Come l’acqua aiuta la digestione

Redazione Semplicemente Salute
Tempo di lettura: 9 MIN
Come l’acqua aiuta la digestione

 “Ho mangiato troppo, come possi digerire?” È semplice, basta bere un bicchier d’acqua! L’acqua, infatti, ha un ruolo fondamentale nel facilitare i processi digestivi e diventa un vero e proprio toccasana per chi soffre di digestione lenta, gonfiore addominale, mal di pancia.

Perché l’acqua aiuta a digerire

L’acqua aiuta a digerire perché aiuta a scomporre il cibo, assorbire i nutrienti e a prevenire la stitichezza, mantenendo il tratto digestivo idratato e lubrificato. Vediamo come.

In generale, l’acqua viene digerita prima rispetto agli altri liquidi, poiché non rappresenta un impegno per il tubo digerente: entra nello stomaco e viene rapidamente elaborata fino all’intestino tenue e al crasso per essere poi assorbita nel sangue. L’acqua, oltre ad essere “gestita” in modo rapidissimo dall’apparato digerente, favorisce il processo di scomposizione del cibo che introduciamo. Detto che occorre sempre favorire una lenta masticazione per iniziare i processi digestivi, la presenza dell’acqua aiuta a far sì che gli alimenti nella loro trasformazione all’interno dello stomaco diventino più facilmente “aggredibili” e quindi i nutrienti in essi contenuti siano più facilmente assorbibili da parte della mucosa dello stomaco e dell’intestino tenute.

L’acqua fa poi da naturale trasportatore per le vitamine idrosolubili e i minerali all’interno dell’organismo, con conseguente miglior sfruttamento di quanto presente nei cibi. Infine, può influire positivamente sulla composizione quali-quantitativa dei batteri del microbiota perché aiuta a rendere le feci più morbide contrastando la stitichezza e le sue ricadute sui processi digestivi e soprattutto perché facilita l’attività dei batteri eubiotici grazie all’ammorbidimento delle fibre alimentari.

Leggi anche: Quali sono i cibi migliori per chi soffre di stitichezza

In periodi di pranzi e cene impegnativi, bere acqua contribuisce a far aumentare temporaneamente il nostro tasso metabolico e così l’organismo consuma anche più calorie. Bere acqua prima dei pasti permette di raggiungere prima il senso di sazietà.

L’acqua è poi un vero e proprio detox naturale: una corretta idratazione contribuisce all’eliminazione del carico tossinico e garantisce il trasporto all’interno del nostro organismo dei nutrienti. Bere acqua aiuta quindi il fegato a depurarsi.

Quanta acqua bere e quale scegliere

In una condizione di normalità, in termine generali, un adulto dovrebbe consumare almeno 1 litro e mezzo di acqua al giorno in forma liquida. Si tratta di circa 8 bicchieri al giorno. Ovviamente la quantità varia a seconda di fattori come l’età (per un bambino è sufficiente bere circa 1 litro di acqua al giorno), la posizione geografica (chi vive in un posto caldo avrà necessità di integrare una maggiore quantità di acqua) e lo stile di vita (chi fa molto sport o un lavoro in cui perde liquidi deve bere di più).

Non bisogna dimenticare, in questo senso, che non conta solamente l’acqua che si consuma. È importante anche bere “mangiando”.  Molti alimenti, come frutta e verdura, sono di per sé ricchi d’acqua e anche per questa ragione devono essere assunti regolarmente e quotidianamente.

Leggi anche: Rimedi immediati per andare in bagno in caso di feci dure

Ma che acqua scegliere e quando e come berla?

Se è vero che bere acqua prima, durante (con moderazione) e dopo i pasti può aiutare a scomporre il cibo e favorire il transito intestinale, non bisogna esagerare con il consumo di acqua durante i pasti per evitare di diluire eccessivamente i succhi gastrici. Inoltre, non bisogna eccedere con l’acqua gassata, che può favorire il gonfiore e non aiuta realmente la digestione. L’effetto delle “bollicine” può essere solo temporaneo e dovuto all’aria.

Le tipologie di acqua

Non tutte le acque sono uguali e si distinguono soprattutto in base al contenuto di sali minerali.

Le acque minimamente mineralizzate contengono meno di 50 mg/l di sali: sono molto “leggere”, favoriscono la diuresi e aiutano l’eliminazione di piccoli calcoli renali.

