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Dieci regole per non ingrassare (e non far soffrire il nostro intestino) nelle feste di Natale

Dieci regole per non ingrassare (e non far soffrire il nostro intestino) nelle feste di Natale
Tempo di lettura: 4 minuti

Natale non è ancora arrivato ma tra aperitivi con i colleghi, appuntamenti con gli amici e cene in famiglia c’è il rischio di giungere alle feste comandate già “carichi” di cibo e alcolici, con annessi piccoli problemi digestivi legati alle “abbuffate”. Eppure questo potrebbe essere un periodo di attenzione a tavola, per evitare di fare i conti con i sintomi della digestione lenta e dell’acidità di stomaco abbastanza comuni quando si è mangiato troppo o quando lo stomaco proprio non riesce a svuotarsi. Senza pensare alla cefalea, figlia delle esagerazioni a tavola e del consumo di alcolici in eccesso. Se dovete affrontare questi disturbi, ovviamente, i farmaci senza obbligo di ricetta (quelli col bollino rosso che sorride sulle confezioni) possono offrirvi un grande aiuto a risolvere i fastidi, previa scelta della terapia sintomatica caso per caso in base al problema.

I disturbi correlati agli eccessi durante le mangiate di Natale

Gli eccessi alimentari, complice anche lo stress, si riflettono rapidamente sullo stomaco. Che ovviamente risponde in modo diverso da persona a persona. 

Acidità di stomaco: cause e rimedi

C’è ad esempio chi soffre soprattutto di acidità dovuta all’eccesso di produzione di acido cloridrico da parte dello stomaco, che, a volte, risale verso l’alto, generando reflusso gastroesofageo. In moltissimi casi, infatti, l’acidità e il bruciore di stomaco sono disturbi che nascono proprio se lo stomaco si appesantisce, quando si mangia troppo o, a volte, se si ingeriscono alimenti a cui lo stomaco è meno abituato (p.es. cibi speziati, alcolici). Se si è esagerato a tavola e compare acidità sono presenti in commercio diversi farmaci antiacidi con vari meccanismi di azione  che permettono di “tamponare” l’eccesso di acido dello stomaco o ridurne la produzione di acido. 

In taluni casi, il reflusso si genera perché acido cloridrico risale verso l’alto perché la valvola che evita il ritorno dei cibi dallo stomaco all’esofago (che è il tubo elastico che dalla gola scende fino all’addome) non si chiude correttamente, magari per la presenza di un’ernia iatale (porzione di stomaco che risale sopra il diaframma). Quando il disturbo non si risolve o diventa ricorrente e non correlato a particolari situazioni come, appunto, un pasto eccessivo, la parola deve passare la medico.

Nausea dopo mangiato: come rimediare

Oltre all’acidità, se tra i sintomi di un’abbuffata compaiono nausea e vomito, oltre al digiuno e al classico bicarbonato, esistono farmaci antiemetici e farmaci procinetici che, associati anche a enzimi che facilitano la digestione, favoriscono lo svuotamento dello stomaco, spingendo verso il basso il cibo eventualmente presente, soprattutto se la digestione rallenta, compare sensazione di peso, o comunque si presentano digestione lunga e laboriosa accompagnata da torpore o sonnolenza, dovuti al fatto che lo stomaco è costretto a un superlavoro digestivo.

Aerofagia e meteorismo

Per assorbire l’aria in eccesso e il senso di gonfiore ci sono soluzioni per combattere aerofagia e meteorismo come l’assunzione di sostanze che assorbono il gas in eccesso (i cosiddetti adsorbenti intestinali).

Dieci regole in vista del Natale (per il benessere del nostro stomaco e intestino)

Detto questo, non bisogna dimenticare la prevenzione, che passa per una serie di semplici regole che possono aiutarci. Ecco il decalogo disegnato per giungere (ancora) in forma al Natale, ricordando che, nel periodo tra Natale e Capodanno possiamo comunque pensare alla forma, muovendoci di più e facendo attenzione alle calorie. 

