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Potrebbe esserci un legame tra reflusso acido e disturbi temporo-mandibolari

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Chi l’ha provato lo conosce. E’ una sensazione davvero fastidiosa, quasi come una fiammella che di colpo si accende dietro il torace, soprattutto la notte o dopo che si è esagerato con il cibo, e lascia in bocca un fastidioso senso di acidità. Il reflusso, ovvero la risalita dell’acido prodotto dallo stomaco verso la mucosa dell’esofago (che non dovrebbe essere raggiunta), può essere tamponato con i farmaci di automedicazione ad azione antiacida.

Ma se il sintomo non è legato ad un fatto temporaneo come una cena troppo abbondamene o persiste nel tempo occorre sempre consultare il medico per comprenderne le cause.

Inoltre, la presenza del reflusso potrebbe aumentare il rischio di andare incontro a disturbi temporo-mandibolari, con conseguente comparsa di dolore, problemi della funzionalità della mascella, dei muscoli della masticazione e dell’articolazione temporo-mandibolare (quella che collega il cranio con la mandibola): il rischio sarebbe quasi triplicato proprio in chi presenta reflusso gastro-esofageo, almeno stando a quanto riporta una ricerca condotta al Dental College of Georgia di Augusta e della Fourth Military Medical University di Shaanxi, in Cina.

Gli esperti, che hanno pubblicato il loro lavoro sulla rivista Cmaj, spiegano che nel legame tra problemi a temporo-mandibolari e la presenza di reflusso sembra giocare un ruolo anche la componente psicosomatica. Gli autori hanno condotto la ricerca su 1.522 pazienti con disturbi temporo-mandibolari confrontandoli con altrettante persone prive di questi disturbi. Nel gruppo dei soggetti affetti da disturbi mandibolari quasi il 9% ha ricevuto una diagnosi di reflusso gastroesofageo rispetto al 4% del gruppo di controllo. La diagnosi di reflusso è stata associata a un rischio significativamente maggiore di disturbi temporo-mandibolari e, secondo quanto emerso dallo studio, la somatizzazione e l’ansia hanno mediato il 14% e l’11% rispettivamente dell’associazione tra le due patologie.

Per questo, da un lato risulta fondamentale cercare di gestire lo stress e le tensioni quotidiane senza mai dimenticare di ritagliarsi qualche momento per sé, dall’altro è importante combattere l’iperacidità dello stomaco con le armi più efficaci, a partire dalla prevenzione.

Essa passa necessariamente attraverso il miglioramento delle proprie abitudini a tavola, per esempio, evitando pasti troppo abbondanti e ricchi di grassi, di bere alcolici o di coricarsi a poca distanza dalla cena. Inoltre, per preservare la salute della bocca è fondamentale una corretta igiene orale e sono importanti visite periodiche dal dentista per verificare la salute della bocca e controllare la correttezza della masticazione.

Quest’ultima si lega al rapporto tra i denti delle due arcate che può essere immaginato come una sorta di ingranaggio: a specifiche sporgenze, ovvero le punte del dente, debbono corrispondere delle rientranze in modo che a bocca chiusa i denti superiori combacino perfettamente con quelli inferiori.

Quando ciò avviene denti, ossa, muscoli e articolazioni sono in equilibrio, e quindi anche i movimenti della bocca sono normali ed armonici. Ma se mancano dei denti o alcuni denti sono consumati irregolarmente, o ancora la mandibola non è in asse con la mascella, magari per la conformazione delle ossa, può capitare che si creino anomalie nelle strutture deputate alla masticazione.

Ovvero si può andare incontro a problemi dell’articolazione temporo-mandibolare che si manifestano con dolori nella zona della tempia e rumori di “scrosci” quando si mastica. Questa alterazione, che deve essere corretta, si manifesta soprattutto nei più giovani (l’incidenza si concentra tra i 20 e i 40 anni) e può dar luogo a diverse ripercussioni sull’organismo.

Se si altera il normale meccanismo della masticazione possono comparire problemi alla schiena e al collo, così come una cattiva posizione della colonna vertebrale, ad esempio legata alla scoliosi, può dar luogo a problemi di masticazione. A tutto questo si aggiunge la possibilità che, anche a causa della componente psico-somatica il reflusso possa avere un ruolo, in chi è predisposto, nell’aumentare il rischio di problemi mandibolari alterando la masticazione.

Ancora una volta quindi, si sottolinea come il benessere psico-fisico passi attraverso scelte di prevenzione e cura consapevoli.

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