Tosse da reflusso: cosa è, come riconoscerla e cosa fare
Sembra impossibile ma a volte la “voce” del polmone – così Ippocrate definiva la tosse – non nasce proprio dal polmone. E nemmeno dalle vie respiratorie. La causa del disturbo, infatti, può anche venire dal ritorno dell’acido che risale lungo l’esofago, partendo dallo stomaco. In questo caso, si parla di tosse da reflusso. A volte si associa a bruciore di stomaco, spesso compare dopo mangiato oppure anche quando si va a letto, durante la notte. Il meccanismo con cui si creano gli accessi di tosse è ovviamente diverso rispetto alle classiche infezioni che provocano la tosse. Cerchiamo di comprendere come nasce e si affronta la tosse da reflusso.
Cos’è la tosse da reflusso gastroesofageo e perché viene
Per malattia da reflusso gastroesofageo o GERD, dall’inglese gastro-esophageal reflux disease, si intende la presenza di contenuti gastrici nell’esofago provocata dal malfunzionamento della valvola gastroesofagea chiamata cardias. Quando tale valvola non funziona correttamente – spesso in chi è sovrappeso, nelle donne in gravidanza, in chi assume da tempo gli antinfiammatori per ridurre il dolore delle articolazioni – nella fase digestiva, essa permette la risalita di piccole quantità di acido cloridrico prodotto dallo stomaco in direzione dell’esofago, causando arrossamenti della mucosa con i sintomi tipici del reflusso gastrico associati, spesso, ad acidità e bruciore di stomaco nei casi lievi, fino a gravi lesioni erosive.
Perché la tosse è un sintomo del reflusso?
La malattia da reflusso è correlata a una grande varietà di sintomi legati a differenti apparati (torace, gola, polmone e intestino). Oltre ai classici sintomi esofagei, quindi, in circa tre casi su dieci, il reflusso può manifestarsi con sintomi extra esofagei, che interessano le vie aeree superiori e i polmoni.
Il più classico dei sintomi è il bruciore che sale di colpo, come una sferzata, dietro lo sterno, con l’acidità che pervade il viscere. Ma in molti casi, quindi, la risalita dell’acido provoca disturbi che, come detto, non sono facilmente collegabili alla mancata tenuta del cardias: spesso l’azione dell’acido che risale va a concentrarsi in corrispondenza della faringe e della laringe perché lesivo per la mucosa delle vie respiratorie, determinando i sintomi classici del mal di gola come la raucedine, il bruciore e, appunto, la tosse cronica. Si tratta di una tosse stizzosa, secca, non legata a una infezione né alla presenza di muco, che va riconosciuta e trattata.
Sovente, la tosse da reflusso appare irrefrenabile ed è, quasi sempre, l’espressione di un’irritazione delle prime vie respiratorie (laringe o trachea) o dei bronchi, bronchioli e alveoli polmonari.
In particolare, la dinamica che porta alla tosse in caso di reflusso si può spiegare con un parallelo. Come l’acqua con l’olio, anche l’acido dello stomaco proprio non si addice alla sottile mucosa dell’esofago e delle strutture della gola. Se questo “rapporto” prosegue nel tempo, superando i limiti della fisiologia, cominciano i fastidi anche respiratori che per qualcuno assumono le sembianze di un vero e proprio attacco d’asma perché le sostanze di ritorno risalgono fino alla trachea e scendono lungo i bronchi, con la respirazione che si fa difficoltosa.
Quando si manifesta la tosse da reflusso
La tosse viene definita, in linea generale, come un’improvvisa e rumorosa espulsione d’aria delle vie aeree superiori per respingere sostanze estranee penetrate nell’albero respiratorio. La corrente aerea espulsiva fa vibrare le corde vocali e genera così sonorità a ogni colpo di tosse. Attenzione però: nel caso del reflusso gastroesofageo, quando il problema non determina addirittura crisi asmatiche, l’accesso di tosse è da collegarsi alla sofferenza di faringe e laringe e della trachea dove esistono sensibilissimi recettori nervosi. Questi recettori riescono a individuare, oltre alla presenza del muco o di altri componenti in grado di ostruire le vie respiratorie come, ad esempio, un boccone di cibo che, invece di scendere lungo l’esofago è andato ad ostruire la trachea, anche un’eventuale infiammazione. Ed è per questo che uno dei sintomi più tipici di infiammazioni come la faringite o la tracheite è proprio la tosse. Questi recettori sono in grado di identificare lo stato infiammatorio e quindi inviano lungo le fibre nervose indicazioni ad attivare gli attacchi di tosse che a volte si fanno più intensi dopo mangiato, specie in caso di pasti particolarmente abbondanti e, soprattutto, di notte quando la tosse da reflusso è peggiorata oltre che dalla digestione se la cena è stata impegnativa, anche dalla posizione sdraiata che facilita la risalita dell’acido dallo stomaco.
Cosa fare in caso di tosse da reflusso
Una volta definita l’origine della tosse legata al reflusso – la diagnosi va fatta dal medico anche per rivelare eventuali problematiche anatomiche come un’ernia iatale – si può pensare alle opportune contromisure. È fondamentale, in chiave preventiva, nella logica di contrastare i possibili rischi, prestare attenzione innanzitutto alle abitudini di vita. Occorre smettere di fumare, controllare il peso, non portare abiti stretti soprattutto nella parte bassa dell’addome (occhio a cinture e leggings), meglio evitare gli sforzi fisici eccessivi ma al contempo è buona regola praticare una regolare attività fisica a beneficio del peso ma anche delle funzioni gastro-intestinali.
Allo stesso modo, se si soffre di reflusso, conviene fare attenzione alla posizione durante il riposo notturno. Conviene sopraelevare il capo, per evitare che l’acido dallo stomaco risalga più facilmente verso la gola.
Capitolo alimentazione: oltre a cercare di non “sovraccaricare” eccessivamente con il cibo l’apparato digerente, conviene evitare le fritture e più in generale i piatti eccessivamente elaborati, soprattutto se ricchi in grassi.
Tra gli alimenti da evitare per chi soffre di reflusso occorre ricordare la lista dei cibi “reflussogeni”: si parte da ortaggi come il pomodoro o gli agrumi per arrivare al cioccolato. Meglio anche non abbondare con le spezie, dalla noce moscata al peperoncino e al curry, e più in generale con gli alimenti che hanno un gusto acido. Infine, oltre a limitare gli alcolici e le bevande addizionate di acido carbonico, chi soffre di reflusso dovrebbe dimenticare il caffè e il tè.
Rimedi contro i sintomi della tosse da reflusso
Sul fronte dei sintomi, se l’acidità e il reflusso gastrico sono problemi occasionali, i farmaci di automedicazione ad azione antiacida che riducono o tamponano la produzione eccessiva di acido da parte dello stomaco specie in caso di cattiva digestione e i medicinali che favoriscono il processo digestivo e contrastano il meteorismo, possono essere d’aiuto. Sempre tenendo presente che la diagnosi di tosse da reflusso va fatta dal medico e che questi medicinali vanno impiegati solamente per periodi brevi.
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