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I sintomi della quinta malattia, la contagiosità e il decorso

I sintomi della quinta malattia, la contagiosità e il decorso
Tempo di lettura: 4 minuti

La stagione è quella giusta per la quinta malattia. O meglio, può essere quella più a rischio visto che le maggiori probabilità di trasmissione di questa patologia si concentrano proprio nelle settimane finali dell’inverno e in quelle di inizio primavera. Si tratta di una patologia esantematica legata ad un’infezione virale, del tutto benigna, ma che può dare sintomi controllabili, senza grande stress, con i farmaci di automedicazione da utilizzare caso per caso. 

Cos’è la quinta malattia

La quinta malattia è una patologia virale benigna di tipo esantematico dovuta al Parvovirus B10. Tende a guarire spontaneamente, quindi è autolimitante, per cui, nei bambini sani, non presenta alcun pericolo. 

La quinta malattia, scientificamente nota come eritema o megaloeritema infettivo, è meglio conosciuta come malattia “delle guance schiaffeggiate”, espressione che deriva dal fatto che in caso di malattia appaiono sulle guance macchie che determinano il rossore, il gonfiore e il calore che ricordano quelli che compaiono in caso di uno schiaffo. 

I sintomi della quinta malattia nei bambini

La quinta malattia, che va considerata una patologia prevalentemente infantile, soprattutto nella fascia tra i 4 e i 10 anni, viene riconosciuta, di solito, quando compaiono i segni sulla pelle che, in questo caso, sono, come detto, macchie rosse non pruriginose che si localizzano, in prima battuta, sulle guance, quasi a formare due grandi ali di farfalla, e che generano gonfiore e calore sul viso.  

Prima della manifestazione dermatologica possono esserci sintomi respiratori, soventi di lieve entità, difficili da associare alla quinta malattia.

In linea generale il decorso resta, nella stragrande maggioranza dei casi, benigno e senza conseguenze o particolari problemi.

Bisogna però prestare attenzione in alcune situazioni che potrebbero richiedere l’intervento dello specialista come nel caso in cui la malattia dovesse colpire una donna incinta, specie nei primi mesi di gravidanza o quando ad ammalarsi sono soggetti immuno-depressi o con deficit immunitari o affetti da particolari patologie come, ad esempio, l’anemia. Infatti, quando sono presenti deficit immunitari particolarmente seri o particolari patologie l’efficacia delle difese dell’organismo può essere compromessa e anche una patologia “innocua” come la quinta malattia può creare dei problemi. 

La quinta malattia è contagiosa per gli adulti?

Sebbene sia di fatto una malattia dell’infanzia, la quinta malattia può colpire anche gli adulti. Qualora dovesse manifestarsi in età adulta, i sintomi restano sovrapponibili a quelli tipici dell’infanzia, per quanto, con l’avanzare dell’età la malattia potrebbe anche non manifestarsi con segni sulla pelle ma, talvolta, solo con sintomi respiratori lievi o lieve dolore articolare.

Il contagio, anche dopo l’infanzia, può avvenire in modo molto semplice. Il virus responsabile del quadro si trasmette, infatti, attraverso il respiro. Per questo anche gli adulti, qualora entrino in contatto con una persona che sta sviluppando il quadro, possono essere contagiati. 

Occorre ricordare che il rischio di trasmissione è presente dalla settimana prima dell’inizio dei sintomi, fino alla comparsa delle manifestazioni cutanee, quando il soggetto malato smette di essere infettivo.

Incubazione e decorso della quinta malattia

Il periodo di incubazione oscilla tra 1 e 2 settimane, fino a un massimo di 3 settimane, durando in media circa 15 giorni), trascorso il quale appaiono i primi sintomi di natura respiratoria a cui segue l’eruzione cutanea. Prima della manifestazione cutanea (ovvero nella fase definita prodromica) la quinta malattia determina, per circa 7/10 giorni, sintomi lievi quali raffreddore, mal di gola, malessere e stanchezza, talvolta febbre, ma bassa, anche se in un quarto dei casi la malattia subentra senza sintomi. 

Dopo la fase prodromica la patologia si manifesta secondo un andamento in tre fasi.

  1. Nella prima fase compare sulle guance un esantema simile a quello che si verifica in seguito ad una scottatura solare per una esposizione senza la dovuta protezione. Tale aspetto è dovuto al fatto che l’eruzione cutanea è dovuta all’infiammazione dei piccoli vasi sanguigni la cui parete si gonfia e per questo l’esantema è rosso e si sente al tatto. L’arrossamento non coinvolge bocca, mento e fronte ma si localizza sulle guance.
  2. Nella seconda fase, dopo 2/4 giorni dalla comparsa dell’esantema facciale, questo tende velocemente a schiarire. Spesso l’esantema resta confinato alle guance ma può accedere che in questa fase l’eruzione si estenda agli arti e ai glutei, risparmiando gomiti, dorso e torace. In questo caso compaiono lesioni maculo-papulose, isolate o confluenti, di colore roseo con un aspetto “a rete” o “a ghirlanda”. In generale, le manifestazioni cutanee tendono poi a regredire e scomparire completamente in circa 4/10 giorni.
  3. La malattia può avere anche una terza fase – che può durare anche alcune settimane – in cui l’esantema tende a migliorare e ricomparire con l’arrossamento che si ripresenta, magari in caso di bagni caldi, particolari situazioni di stress o attività sportiva con intensa sudorazione.

Come si cura la quinta malattia

Come detto, a parte rarissimi casi, che richiedono ovviamente l’intervento del medico per le condizioni generali del paziente, la quinta malattia è una patologia benigna che, fatto il proprio decorso, si risolve senza lasciar traccia. Per questa ragione si affronta esclusivamente gestendone, se necessario, i sintomi d’esordio con i farmaci di automedicazione, prevalentemente quelli ad azione antipiretica e antinfiammatoria. In caso, raro, di prurito, si può far ricorso a creme ad azione antipruriginosa e antistaminica. Più in generale, soprattutto nelle prime fasi, è bene riposare. Sempre importante è che i bambini siano bene idratati e bevano a sufficienza e si alimentino quanto più possibile in modo normale.

Le altre malattie esantematiche nei bambini

Sia chiaro. Molte condizioni, a partire dall’allergia per giungere fino ad un brusco cambio termico così come vere e proprie patologie, possono comportare la comparsa di macchie più o meno ampie sulla pelle. Queste vengono definite anche esantemi. Ma se andiamo a parlare delle classiche malattie esantematiche tipiche dell’infanzia, dobbiamo far riferimento a quadri come morbillo, scarlattina, rosolia, varicella, quinta malattia e sesta malattia (o esantema critico). Ognuno di questi quadri riconosce un elemento causale di natura infettiva e soprattutto va riconosciuto e trattato, oltre che quando possibile prevenuto con la vaccinazione come accade per morbillo, rosolia e varicella.

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