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Cosa fare se i bambini hanno spesso le mani fredde

Cosa fare se i bambini hanno spesso le mani fredde
Tempo di lettura: 2 minuti

Che mani fredde! Quante volte abbiamo detto questa frase, prendendo le dita di un piccolo in carrozzina che, anche se imbacuccato, aveva manine gelide. 

Ebbene, in questi casi, non bisogna spaventarsi né temere per la salute del piccolo. Le mani fredde nei neonati o comunque nei bambini più piccoli, infatti, non rappresentano un evento tanto strano, soprattutto in questi mesi. 

Un neonato che non si muove o bambino che non cammina tenderanno naturalmente ad avere più freddo. Vanno quindi coperti in modo adeguato, ma senza esagerare per evitare un eccesso di calore. Va tenuto poi in conto che il sistema di termoregolazione del corpo “matura” col tempo. Questo significa che nei più piccoli non è immediatamente perfetto e preciso e per questo ci vuole cautela e giudizio per garantire ai bimbi il giusto benessere senza esporli al rischio di malanni derivanti da sbalzi di temperatura.

Le mani fredde e il sistema di termoregolazione dei bimbi piccoli

Il bambino non è un piccolo adulto. Il suo organismo ha caratteristiche specifiche che vanno ricordate.

In genere i bimbi disperdono con più difficoltà il calore a causa di una sudorazione inferiore a quella degli adulti. Manine e piedini freddi non sono, quindi, necessariamente campanelli d’allarme ma possono essere attribuiti ad immaturità del sistema di termoregolazione, cosa del tutto normale in un bebè. Anche per questo, quindi può capitare che anche coprendo bene i bambini con diversi indumenti, dalle calze pesanti fino al cappellino e al piumino, le estremità rimangano comunque fredde. Poi, se a questo si aggiunge che può mancare la normale produzione di calore da parte dei muscoli in movimento proprio perché il bimbo è fermo in carrozzina, ecco che la temperatura corporea alle estremità può sembrare troppo bassa. 

Il neonato ha spesso le mani fredde: come comportarsi 

In questa stagione, i pediatri consigliano di non tenere il bimbo chiuso in casa per la paura del clima rigido, a patto che le passeggiate siano in ore calde e se possibile con la necessaria esposizione al sole.

In questo modo i piccoli avranno anche a disposizione un ingrediente fondamentale per la crescita sana delle ossa e non solo, la vitamina D, basilare per la loro crescita. Curando di non esporre i bimbi alle basse temperature, e proteggendo bene mani e piedi con guanti e calze che mantengano al calduccio le estremità, quindi, non abbiate paura. Proteggeteli dal freddo, quindi, ma senza esagerare. 

Attenzione alle dermatiti da freddo

Il clima rigido può comunque rappresentare un problema in più se il bimbo, specie se più grandicello, va spesso incontro ad arrossamenti, prurito intenso e persistente, desquamazione e lesioni della pelle, con quadri che a volte si complicano con infezioni cutanee.

La stagione, a causa del freddo e del vento, è a rischio, anche per quella condizione che si definisce dermatite atopica: nei più piccoli colpisce le zone delle guance e del mento, la piega del collo, le braccia e le gambe. Si tratta di una condizione che va sempre affrontata dal pediatra. Ma non dimenticate che il fattore che maggiormente predispone al prurito è la particolare secchezza della pelle, che va opportunatamente combattuta e che può essere peggiorata proprio dal freddo. Proteggere le parti esposte e utilizzare opportune creme nutritive possono essere armi vincenti per prevenire i disturbi.