1. Non siate ingordi: non riempite il piatto

Usate piatti di dimensioni normali, visto che negli ultimi tempi sono sempre più di moda piatti grandi che vengono riempiti per la gioia degli occhi certamente, ma senza pensare troppo che ciò può trasformarsi in un problema per l’organismo Anche nei piatti di misura normale i cibi non devono essere “accumulati”, riempiendo fino all’orlo il contenitore, ma il consiglio è di riempirli al massimo fino al diametro dei primo cerchio interno. 

2. Attenzione ai ripieni e ai cibi ricchi di grassi

La pasta (specie se ripiena) e le carni (soprattutto se con intingoli) possono aiutare a “sballare l’introito calorico quotidiano. Per la carne, inoltre, è meglio abbassare al minimo il consumo di tagli grassi, privilegiando le fettine. Se potete, anche in questo periodo, date via libera a porzioni di vegetali e di pesce, sempre in quantità intelligente e dopo una cottura sana. 

3. Puntate sul pesce e sulle alghe di mare

Le alghe e le erbe di mare contribuiscono a mantenere fluida la membrana delle cellule e quest’azione le protegge dai radicali liberi. Infatti, il consumo regolare di pesce e alghe assicura un valido introito di omega-3 e quindi consente di mantenere fluida la membrana. A patto che però siano presenti sostanze antiossidanti, necessarie per evitare che gli acidi grassi diventino inutilizzabili.

4. Fare molta attenzione ai dolci

L’equilibrio e il benessere delle cellule si basano sul rapporto tra agenti ossidanti che possono danneggiarle e antiossidanti che le proteggono. Gli zuccheri in favoriscono la glicosilazione, cioè il legarsi spontaneo e irreversibile di zuccheri, come ad esempio il glucosio o il fruttosio, alle proteine cellulari.  Non consumateli mai lontano dai pasti per non affaticare il pancreas che deve produrre insulina.

5. Semaforo verde per i vegetali

Frutta e verdura sono particolarmente ricche di “spazzini” delle cellule, che portano via le sostanze nocive. I più noti sono le vitamine A, C ed E. Inoltre, contengono bioflavoni, composti protettivi. Frutta e/o verdura vanno mangiate a pasto, meglio se crude o comunque cotte a vapore, per evitare che si perdano troppi principi utili.  E per i fuori pasto, puntate su qualcosa di leggero. 

6. Attenti ai cocktail e agli aperitivi

Non esagerate con gli stuzzichini: patatine, biscottini, dolciumi e cibi sott’olio. Anche se ci sembrano innocui in realtà possono essere vere e proprie “bombe” caloriche, specie se associati a pranzi e cene più abbondanti del solito. Inoltre, sono ricchi di grassi e di sale, che favoriscono la ritenzione di liquidi. 

7. Sale sotto controllo

Il sale in eccesso può essere pericoloso quasi quanto gli stravizi calorici, specie per le donne, perché favorisce l’accumulo di liquidi che escono fuori dai vasi sanguigni proprio perché c’è troppo sodio in circolo. Attenti a dadi da brodo e cibi in salamoia, ma soprattutto bevete molto. Basta bere almeno un litro e mezzo d’acqua, meglio se ad azione diuretica, ogni giorno. 

8. Sport (o attività fisica) e brodino caldo

C’è sempre il modo per favorire il recupero quando si esagera: consumare in attività fisica le calorie involontariamente messe in banca. Dopo la perdita calorica legata allo sforzo, da fare su misura, ricordate di riscaldarvi con un brodo di verdura caldo, che aiuta a correggere l’eccesso calorico e fornisce liquidi. 

9. Ok agli alcolici, ma con misura

Gli alcolici non sono ovviamente “buoni” per l’organismo. Oltre a dare calorie “vuote”, ovvero inutili dal punto di vista energetico, le bevande alcoliche non andrebbero comunque consumate di fretta e fuori pasto. Normalmente l’etanolo viene metabolizzato da un particolare enzima, l’alcol-deidrogenasi, che però viene consumato molto rapidamente, soprattutto a digiuno. E quindi si possono avere gli effetti “indesiderati”.

10. Spezie per aiutare

Timo, rosmarino, salvia e origano contengono moltissimi bioflavoni, ad azione protettiva. Ma non bisogna dimenticare che le erbe aromatiche consentono anche di offrire al palato gusto e di risparmiare sul sale, mettendo colore e gusto ai piatti. Quindi non bisogna sottovalutarne l’importanza.

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