Occhio gonfio dopo colpo di freddo, cosa fare
Quando le temperature calano, i virus di stagione riescono a penetrare con più facilità le difese dell’organismo. Le cavità del naso, ad esempio, sono tra le parti del corpo che si “raffreddano” di più e quindi i virus, che si riproducono al meglio intorno ai 33 gradi nell’organismo, una volta che riescono ad entrare attraverso il naso, qui trovano l’ambiente ideale per replicarsi e scatenare fastidi.
Inoltre, con il freddo, il lavoro di pulizia ed eliminazione dei corpi estranei, la cosiddetta clearance mucociliare, non funziona al meglio perché il freddo tende a rendere meno efficiente il movimento delle ciglia vibratili preposte a catturare i corpi estranei per favorirne l’eliminazione.
Non solo: quando fa freddo si verifica una vasocostrizione delle piccole arterie nasali, con conseguente diminuzione dell’apporto di sangue alla mucosa e calo delle sue capacità difensive, visto che proprio con il sangue vengono trasportati gli anticorpi e le tante sostanze che difendono dalle infezioni.
Nulla di strano. Ma attenzione, anche l’occhio vuole la sua parte. O meglio. Anche il bulbo oculare può diventare più fragile in caso di basse temperature, e quindi essere maggiormente esposto all’azione del freddo. Se ad essa si aggiungono virus, allergie o più semplicemente l’occhio secco, difese, ecco che arrossamenti, bruciori e gonfiore all’occhio possono diventare all’ordine del giorno. Per una congiuntivite, ma non solo.
Anche gli occhi soffrono il freddo
Quando si offrono consigli per ridurre i rischi di infreddature e colpi d’aria, in termini generali, si indica spesso il “vestirsi a cipolla”. Così facendo, passando da un ambiente riscaldato all’esterno con conseguente calo termico repentino, si rischia meno di andare incontro a problemi legati all’insorgere di affezioni all’apparato respiratorio.
Per gli occhi, accade qualcosa di simile, solo che ovviamente pensare di proteggerli con indumenti su misura non è possibile. Al massimo di può ipotizzare una protezione da sole e vento con lenti adeguate, evitando gli “spifferi” laterali che possono interessare il bulbo oculare.
D’altro canto, l’occhio tenta di auto-preservarsi dal freddo con diversi sistemi. Questo organo, e in particolare la sua superficie, è normalmente in grado di difendersi dagli stimoli nocivi esterni, grazie ad un complesso sistema di anticorpi, cellule, enzimi e sostanze proteiche appropriati. In questo sistema difensivo le lacrime svolgono un ruolo importante, in quanto servono a rimuovere/far scivolar via dalla superficie oculare quanto con essa venga a contatto.
Con il freddo, specie se aiutato dall’inquinamento che favorisce l’irritazione oculare, la reazione può risultare meno efficace. Inoltre, questo meccanismo tende ad autolimitarsi nel tempo e, soprattutto, non è efficace allo stesso modo per tutti.
L’altro meccanismo di difesa dalle basse temperature è quello che caratterizza tutti gli insulti, diretti o indiretti, che il corpo riceve. Si reagisce, cioè, con un’infiammazione. E questa comporta il gonfiore dell’occhio, l’arrossamento, il bruciore tipici della congiuntivite. Oltretutto, l’infiammazione crea le condizioni (e magari ne è la conseguenza) per un’infezione da virus o batteri, che quindi peggiora il quadro accentuando i disturbi.
I sintomi del colpo di freddo all’occhio
Il classico “colpo d’aria”, insomma, può davvero nuocere alla salute oculare. La temperatura che si abbassa, e soprattutto gli sbalzi termici, sono infatti un aiuto per i virus.
Come si manifesta la sofferenza dell’occhio per il freddo? A volte la palpebra si gonfia, e quindi si ha il classico occhio gonfio e arrossato. Nella maggior parte dei casi si ha una lacrimazione accentuata, un rossore che pervade tutta la congiuntiva (quello che viene definito occhio “rosso”), a volte addirittura si ha la sensazione che l’occhio “spurghi” soprattutto la mattina per la formazione di componenti vischiose legate a infezioni batteriche sovrapposte. E poi, se la situazione non migliora, possono comparire prurito oculare e vero e proprio dolore. Insomma, sono tanti i segni che possono indicare una sofferenza dell’occhio.
I rimedi contro l’occhio gonfio
L’irritazione dell’occhio, frutto spesso dell’infiammazione della congiuntiva, può essere affrontata con semplici rimedi di buon senso, associati a farmaci di automedicazione, quando ovviamente i sintomi durano solo pochi giorni. Il controllo del medico è sempre fondamentale se i fastidi si mantengono nel tempo.
In termini generali, appare basilare garantire alla superficie della congiuntiva il giusto ricambio di lacrime. Anche gli eventi atmosferici che tendono ad attaccare la componente lipidica delle lacrime, come ad esempio il vento, l’aria molto secca e calda: tutti questi mutamenti ambientali possono favorire l’evaporazione del film lacrimale e quindi “asciugare” l’occhio.
Sul fronte delle cure, nella maggior parte dei casi occorre instillare sostituti delle lacrime per lubrificare l’occhio. Oltre alle lacrime artificiali, per combattere gonfiore, arrossamenti e bruciori congiuntivali si possono impiegare colliri medicati a base di sostane antinfiammatorie o antisettiche in base alle necessità (a volte sono necessari composti antistaminici per combattere l’allergia), consigliati dal farmacista.
Per quanto riguarda il fronte dei rimedi naturali, è consigliabile cercare di lenire il gonfiore e la sensazione di fastidio con un’azione locale sulla palpebra, ad esempio appoggiando un cotone imbevuto di acqua fredda o con il classico impacco di camomilla, ad azione lenitiva. Tra le buone abitudini va ricordata anche la riduzione all’esposizione alla luce blu del Pc e del tablet, per favorire il necessario riposo oculare.
Come proteggere gli occhi dal freddo e dal vento
Per il resto, ricordate sempre che l’occhio va protetto dal sole e dal vento, vista la potenziale azione nociva ed irritante di questi elementi. Ricordate che indossare lenti da sole specifiche, magari sfruttando anche gli occhiali che proteggano anche lateralmente l’occhio, appare necessario per limitare i rischi.
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