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Come godersi la montagna con un pizzico di attenzione alla salute

Come godersi la montagna con un pizzico di attenzione alla salute

Domani si celebra la giornata internazionale della montagna, stabilita non a caso a dicembre, mese che fa pensare agli sport invernali e alle gioie della neve. L’aria fredda e pulita, il sole che splende sulle vette, il cielo sgombro da nubi per gli appassionati e non solo possono favorire il benessere. Infatti, una gita sui monti può aiutare a ritemprarci. Oltre alla psiche, però, c’è anche il corpo. E non bisogna mai sottovalutare qualche piccola insidia, legata soprattutto alla rigidità del clima e ad errori che a volte si fanno a tavola. Sul fronte dell’alimentazione, anche se si prevede una giornata sugli sci o una lunga passeggiata, è meglio fare attenzione. Prima di tutto, evitiamo i pasti pantagruelici, ma ricordiamoci che (anche e soprattutto ad alta quota) fondamentale è innanzitutto una sana e robusta colazione che offra carboidrati e proteine. Ci vogliono, quindi, biscotti o fette biscottate o pane con marmellata e poi la classica tazza di latte o uno yogurt, alimento leggero ma ricco di proteine. A pranzo, poi, meglio tenersi leggeri per mantenere fluidi i movimenti e desta l’attenzione quando si programma una giornata sulle piste. Anche se potrebbe farci piacere, quindi meglio non affidarsi alla classica polenta da consumare al rifugio. Ancora una volta vanno bene il toast accompagnato da frutta secca, un tè caldo o a una cioccolata. La sera invece, occorre ricordare di reintegrare le proteine perse. Ma sempre con un occhio di riguardo alla digestione, quindi senza esagerare con i grassi. Capitolo clima. Proteggiamoci bene, con un occhio di riguardo per naso e gola. Le narici sono, infatti, tra le parti del corpo che si “raffreddano” di più e quindi i virus, che si riproducono al meglio intorno ai 33 gradi nell’organismo, possono più facilmente scatenare i fastidi. I rinovirus, in particolare tendono a proliferare quando la temperatura corporea si abbassa, ed è proprio questo che succede quando passiamo rapidamente dal caldo al freddo. In queste condizioni si assiste ad una rapida evaporazione del sudore, che può ridurre di colpo la temperatura corporea. I bambini sono particolarmente esposti a queste situazioni. La temperatura che si abbassa, e soprattutto gli sbalzi termici, sono quindi un aiuto per i virus. Anche l’attività fisica, si può rivelare un’arma a doppio taglio. Nelle due ore immediatamente successive ad uno sforzo fisico il sistema immunitario è più debole, e quindi più esposto ad infezioni virali. Con qualche accortezza, via libera allora alla montagna di inverno.