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Ferite e abrasioni: come disinfettarle e medicarle

Ferite e abrasioni: come disinfettarle e medicarle

Basta poco: un piccolo trauma, una scivolata, un oggetto con cui entriamo in contatto, e la pelle si ferisce, a volte sanguinando. Sono molte le situazioni in cui può capitare di che si crei una lesione della cute che, una volta che la pelle si lacera, può arrivare fino agli strati più interni del mantello che ricopre il nostro corpo. In questo modo possiamo definire la ferita. L’escoriazione è una cosa diversa. In caso di escoriazione, la lesione si limita all’epidermide, ovvero allo strato superficiale della pelle. Anche se questi eventi sono all’ordine del giorno, è sempre meglio cercare di sapere cosa può accadere, come comportarsi e soprattutto come limitare i rischi che si sviluppino infezioni, grazie ad un’adeguata disinfezione. I farmaci di automedicazione ad azione antisettica possono aiutarci. 

Abrasione, escoriazioni, tagli: quali sono le differenze?

È importante valutare la gravità e la profondità di una ferita perché prima della medicazione. Una classica escoriazione è superficiale, cioè non supera lo strato dell’epidermide. Una ferita, specie se da taglio, è in genere più profonda e deve essere affrontata con la dovuta attenzione. L’abrasione, come l’escoriazione, è una lesione della pelle limitata al suo strato più esterno, l’epidermide. Si tratta di un fenomeno molto frequente: basta cadere su una superficie ruvida, come il terriccio di un sentiero o l’asfalto di una pista, per sbucciarsi.

Le cellule superficiali della pelle si rompono e si può anche perdere del sangue. La piccola emorragia si manifesta in maniera diversa in base alla zona colpita. Una leggera abrasione vicino all’arcata sopraccigliare, una zona molto ricca di vasi sanguigni, può infatti far perdere più sangue di un taglio sul torace. Che sia una escoriazione, una abrasione, un po’ più dolorosa o una vera e propria ferita, il corpo reagisce autonomamente alla lesione della pelle. Come? Stimolando le cellule vicine alla parte lesa ad allargarsi e facendo crescere più rapidamente le cellule degli strati inferiori. In pochi giorni, quindi, il buco dell’abrasione viene chiuso. Viene a formarsi cioè la cosiddetta “crosta”.

Le tipologie di ferite e il rischio di infezione

Le ferite da taglio presentano margini molto netti anche in profondità, mentre le ferite da punta che tendono a farsi strada verso l’interno del corpo pur se con un “ingresso” cutaneo di dimensioni limitate. Le  ferite lacero-contuse, invece, sono caratterizzate da margini poco identificabili. Mentre per le ferite da taglio, specie se molto superficiali, il rischio di infezioni risulta ridotto, per le lacero-contuse e quelle da punta occorre sempre fare una medicazione accurata perché è molto facile che piccoli frammenti di cute “sporca” o altri elementi possano infiltrarsi all’interno

Cosa fare in caso di ferita: il primo soccorso

In caso di ferita bisogna innanzitutto valutare con attenzione dimensioni e margini della ferita. Se il taglio appare profondo o se esiste il rischio di infezione, meglio portare la persona al pronto soccorso dove, oltre ad una disinfezione accurata e profonda, possono essere somministrate le immunoglobuline antitetaniche e può essere iniziato il ciclo di vaccinazione profilattica. Anche nelle ferite più superficiali e nelle lesioni più “banali” in ogni caso il rischio maggiore è sempre quello di infezione e, per questo, occorre prevedere una pulizia accurata sia dell’area lesa sia della pelle circostante, ricordando di procedere sempre dall’interno della lesione verso l’esterno.

La disinfezione si può fare utilizzando antisettici e disinfettanti per uso cutaneo non alcolici contenenti, ad esempio, cloramina, clorexidina, acido undecilenico in associazione oppure anche semplice acqua ossigenata. Ricordate che non tutti gli antisettici sono uguali, non solo per composizione ma anche per il tessuto su cui debbono agire: è evidente che ciò che può essere usato sull’epidermide integra dovrà richiedere una maggior cautela se invece occorre ripulire una ferita. Più in generale, gli antisettici hanno l’obiettivo di svolgere l’azione di antisepsi solo nei confronti dei batteri e degli altri microorganismi che potrebbero generare una infezione e complicare il quadro, risparmiando, quanto più possibile le cellule sane. 

Come effettuare la medicazione

In ogni caso, una volta terminata la fase della pulizia e della disinfezione, è basilare proteggere bene la pelle con garze e cerotti (meglio non usare il cotone idrofilo): in alcuni casi può essere utile anche applicare una pomata antibatterica nell’area immediatamente circostante la ferita. Per favorire la guarigione è inoltre possibile utilizzare unguenti a base di collagenasi. Occorre infine fare attenzione se dopo qualche giorno la ferita non guarisce e la pelle rimane arrossata, oltre che alla comparsa di dolore. Questi segni possono indicare la comparsa di un’infezione: occorre quindi parlare con il medico.

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