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Quando l’inquinamento può nascere dalla natura

Quando inquinamento puo nascere dalla natura
Mal di gola. Tosse. Sensazione di respiro che manca. Infiammazioni delle vie respiratorie. Sono tanti i problemi legati all’aria che respiriamo, soprattutto vivendo in città quando – soprattutto se non c’è vento –  i fumi e le particelle invisibili presenti nell’aria  possono mettere a disagio le mucose delle vie respiratorie.
Ma non crediamo che tutte le colpe siano da addebitarsi esclusivamente al fumo di automobili e impianti di riscaldamento. Esistono forme di inquinamento che possono nascere anche dalla natura. Non ci credete? Pensate ad esempio alle stufe a legna. Pur inquinando ovviamente meno, possono produrre particelle che se inalate aumentano i pericoli per il cuore e i vasi sanguigni, e non solo. Tanto che inspirare il fumo che viene dal crepitio di un ciocco di castagno o di altra legna delle nostre colline potrebbe risultare pericoloso per la salute quanto un tubo di scappamento. A dirlo è uno studio dell’Università di Copenaghen, pubblicato sulla rivista Chemical Research in Toxicology. Il problema è legato alle dimensioni del particolato emesso dalle stufe: questo infatti può essere di dimensioni tanto ridotte da giungere nelle aree più profonde del polmone, peggiorando la situazione delle vie del respiro.
Ancora: pure se l’inquinamento viene percepito esclusivamente come “esterno”, molte sostanze che inaliamo e che possono creare qualche problema di irritazione delle vie respiratorie arrivano direttamente dal nostro corpo. Strano e impensabile, no? Ma di cosa si tratta? Ad esempio di forfora che va via dai capelli  o di frammenti di pelle. Per non parlare dei resti di organismi come le alghe o altri vegetali, che si disperdono nell’aria. Ebbene, tutti questi elementi quasi invisibili si uniscono tra loro nell’aria, e arrivano a formare più del venticinque per cento del cocktail di sostanze che fanno parte del cosiddetto “particolato” che inaliamo ogni giorno camminando per strada. A ricordarlo è una ricerca condotta da Ruprecht Jaenicke dell’Istituto   di Fisica atmosferica di Mainz, in Germania, pubblicato qualche tempo fa sulla rivista scientifica Science.
Insomma: a volte l’inquinamento viene prodotto inconsapevolmente anche dal nostro corpo. E allora ricordiamoci di dare il nostro contributo ad un’aria più pulita e alla nostra salute evitando il fumo di sigaretta, passeggiando, specie nelle grandi città, nelle ore in cui il clima  (e il livello di traffico!) si adatta meglio alle necessità dell’apparato respiratorio, caso mai prediligendo parchi e aree verdi, e riducendo – quando è possibile – l’utilizzo dell’automobile.