e propria emergenza. La prima misura da prendere è rinfrescare il corpo della persone con panni bagnati in acqua fredda ma poi è sempre necessario il ricovero al pronto soccorso per le cure.
Altro possibile rischio, è il collasso da calore, legato alla diminuzione del sangue circolante. In questi casi all’inizio ci si sente deboli, si suda profusamente e si ha la chiara sensazione di giramento di testa. Il battito cardiaco tende poi a rallentare, la pressione arteriosa scende e la pelle diventa fredda. Se non si interviene tempestivamente, sopravviene lo svenimento. Anche in questi casi conviene sempre chiamare un’ambulanza e, nell’attesa, mettere la persona svenuta in posizione orizzontale con le gambe rialzate rispetto al capo.