Mal di pancia nei bambini, come comportarsi? Alcuni consigli utili
Tutte le mamme e i papà prima o poi si trovano a fare i conti con il mal di pancia dei loro bambini. Le cause e il quadro sintomatico possono essere differenti a seconda della natura del disturbo.
In genere, i bimbi lamentano crampi, ”rumori” nella pancia che quasi borbotta, a volte fitte, altre volte si presentano episodi di diarrea, talvolta accompagnati da vomito e qualche linea di febbre. Le sembianze del mal di pancia nei bambini sono quindi diverse, da caso a caso e anche nello stesso bimbo. Data la numerosità delle cause che possono determinare il quadro è il pediatra l’esperto da consultare anche perché, a volte, ad esempio per un’appendicite o un problema dell’intestino o dei reni, la diagnosi del problema rappresenta il fattore chiave per il trattamento medico necessario.
Ovviamente in questo spazio non andremo ad affrontare le cause più serie dei dolori addominali dei bambini, ma ci concentreremo solo sui classici disturbi passeggeri, che possono essere affrontati seguendo l’evoluzione della situazione, con un’alimentazione sana e con l’aiuto dei farmaci di automedicazione.
Il mal di pancia da infezione gastrointestinale: identificazione e rimedi
In termini generali, i fastidi nascono potenzialmente da cause molto differenti tra loro. A volte entra in gioco un semplice meteorismo, in altri casi i sintomi sono figli di una stitichezza magari legata ad un cambio di alimentazione, a volte invece nascono da infezioni di virus e batteri che possono determinare gastroenteriti o più raramente, tossinfezioni alimentari. Ed è proprio questo il rischio più comune.
La diarrea da gastroenterite, più spesso legata ad infezione virale, da rotavirus e adenovirus, è infatti uno dei quadri più frequenti. Si tratta di un’infezione che si può prendere a scuola, all’asilo, dal compagno di giochi o dal fratellino e che si può trasmettere anche agli adulti. In genere proprio perché causata da virus tende a non prolungarsi oltre i 3/5 giorni, periodo nel quale il bimbo può avere mal di pancia accompagnato da nausea, inappetenza, qualche linea di febbre, talvolta, soprattutto se più piccolo, vomito.
È importante individuare presto i possibili elementi causali della situazione (i batteri possono entrare in gioco, anche se più raramente, se si mangia un alimento non proprio salubre sotto il profilo igienico) e poi parlarne con il pediatra e mettere in atto le dovute contromisure. Teniamo presente un monito generale: in caso di gastroenterite virale di breve durata, ricordate che è importante controllare i sintomi ma non bisogna puntare a “cancellare” la reazione. Perché proprio diarrea e vomito sono le manifestazioni attraverso cui l’organismo elimina sostanze o microrganismi dannosi. Per questo, i farmaci di automedicazione ad azione antidiarroica e antiemetica possono essere utili perché permettono di diminuire l’intensità della sintomatologia senza azzerarla. Se al mal di pancia si collega anche la febbre si può procedere a trattamenti specifici con antipiretici indicati per i bimbi, seguendo le indicazioni del pediatra.
La gestione del mal di pancia nel bambino e il rischio disidratazione
In caso di diarrea e/o vomito è fondamentale fare molta attenzione a reintegrare la giusta quota di liquidi. In caso di gastroenterite, infatti, si perdono tanta acqua ma anche sali minerali utili e necessari al funzionamento delle cellule. Il problema interessa tutti, anche gli adulti, ma i più piccoli sono maggiormente soggetti a disidratazione e per questo bisogna che bevano spesso.
Inoltre, proprio per reintegrare quanto perso con le scariche, anche per i più piccoli, possono essere utili i composti reidratanti, che andrebbero sorseggiati a intervalli regolari di alcuni minuti. A volte il gusto può non essere gradevole e per questo il bambino potrebbe rifiutarsi di bere. Si può ovviare al problema mescolando la soluzione con altri liquidi, come la semplice camomilla. Se il bambino è molto piccolo e il mal di pancia si collega ad una diarrea di natura infettiva, occorre pesare ogni 24 ore il bambino, per valutare l’eventuale perdita di peso legata alla disidratazione.
Basti pensare che se un calo ponderale fino al 5 per cento è considerato lieve, sopra il 10 per cento occorre pensare al ricovero. Tuttavia, l’elemento più significativo resta lo stato generale del piccolo: se è “diverso” rispetto al solito, magari è molto mogio, indipendentemente dalla febbre, conviene fare subito riferimento al medico o magari recarsi al pronto soccorso. Inoltre, l’assunzione di probiotici può aiutare la ripresa dello stato ottimale della flora intestinale. E poi, occorre attendere che il virus “passi” e che l’organismo vinca la sua battaglia contro l’invisibile nemico
Dopo il mal di pancia, meglio forzare mai la dieta del bambino
Attenzione va prestata poi all’alimentazione. L’inappetenza, insieme alla disidratazione, è uno dei principali effetti “collaterali” della gastroenterite. C’è chi vorrebbe vedere i propri piccoli non perdere o ritrovare in fretta l’appetito ma questo non sempre avviene anche quando si è avuta la risoluzione dei sintomi gastrointestinali. Altri invece, per paura di affaticare troppo lo stomaco durante e subito dopo la gastroenterite tendono a proporre una dieta molto leggera. L’importante è ricordare che se c’è mal di pancia con gastroenterite non bisogna né obbligare il piccolo ad un’alimentazione particolarmente ricca sotto l’aspetto calorico né costringetelo ad una assunzione di cibo scarsa o insufficiente sotto il profilo nutrizionale. Deve essere l’organismo a dettare le sue regole: non insistete mai per far mangiare il bambino ma neanche negategli il cibo se lo desidera. Il suo corpo sarà in grado di scegliere che cosa è meglio fare durante e subito dopo la gastroenterite.
Altre possibili cause del mal di pancia nei bambini
Nei bimbi piccolissimi o in fase di svezzamento il mal di pancia può derivare anche dalle “coliche” o dall’introduzione di cibi nuovi, situazioni che vanno sempre verificate con il pediatra. Questo vale sempre quando il mal di pancia interessa bimbi piccoli, soprattutto se sotto i tre anni e, più in generale, per tutte quelle circostanze in cui il mal di pancia è forte e cioè si manifesta con dolore intenso o crescente o anche solo quando non è un disturbo passeggero che si risolve in pochi giorni.
Alcune volte, ad esempio, il dolore addominale potrebbe essere la spia una infezione alle vie urinarie o altre, se frequente, potrebbe anche essere il segnale di un disagio di tipo psicologico che, soprattutto nei bimbi in età scolare, dai 6 anni, potrebbe derivare da tante situazioni diverse (ad esempio,la nascita di un fratellino/sorellina, conflittualità in famiglia o a scuola, ansia da prestazione scolastica o sportiva). Il confronto con il pediatra ma anche con gli educatori è importante per supportare il piccolo nel ritrovare la serenità.
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