Quali rimedi contro il raffreddore?
Impossibile trovare una persona che non sia stata mai raffreddata. Prendersi il raffreddore è infatti molto frequente: capita più spesso durante la brutta stagione ma non solo perché il raffreddore o rinorrea è un’infezione di natura virale che può essere causata da diversi ceppi virali, presenti intorno a noi tutto l’anno. Si tratta di virus differenti che hanno tempi di incubazione diversi ma in genere brevi.
I virus più comuni del raffreddore
Particolarmente diffusi sono i rinovirus che girano sempre nell’aria, anche se sembrano essere più attivi in primavera e in autunno. Poi ci sono i coronavirus (diversi dal SARS-Cov-2 ma della stessa famiglia), che provocano disturbi per un periodo più lungo e tendono a concentrare il loro effetto proprio nel periodo più freddo, da ottobre a marzo. I virus parainfluenzali, terzi in classifica, sono solo di nome simili a quelli che causano l’influenza. La loro denominazione deriva dal fatto che tendono a manifestarsi come “coda” dell’epidemia influenzale e quindi sono più diffusi tra marzo e maggio.
Per i bambini i più temibili sono invece gli adenovirus, che si concentrano in inverno e in primavera.
Va ricordato che ci sono altri virus capaci di creare i classici sintomi del raffreddore, che magari scelgono le narici solo come “seconda casa”, perché la loro diffusione è massiccia altrove nel nostro corpo.
Si può prevenire il raffreddore?
Cercare di prevenire gli attacchi dei virus che causano raffreddori è difficile se non impossibile. Viaggiano a grande velocità per via aerea, ma spesso il contagio può avvenire anche con una semplice stretta di mano. Per chi si è preso il raffreddore, comunque non resta altro che rassegnarsi ai sintomi che esso provoca.
I sintomi del raffreddore
Come capire quando ci si sta raffreddando? In genere nelle “forme classiche” di raffreddore non c’è febbre, ma l’infezione virale tende a presentarsi con qualche ora di anticipo rispetto alla sua “esplosione” a livello del naso. Questo a causa dell’impegno che induce sul sistema difensivo dell’organismo. La risposta al virus induce, infatti, uno stato di infiammazione che ha lo scopo di amplificare la reazione locale nell’area in cui il virus ha iniziato a replicarsi, ovvero la mucosa delle alte vie respiratorie.
Questa condizione è responsabile dei classici sintomi: starnuti, congestione nasale, muco abbondante, solitamente denso, ma anche mal di testa spesso localizzato in regione frontale, lacrimazione oculare, sensazione di ottundimento. Nelle forme più comuni, il solo raffreddore non è quasi mai presente un significativo aumento della temperatura corporea ma si possono manifestare comunque stanchezza e senso di astenia.
Quanto dura il raffreddore?
I sintomi del raffreddore tendono a peggiorare in una prima fase per poi auto-risolversi nel giro di pochi giorni, il tempo necessario al sistema immunitario per “avere la meglio” sulla replicazione virale. Per questo il trattamento del raffreddore è fondamentalmente sintomatico, cioè mirato a lenire i disturbi causati dal virus: in media ci vogliono da tre a sette giorni – la variabilità dipende dal tipo di virus – perché i fastidi passino.
A prescindere dal colpevole e cioè dal virus responsabile del quadro clinico ciò che conta è quindi fronteggiare i sintomi: naso chiuso e gocciolante, starnuti a ripetizione, mal di testa che segue la congestione nasale.
I rimedi contro il raffreddore
Per definizione, come detto, il raffreddore è una patologia benigna e autolimitante. Questo significa che, come sempre accade in caso di infezioni virali, non occorrono antibiotici e bisogna soprattutto combattere i sintomi anche per ridurre il rischio di complicazioni come sinusiti o otiti. Per questo può essere utile il ricorso a medicinali di automedicazione ad azione locale (p.es. spray o gocce) o sistemica (p.es. compresse), come ad esempio i Fans (antiinfiammatori non steroidei), spesso in associazione a vasocostrittori che possono aiutare invece a liberare le narici, combattendo il fastidioso naso chiuso. Attenzione: i Fans per via generale andrebbero assunti a stomaco pieno e dovrebbero essere evitati da chi soffre di patologie dello stomaco come gastrite e ulcera, da chi è in trattamento che farmaci che riducono la coagulazione del sangue, da chi soffre di insufficienza renale in fase avanzata. Cautela è consigliata invece in caso di ipertensione in trattamento, visto che l’uso prolungato di Fans può avere effetti sulla pressione. I vasocostrittori, da soli o in associazione, potrebbero avere invece effetti sulla pressione arteriosa, per questo l’impiego di questi farmaci è controindicato in caso di ipertensione o cardiopatie. Appare comunque sempre importante decongestionare il naso, per consentire una buona respirazione ed evitare il naso chiuso che può disturbare anche di notte, alterando il riposo.
I rimedi naturali per il raffreddore
In presenza di raffreddore occorre cercare di tenere un’alimentazione leggera, evitando di sovraccaricare lo stomaco, bere molto e assumere regolarmente alimenti ricchi di vitamina C, come ad esempio le spremute di agrumi, arance e mandarini. Utili sono sempre i classici suffumigi per ridurre la congestione nasale. Con questi semplici consigli e un uso accorto dei farmaci da banco, si può convivere qualche giorno col raffreddore.
Il raffreddore nei bambini
Soprattutto nei bambini, però, occorre fare attenzione alle possibili complicazioni. L’abbassamento delle difese può aprire la strada a sovrapposizione batterica da parte di germi come gli stafilococchi e gli streptococchi, che sono quelli che più facilmente attaccano le prime vie respiratorie. Se dopo qualche giorno compare la febbre o la febbre aumenta e compaiono altri disturbi, soprattutto alle orecchie, meglio dunque chiamare il medico di fiducia. Potrebbe essere necessario un trattamento antibiotico, che va prescritto dal medico.
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