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Controlli e prevenzione per la salute oculare

Controlli e prevenzione per la salute oculare

Facciamo attenzione alla salute degli occhi. E, magari, in occasione della Giornata Mondiale del Braille, dedicata a chi ha saputo elaborare uno speciale alfabeto per chi non ha la possibilità di vedere, ripassiamo quanto e come siano necessari controlli e prevenzione per il benessere del nostro apparato visivo. Fondamentali sono le visite regolari dall’oculista, fin da bambini, e la protezione degli occhi dagli insulti che possono danneggiarli, capaci di manifestarsi anche con infiammazione, ad esempio, a carico della congiuntiva. Detto che in caso di problemi occasionali e con sintomi come prurito, arrossamenti, lacrimazione i farmaci di automedicazione ad azione antisettica, antinfiammatoria e decongestionate possono essere d’aiuto, ripercorriamo assieme quanto e come l’occhio lavora.  Il bulbo oculare è una struttura molto complessa, fatta a strati. Sulla parte più esterna c’è la sclera, che appare bianca (solo nella parte centrale c’è l’iride, quella zona rotondeggiante che definisce il colore degli occhi) ed è quasi rigida. È proprio la sclera, infatti, che dà all’occhio la sua tipica forma ovale. La sclera è ricoperta dalla congiuntiva, una sottile membrana di protezione. Più indietro, la cornea, una specie di “finestra trasparente” che ricopre l’iride, lascia filtrare la luce in arrivo. Dietro alla cornea si trova il cristallino, una particolare lente che si adatta alla luce esterna permettendo, quindi, “un aggiustamento” della sensazione visiva a seconda di quanta luce c’è.

Il secondo strato dell’occhio è rappresentato dalla coroide, entro cui ci sono i vasi sanguigni. Oltre a funzionare come “serbatoio” di sangue per l’occhio, la coroide impedisce alla luce di riflettersi nel bulbo oculare, falsando così le sensazioni visive. In fondo, verso l’interno, c’è la parte più importante per la visione: la retina. Proprio sulla retina si trovano le cellule nervose che hanno il compito di raccogliere gli stimoli visivi e inviarli al nervo ottico, da cui poi giungeranno all’area visiva del cervello dove verranno decodificati. Pochi sanno che la vista non è la stessa in tutte le zone della retina: c’è un punto, la fovea, in cui la vista è più acuta e un altro, il punto cieco, in cui invece non si vede nulla. Non tutte le cellule nervose della retina, poi, lavorano allo stesso modo. I coni e i bastoncelli, infatti, hanno il compito di “captare” i segnali luminosi quando alla luce è massima, durante il giorno, o al crepuscolo, quando l’intensità luminosa si affievolisce. Questo viaggio nell’anatomia ha solo il significato di ricordarci la complessità del sistema visivo e il “rispetto” che dobbiamo ai nostri occhi. In occasione di una giornata importante per chi non ha la possibilità di vedere, ma riesce a percepire le parole scritte grazie ad un alfabeto su misura. 

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