Le acque oligominerali, con un residuo fisso fino a 500 mg/l, sono ideali come acque da tavola per il consumo quotidiano. Grazie al basso contenuto di sali minerali e di sodio, stimolano la diuresi e risultano adatte a gran parte della popolazione.

Le acque minerali propriamente dette hanno un residuo fisso compreso tra 500 e 1000 mg/l. Contenendo una quantità più elevata di sali, non andrebbero assunte in modo eccessivo: la quantità consigliata è fino a un litro al giorno, alternandole con acque oligominerali.

Infine, le acque ricche di sali minerali, con un residuo fisso superiore a 1500 mg/l, apportano elevate quantità di minerali e vanno consumate solo per scopi specifici e sotto consiglio medico.

Tipologia di acquaResiduo fisso (mg/l)CaratteristicheQuando usarla
Minimamente mineralizzata< 50 mg/lMolto “leggera”, povera di sali mineraliFavorisce la diuresi; utile per eliminare piccoli calcoli
Oligominerale500 mg/lBasso contenuto di sali e sodioIdeale per uso quotidiano; ottima acqua da tavola
Minerale500–1000 mg/lMaggiore contenuto di sali mineraliDa assumere con moderazione (max 1 L/die), alternandola con oligominerale
Ricca di sali minerali> 1500 mg/lElevato apporto di mineraliDa usare solo per scopi specifici e su indicazione medica

Favorire la digestione con l’acqua e non solo: alcuni consigli

L’acqua è fondamentale per il corpo umano: non per nulla possiamo sopportare senza troppe sofferenze anche un digiuno prolungato, ma non possiamo rimanere senza liquidi. Soprattutto, parlando di digestione, l’acqua diventa l’ingrediente basilare per aiutare il benessere dello stomaco e dell’intestino. Pensate in questo senso al ruolo del classico “canarino” che si prepara mettendo a bollire delle fette di limone con l’acqua quando lo stomaco è in subbuglio, con nausea e acidità per una libagione eccessiva. Consumandolo si ottiene un rilassamento dei muscoli dello stomaco, si riducono i crampi e si limita la sensazione di acidità.

Qualcosa di simile (sempre previo “trattamento” con l’acqua) si può ottenere con il bicarbonato. Con acqua e bicarbonato si crea un composto che consente di limitare l’acidità di stomaco, agendo in pratica come una “spugna che la assorbe tamponando l’acido cloridrico prodotto in eccesso dallo stomaco. La pozione va assunta con bicarbonato in poca acqua assieme a qualche goccia di limone. Se possibile, quando ancora fa la schiuma. 

Rimanendo in tema di liquidi ad azione digestiva, vera o presunta, ricordate di non fidarvi troppo del latte, specie se si esagera nelle dosi. Si può creare un effetto paradosso. Il bicchiere di latte non annulla i bruciori e l’acidità prima del riposo, ma può addirittura peggiorare la situazione.

Domande e risposte rapide sul ruolo dell’acqua nella digestione

1 – Perché bere acqua aiuta la digestione?

Bere acqua facilita la digestione perché aiuta a scomporre il cibo, rende più rapido l’assorbimento dei nutrienti e mantiene idratato e lubrificato l’apparato digerente. Inoltre favorisce la motilità intestinale, previene la stitichezza e sostiene l’equilibrio del microbiota.

2 – Quanta acqua bisogna bere al giorno per digerire meglio?

In condizioni normali un adulto dovrebbe bere almeno 1,5 litri di acqua al giorno, circa 8 bicchieri. Le esigenze possono aumentare in caso di attività fisica, caldo intenso o sudorazione abbondante. Anche frutta e verdura, ricche d’acqua, aiutano a raggiungere il fabbisogno.

3 – Quale tipo di acqua è migliore per la digestione?

Per favorire la digestione sono consigliate soprattutto le acque oligominerali, leggere e povere di sodio. Le acque minimamente mineralizzate favoriscono la diuresi, mentre quelle molto ricche di sali vanno assunte solo su consiglio medico.

Fonte https://www.mayoclinic.org/healthy-lifestyle/nutrition-and-healthy-eating/expert-answers/digestion/faq-20058348

Condividi questo articolo