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Curare la voce e cantare per il bene di corpo e mente

Curare la voce e cantare per il bene di corpo e mente

Ci accorgiamo che qualcosa non va con la nostra voce quando la gola brucia e la raucedine avanza rendendo più faticoso parlare tanto che chi ci è vicino ci chiede se siamo “giù di voce”. Ecco, in questi momenti, ci rendiamo conto di quanto sia importante anche preservare la voce evitando sforzi di utilizzo eccessivi (come può avvenire, per esempio, per gli insegnanti ma anche quando si è tenuto un tono di voce alto o si è gridato come può avvenire ad esempio, seguendo un match sportivo) e proteggendo gola, laringe, corde vocali e tutto l’apparato fonatorio per far lavorare al meglio la voce stessa. Se è vero che i piccoli disturbi temporanei possono essere attenuati e leniti grazie ai farmaci di automedicazione ad azione antinfiammatoria, teniamo presente che la prevenzione è basilare per prendersi cura della propria voce. In tal senso, cantare, pur se magari non si ha una classica voce baritonale o tenorile né si fanno gorgheggi da soprano, può aiutare a prendersene cura, soprattutto se si canta in coro. Questo avviene perché una canzone eseguita con la giusta tonalità ci permette di regolare il respiro e di modulare i suoni. Nello specifico, respirare dal diaframma, come avviene quando si canta correttamente, significa dare benessere all’organismo.

Con una corretta respirazione, che occorre imparare, e che implica anche non gonfiare troppo la cassa toracica e non alzare le spalle, si arriva a immettere nei polmoni una gran quantità di aria. L’aria inspirata viene spinta verso la pancia, convogliando così l’aria nella parte bassa dei polmoni e costringendo il diaframma a spostarsi verso il basso sotto la spinta dei polmoni. Risultato: si respira meglio Il canto diventa quindi una vera e propria ginnastica respiratoria che fa lavorare al meglio i muscoli dei bronchi, favorendone la dilatazione. 

Attenzione però: limitare i benefici del cantare in gruppo al solo aspetto fisico è riduttivo.  Quando cantiamo si attivano nel cervello diverse aree, legate non solo al meccanismo della memoria e dell’attenzione ma anche a veri e propri circuiti emotivi. Inoltre, occorre ricordare un fatto: quando una persona canta tende a un miglioramento del tono dell’umore con un vero e proprio effetto antidepressivo. Grazie al canto, infatti, si mette in moto un meccanismo favorisce la secrezione di dopamina: la presenza di questo neurotrasmettitore è ovviamente associata al piacere e questo spiega perché cantando ci si sente meglio. Ed allora, ricordiamoci almeno oggi di fare una cantata. E di farla divenire un’abitudine. Per il corpo e per la mente.