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Cos’è l’acido lattico e come smaltirlo più velocemente

Cos’è l’acido lattico e come smaltirlo più velocemente
Tempo di lettura: 3 minuti

Il troppo stroppia. È un vecchio, sano proverbio che ci ricorda come non si debba esagerare anche quando magari si stanno facendo attività positive per il fisico. Quando esageriamo con l’allenamento, ad esempio, c’è il rischio che compaiano fastidi legati all’accumulo di acido lattico nei muscoli, come dolori muscolari o una improvvisa incapacità di ottenere una valida contrazione. Quando ciò avviene è come se a livello muscolare ci fossero troppi “rifiuti” che non possono essere eliminati. In tal senso, l’acido lattico diventa una sorta di risposta allo sforzo troppo intenso e rappresenta un segnale d’allarme. Per questo occorre prestare attenzione alla prevenzione e alla quantità di sforzo, soprattutto anerobico, cui costringiamo i nostri muscoli. 

Come si forma l’acido lattico

L’energia del muscolo va preservata e, per questo, bisogna limitare sforzi strenui e intensi che possono modificare i meccanismi di produzione energetica dell’organismo, che ha appunto il compito di fornire “carburante” al muscolo. Se si eccede, in particolare con l’attività anaerobica come il sollevamento dei pesi, le sequenze di esercizi ravvicinati in palestra, la corsa veloce e altri sport che fanno lavorare i muscoli in carenza di ossigeno, si rischia di produrre appunto l’acido lattico. Attenzione: un po’ come avviene con la febbre che, pur disturbandoci, fa lavorare meglio l’organismo in caso di infezione, anche la produzione di acido lattico è una sorta di “sistema d’allarme” per il muscolo. L’acido lattico determina dolore e contrazioni ricordandoci che dobbiamo fermarci.  Appunto per non esagerare. Tornando alla biochimica, l’acido lattico ha lo scopo di eliminare l’idrogeno in eccesso che si forma in carenza di ossigeno. Si crea nel muscolo e normalmente viene metabolizzato dal fegato. Ma se si esagera, appunto, la “pulizia” a livello epatico non basta. E l’acido lattico si accumula nel muscolo. La parola d’ordine, quindi è una: non eccedere con gli sforzi intensi, rispetto a quanto il fisico può sopportare, soprattutto se non si è allenati

Sintomi e dolori sono davvero legati all’acido lattico?

Non abbiamo parlato a caso dell’acido lattico come “segnalatore” di sforzo piuttosto che come causa diretta dei fastidi muscolari che si creano dopo che abbiamo richiesto sforzi troppo intensi all’organismo. Perché anche se molti credono che questa sostanza sia “colpevole” dei dolori, proprio perché si accumula nei muscoli, in realtà non è così. Quando facciamo uno sforzo, infatti, appena ci fermiamo, tendiamo naturalmente ad estinguere l’acido lattico in eccesso. Facile a dirsi. Ma allora, come nascono dolori, contratture e altri fastidi? Stando alla scienza alla base di tutto ci sarebbero piccoli, impercettibili traumi delle fibre muscolari che hanno sopportato lo sforzo troppo intenso. Di  conseguenza, per “rimettersi a posto”, inducono una reazione infiammatoria locale. Questi due meccanismi sarebbero alla base di dolori e contrazioni problematiche dei muscoli troppo sollecitati con lo sforzo. 

Si può favorire lo smaltimento dell’acido lattico?

Ricordiamolo ancora. L’acido lattico non è un nemico, ma piuttosto un meccanismo di salvaguardia che deve evitare sovraccarichi di lavoro insostenibili per i muscoli. È come una spia rossa che si accende, per segnalare che dobbiamo fermarci. E non solo per il benessere muscolare, ma anche per preservare l’intero apparato locomotore, articolazioni e tendini compresi. Per limitare i rischi e comunque smaltire prima l’acido lattico in eccesso bisogna puntare sulla prevenzione. Il che significa soprattutto non richiedere sforzi intensi e improvvisi all’organismo quando decidiamo di muoverci (l’attività fisica fa bene se è commisurata alle potenzialità del corpo) e soprattutto, non bisogna sottoporsi a un’attività anaerobica a freddo. È importante, invece, fare il riscaldamento necessario e “caricarsi” di ossigeno per ridurre il rischio che l’acido lattico si formi in eccesso (oltre le potenzialità fisiologiche di smaltimento da parte del fegato). I giusti esercizi di riscaldamento e, soprattutto, un percorso che non richieda sforzi anaerobici intensi e prolungati senza la necessaria preparazione, sono fondamentali per eliminare precocemente l’acido lattico in eccesso che eventualmente si forma. 

E non bisogna dimenticare di bere. L’idratazione, anche se lo dimentichiamo, è fondamentale per il benessere dell’organismo, in particolare durante gli sforzi. In ogni caso, l’attività fisica deve essere su misura e non solo per i muscoli. È fondamentale iniziare con calma, partendo da sforzi brevi di tipo aerobico (che cioè consentono di rifornire l’organismo di ossigeno) come corsa lenta, bicicletta o nuoto. Poi, progressivamente, si possono aumentare i tempi di attività. Per chi ha superato la soglia degli “anta”, infine, bisogna fare attenzione alle brusche variazioni della tensione muscolare, con scatti brevi e intensi.

Come affrontare i dolori muscolari

L’acido lattico, come abbiamo visto, non è la causa diretta del dolore ai muscoli. E soprattutto l’accumulo tende a risolversi. Per questo, di fronte a crampi, dolori muscolari e contratture è fondamentale il riposo insieme ad una giusta idratazione. Per il resto, per contrastare i fastidi, possono essere d’aiuto i farmaci di automedicazione che favoriscono appunto la riduzione del dolore e dell’infiammazione. Per ogni situazione, va detto, è utile impiegare su consiglio del medico o del farmacista i presidi farmacologici più adeguati in base all’obiettivo, dai sali minerali che possono favorire il recupero del benessere muscolare fino ai medicinali ad azione antinfiammatoria o miorilassante

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